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Esame da avvocato: scuola forense obbligatoria con esami intermedi e forse a numero chiuso. Verrà valutata la carriera accademica

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2021 01:29
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16/08/2016 15:23

Diciamola tutta: con questi criteri andranno avanti solo i raccomandati.... Non vi sarà più meritocrazia.
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16/08/2016 15:32

Lo penso anch'io e secondo me la boiata più grossa sono gli esami intermedi col pericolo di ripetere l'anno.
Uno esce dopo aver fatto circa 30 esami e durante la pratica professionale si trova altri esami.
Ma proprio no, non esiste.
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16/08/2016 15:41

Aggiungo (scusatemi per il secondo post): non è che l'esame senza codici commentati del 2017 di cui parla Unimarconcino ha a che fare con questi test d'accesso delle scuole forensi?
Se gli editori guadagneranno meno coi codici è possibile che si rifaranno coi libri di preparazione dei test e degli esami intermedi.
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21/01/2018 13:57

Alla fine l'esame del 2017 è stato coi codici annotati.
C'è stato un emendamento di proroga il 22 dicembre, stralciato il 27, ora le Camere sono sciolte.
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21/01/2018 14:01

Re:
Iuzzolino, 8/16/2016 3:32 PM:

Lo penso anch'io e secondo me la boiata più grossa sono gli esami intermedi col pericolo di ripetere l'anno.
Uno esce dopo aver fatto circa 30 esami e durante la pratica professionale si trova altri esami.
Ma proprio no, non esiste.



Non funziona così in tutta Italia. Ci sono Scuole Forensi con esami intermedi e Scuole Forensi con solo seminari. Ci sono addirittura delle Scuole Forensi a pagamento, Scuole Forensi che danno attestati e altre che non li danno.
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24/01/2018 10:21

Siamo in Italia e tutto è possibile purtroppo.
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25/01/2018 02:48

Anche diventare magistrato senza esami? [SM=g1944739]
Se è così fatemelo sapere! [SM=g1944682]
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29/01/2018 17:15

Mi sa che questo è un sogno.....e tale resterà!
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01/02/2018 18:17

Re:
Però ora che ci penso potremmo dare una connotazione positiva a ciò che hai scritto.

salvatore @, 1/24/2018 10:21 AM:

Siamo in Italia e tutto è possibile purtroppo.



In pratica siamo in un paese senza limiti dove possiamo fare anche l'impossibile.
Bello! [SM=g1944745]
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05/02/2018 14:20

LA PROTESTA DEGLI AVVOCATI, TROPPA SELEZIONE ALL’INGRESSO

Non sarà un compleanno da ricordare

I cinque anni dal varo della legge forense, compiuti il 2 febbraio scorso, hanno riaperto polemiche e contrapposizioni all'interno dell'avvocatura italiana.
Primo tema di scontro è la riforma dell'esame di abilitazione e l'iter di accesso alla professione. «Il nuovo esame di Stato - ricorda il segretario generale dell'Associazione nazionale forense Luigi Pansini- prevede che per la prova scritta i candidati possano portare esclusivamente testi di legge stampati e pubblicati a cura di un editore. Ma non si potranno usare i codici annotati e questo rende l'esame quasi inaccessibile. Sembra essersi perso il senso di questa prova: non si tratta di un concorso per la magistratura o il notariato. L'esame di abilitazione non deve essere un terno al lotto e nemmeno una prova inaccessibile. Serve meritocrazia ed equità: noi, a suo tempo , avevamo proposto un test a risposta multipla che invece non è stato introdotto».

Le scuole obbligatorie
Altra novità è l'introduzione delle scuole forensi obbligatorie per le quali però mancano ancora i decreti attuativi. «Circola da tempo però la bozza - avvisa il segretario di Anf - e il progetto non ci piace, va nella stessa direzione dell'esame: fare selezione. Le scuole forensi non solo saranno obbligatorie ma avranno un numero chiuso, quindi ci sarà un'ulteriore selezione all'ingresso. Anche per chi verrà ammesso sono previste tre verifiche intermedie prima della fine del corso. Una preselezione è prevista anche per le scuole per cassazionisti e la logica sembra sempre la stessa: ridurre il più possibile il numero di giovani che fanno ingresso nella professione di avvocato, un principio che va in pieno contrasto con la stessa legge forense che sta per compiere cinque anni. Forse si tratta di una questione di concorrenza: qualcuno vuole meno avvocati per avere meno competitor. Oppure c'è chi pensa ancora che un alto numero di avvocati sia la causa di un maggiore litigiosità».

