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Lascio Economia...

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2021 23:56
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18/10/2021 14:10

Re:
Davide, 18/10/2021 12:20:

Non c'è niente di male ad essere laureati in giurisprudenza, anzi. 🤷‍♂️
Il mio discorso era leggermente diverso, provo a spiegarmi meglio.
Nel mondo del diritto esistono tre tipi di persone: il dottore in legge, il giurista e il "reinventato".
Il dottore in legge è il laureato che sostanzialmente ha fatto esami senza badare troppo alla preparazione e senza approfondire nulla; si trova alla fine del suo percorso in balia degli eventi e stiamo parlando del 99% degli attuali dottori. Il giurista è il tecnico del diritto, si tratta del dottore in legge che ha fatto un tirocinio vero e proprio (e non fittizio) presso un giudice, un notaio o un magistrato, sa interpretare le norme e le applica correttamente per dare pareri e soprattutto ha trovato un lavoro. Il "reinventato" è il laureato in giurisprudenza che è entrato nel mondo della finanza, del giornalismo, della selezione del personale. I più fortunati trovano il concorso di nicchia giusto ed entrano nella pubblica amministrazione dalla porticina posteriore.
Spesso le figure del dottore in legge e del giurista combaciano, nel senso che in Italia abbiamo migliaia di dottori in legge "giuristi wannabe" che non riescono a passare l'esame di avvocato (incredibile per difficoltà e ingiustizia). Altrettante volte molti laureati in giurisprudenza vengono superati in certi ambiti da altri dottori perché legge non succhia solo sangue e soldi, ma soprattutto tempo... in pratica ci troviamo spesso ad essere molto più anziani di tanti altri e senza esperienza.
Insomma la situazione è tragica. 🙁👎



Dave non ci delude mai coi suoi post antropologici. 😄
Ma questo non si batte. 😂

unimarconi.freeforumzone.com/d/10809617/E-tu-che-tipo-criminologico-sei-/discussi...
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19/10/2021 16:53

Bene, anzi male 😁



"La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre."
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25/10/2021 11:08

Tienici aggiornati sul tuo percorso.
Un saluto.
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30/10/2021 15:15

Re:
Davide, 18/10/2021 12:20:

Non c'è niente di male ad essere laureati in giurisprudenza, anzi. 🤷‍♂️
Il mio discorso era leggermente diverso, provo a spiegarmi meglio.
Nel mondo del diritto esistono tre tipi di persone: il dottore in legge, il giurista e il "reinventato".
Il dottore in legge è il laureato che sostanzialmente ha fatto esami senza badare troppo alla preparazione e senza approfondire nulla; si trova alla fine del suo percorso in balia degli eventi e stiamo parlando del 99% degli attuali dottori. Il giurista è il tecnico del diritto, si tratta del dottore in legge che ha fatto un tirocinio vero e proprio (e non fittizio) presso un giudice, un notaio o un magistrato, sa interpretare le norme e le applica correttamente per dare pareri e soprattutto ha trovato un lavoro. Il "reinventato" è il laureato in giurisprudenza che è entrato nel mondo della finanza, del giornalismo, della selezione del personale. I più fortunati trovano il concorso di nicchia giusto ed entrano nella pubblica amministrazione dalla porticina posteriore.
Spesso le figure del dottore in legge e del giurista combaciano, nel senso che in Italia abbiamo migliaia di dottori in legge "giuristi wannabe" che non riescono a passare l'esame di avvocato (incredibile per difficoltà e ingiustizia). Altrettante volte molti laureati in giurisprudenza vengono superati in certi ambiti da altri dottori perché legge non succhia solo sangue e soldi, ma soprattutto tempo... in pratica ci troviamo spesso ad essere molto più anziani di tanti altri e senza esperienza.
Insomma la situazione è tragica. 🙁👎



Fantastica disamina. 👏


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02/11/2021 23:54

Qualche riflesione qua e là.

1. Giurista è lo scienziato del diritto, non il tecnico del diritto. Magistato, notaio e avvocato (nonché chi esercita professioni giuridiche lato sensu, dall'assistente sociale al funzionario amministrativo della PA) sono tecnici. Il relatore della mia prima tesi, oggi professore ordinario (all'epoca associato) di Diritto penale, mi diceva sempre «Non si fidi di quello che le dicono avvocati e magistrati. Noi siamo giuristi: facciamo un altro mestiere».

2. Non sono d'accordo sul fatto che se uno punta alla magistrale è meglio che si iscriva al ciclo unico, perché la laurea cosiddetta triennale è già un titolo e come tale è già utile lavorativamente parlando. Se io non avessi spezzato il percorso, oggi non avrei 7 anni di servizio nella pubblica amministrazione, poiché non avrei potuto partecipare ai tre concorsi che ho vinto quando avevo solamente la mia prima laurea (c.d. triennale). Probabilmente oggi mi butterei sui concorsi per i posti a tempo determinato del PNRR.
Va detto, di contro, che se si parla di lavoro privato una laurea di classe L-36 o L-16 è mediamente più efficace (lo dicono i dati, non solo la mia percezione individuale) rispetto a una di L-14 e una L-18 o L-33 lo è ancora di più, quindi se si vuole spezzare il percorso la scelta migliore non sarebbe Scienze dei servizi giuridici, ma semmai conseguire l'attuale laurea di àmbito economico (L-33) o economico-aziendale (L-18) e poi iscriversi al ciclo unico quinquennale per conseguire la laurea magistrale in Giurisprudenza con abbreviazione di corso.
Capisco che dirlo su un forum dedicato alla Marconi possa suonare come una bestemmia, ma se il problema è la tesi si sappia che sono sempre più diffusi negli atenei italiani corsi di laurea senza tesi, cioè con prove finali di altro tipo oppure che si chiamano "tesi" solo nominalmente.

3. L'«addetto ufficio del processo» non è un tirocinante, ma un dipendente di area terza, fascia retributiva (aka posizione economica) iniziale (F1), che presumibilmente rimarrà immutata dato che il rapporto è a tempo determinato (però si parla di primo contratto di 2 anni e 7 mesi, dunque teoricamente si può passare alla F2 dopo 2 anni se il Ministero indice le progressioni orizzontali).
L'area terza è quella apicale, cioè corrispondente all'ex carriera direttiva, alias pre-dirigenza.
I dipendenti di area terza normalmente hanno la qualifica di funzionario. Nei profili previsti dal PNRR non si è utilizzata la parola "funzionario", a mio avviso, perché ai dipendenti a tempo determinato non hanno intenzione di far svolgere mansioni che implichino l'esercizio diretto di funzioni pubbliche (ma questa è solo una mia congettura).

4. Per lo svolgimento del praticantato di avvocato che mi risulti nessuna amministrazione pubblica paga, e secondo me legalmente nemmeno può pagare (perlomeno la mia attuale e la mia precedente, entrambe provviste di avvocatura, non rimborsano nemmeno le spese a piè di lista).
Il tirocinio presso i magistrati onestamente non so se preveda un rimborso spese, comunque sarà previsto dalla legge.
Il tirocinio formativo e di orientamento che non sia curriculare in base alla riforma Fornero dovrebbe sempre prevedere un rimborso spese, ma pare che la pubblica amministrazione sia esente da quest'obbligo.
[Modificato da Francischiello 02/11/2021 23:56]
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