La guerra dei numeri
Proprio la connessione tra numero degli avvocati e arretrato della giustizia civile, ha scatenato la guerra dei numeri che ha visto l'Associazione nazionale forense prendere posizione. «I numeri - continua Pansini - ci consentono di affermare che nel corso di questa legislatura si è consumata un'informazione distorta, che si è caratterizzata più per la "paura" del numero dei procedimenti pendenti, senza spiegare che in essi, però, sono annoverati anche i decreti ingiuntivi, i procedimenti di volontaria giurisdizione diversi da quelli di competenza del giudice tutelare, le separazioni consensuali, le nomine di amministratori giudiziari di condominio».
Però il ministero della Giustizia segnala, dati alla mano, un calo evidente dei procedimenti pendenti nell'ultimo triennio. «Ne capisco il senso ma non ne condivido l'obiettivo - dice il segretario di Anf -. Dobbiamo ricordare che nei rapporti del ministero della Giustizia del 2014, del 2015 e del 2016 , il dato dei 4,5 milioni di procedimenti pendenti al 30 giugno 2014, rispetto ai 5,2 milioni sbandierati negativamente tra il 2007 e il 2013, è stato il frutto soprattutto di una migliore classificazione dei procedimenti pendenti, intendendosi per tali solo quelli in cui il giudice definisce con sentenza un lite tra due o più parti. Non serve dire che tutto è risolto, sarebbe più produttivo potenziare soluzioni efficaci come il processo telematico».

Fonte: "Corriere Economia" del 5/2/18 (autore I. Trovato)

Penso che si andrà incontro a una riforma... al di là delle Scuole Forensi obbligatorie non serve a nessuno un "esame per entrare in magistratura 2".
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05/02/2018 21:10

Sono tutte chiacchiere inutili, qualsiasi cosa dicano non possono bloccare l'art. 49 della l. 247/12, deve intervenire il Parlamento.

Disciplina transitoria per l'esame
Per i primi due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato si effettua, sia per quanto riguarda le prove scritte e le prove orali, sia per quanto riguarda le modalita' di esame, secondo le norme previgenti.


www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/01/18/13G00018/sg

Il periodo transitorio è finito e quindi fine pure della storia, piaccia o no è così.
L'ideale sarebbe esame per entrare alla Scuola Forense e vecchio esame per l'abilitazione, ma per quello dovrebbe intervenire il potere legislativo e non certo il CNF o l'ANF.
Più che altro è preoccupante che il Segretario dell'ANF abbia definito il nuovo esame di abilitazione "inaccessibile".
Quando ho fatto la Scuola Forense a Trento ci è stato detto che il nuovo esame era addirittura meglio perchè ci si creava meno confusione, adesso viene fuori che è quasi impossibile, decidetevi. [SM=g1944682]
Sarà interessante vedere chi la spunterà: strapotere dell'Ordine degli Avvocati o strapotere delle case editrici che pubblicano i codici annotati con la giurisprudenza?
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06/02/2018 22:08

S@yaka, 05/02/2018 21.10:

L'ideale sarebbe esame per entrare alla Scuola Forense e vecchio esame per l'abilitazione [...]


Mi hai incuriosito: perché secondo te sarebbe meglio se tutti fossero sottoposti all'esame di accesso alla Scuola Forense?
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07/02/2018 17:59

Per il semplice fatto che ci sono troppi laureati in giurisprudenza e molti di questi come qualcuno sostiene su questo forum ce la fanno con università pessime che adottano crocette.
Secondo me lo scoglio della Scuola Forense considerando l'esame di abilitazione dovrebbe essere duro ma non troppo: esame in entrata, esame intermedio ed esame in uscita.
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08/02/2018 03:43

Posso dire che non sono assolutamente d'accordo?
Fai fare esami su esami a persone che hanno già speso 8 anni di studi di cui 3 fuori corso? [SM=g1944682]
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08/02/2018 17:13

Re:
S@yaka, 07/02/2018 17.59:

Per il semplice fatto che ci sono troppi laureati in giurisprudenza e molti di questi come qualcuno sostiene su questo forum ce la fanno con università pessime che adottano crocette.
Secondo me lo scoglio della Scuola Forense considerando l'esame di abilitazione dovrebbe essere duro ma non troppo: esame in entrata, esame intermedio ed esame in uscita.



Finchè il MIUR non toglie l'accreditamento alle telematiche valutate negativamente dall'ANVUR sul mercato "forense" arriveranno ogni anno fino a 4.000 dottori in giurisprudenza laureati con crocette.
E' una situazione allarmante e secondo me più che test all'ingresso delle Scuole Forensi uguale per tutti bisognerebbe fare una blacklist di telematiche che non rispettano i requisiti (al contrario della Marconi).
Ti laurei in una telematica che fa crocette e valutata negativamente dall'ANVUR? Alla Scuola Forense devi fare test più orale come quando alle superiori venivamo bocciati in una materia e dovevamo recuperare i crediti l'anno seguente.
Chi si laurea con crocette e dispense ha una preparazione da Bignami e dev'essere conformato agli altri se vuole diventare avvocato.
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08/02/2018 22:47

Re:
Iuzzolino, 2/8/2018 3:43 AM:

Posso dire che non sono assolutamente d'accordo?
Fai fare esami su esami a persone che hanno già speso 8 anni di studi di cui 3 fuori corso? [SM=g1944682]



Caro Iuzzolino, devi sapere che quando decidi di fare l'avvocato devi studiare tutti i giorni e quando hai finito di studiare il diritto sostanziale e procedurale devi cominciare ad aggiornarti.
Non so che idea tu abbia della professione forense (forse troppo "romantica"?), ma metà della giornata studi sui codici e riviste di diritto e l'altra metà sei nelle aule di giustizia.
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08/02/2018 22:52

Re: Re:
UniMarconcino, 2/8/2018 5:13 PM:

Finchè il MIUR non toglie l'accreditamento alle telematiche valutate negativamente dall'ANVUR sul mercato "forense" arriveranno ogni anno fino a 4.000 dottori in giurisprudenza laureati con crocette.
E' una situazione allarmante e secondo me più che test all'ingresso delle Scuole Forensi uguale per tutti bisognerebbe fare una blacklist di telematiche che non rispettano i requisiti (al contrario della Marconi).
Ti laurei in una telematica che fa crocette e valutata negativamente dall'ANVUR? Alla Scuola Forense devi fare test più orale come quando alle superiori venivamo bocciati in una materia e dovevamo recuperare i crediti l'anno seguente.
Chi si laurea con crocette e dispense ha una preparazione da Bignami e dev'essere conformato agli altri se vuole diventare avvocato.



Un esame come sostieni causerebbe un polverone di polemiche tale che ne risentirebbe lo stesso Ordine degli Avvocati a meno che il MIUR non si faccia valere (cosa che non capita praticamente mai).
Piuttosto creiamo un esame medio-difficile per l'accesso alla Scuola Forense che solo chi ha studiato bene e sui libri può passare.
Numero chiuso ed esame medio-difficile uguale per tutti per l'accesso alla Scuola Forense, this is the way.
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20/03/2018 21:55

UniMarconcino ora impazzirà. [SM=g1944725]

Praticanti Avvocati: ecco le nuove regole per l’esame di Stato in vigore a marzo

Praticanti: dal prossimo 31 marzo per esercitare corsi obbligatori e a pagamento.


Cambiano le regole per diventare avvocato. I provvedimenti già annunciati sono ormai diventati operativi. E’ infatti stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto n. 17/2018 del Ministero della Giustizia che disciplina i corsi di formazione per l'accesso alla professione forense. Tale Decreto entrerà in vigore il prossimo 31 marzo.

Praticanti: entrano in vigore i corsi di formazione obbligatori

La vera novità del decreto è proprio l’introduzione della obbligatorietà dei corsi di formazione ex art. 43 della Legge n. 247/2012. Tali corsi saranno, infatti, obbligatori per i tirocinanti iscritti nel registro dei praticanti con decorrenza dal 180° giorno successivo alla sua entrata in vigore.

I suddetti corsi, che consentiranno l’accesso alla partecipazione dell’esame di Stato, possono essere organizzati "dai consigli dell’ordine (COA) attraverso apposite convenzioni con le università, dalle associazioni forensi giudicate idonee, nonché dalle SSPL”.

La durata dei corsi è di 160 ore, distribuite durante i 18 mesi di tirocinio professionale, per consentire l'effettivo svolgimento dello stesso, senza pregiudicare la frequenza dello studio legale o dell'Avvocatura dello Stato. I corsi sono organizzati secondo 2 moduli semestrali: maggio-ottobre e novembre-aprile e non saranno gratuiti . E’ necessario corrispondere una quota di iscrizione, per la copertura delle spese di organizzazione e dei compensi ai docenti- giudici, avvocati, professori universitari. Saranno previste borse di studio in favore dei tirocinanti da attribuire in base all’ISEE.

I contenuti del corso e le prove: maggiori informazioni

I corsi di formazione prevedono due parti: una teorica e una pratica. Questo al fine di fornire al praticante avvocato una solida base che gli consenta di espletare agevolmente le prove previste dall'esame di Stato per l'abilitazione alla professione forense. Ecco, dunque, che sono previste lezioni relative alla redazione di atti giudiziari e di pareri stragiudiziali, oltre ad approfondimenti, su temi caldi, di diritto penale, processuale penale, civile e amministrativo. Verrà previsto un numero prestabilito di iscrizioni a ciascun corso. Inoltre, verranno attivate modalità di apprendimento a distanza certificate dal Consiglio Nazionale forense, nei limiti di 50 ore nell'arco dei 18 mesi di tirocinio. Alla fine di ciascun semestre e del corso, i praticanti avvocati dovranno sostenere dei test a risposta multipla sugli argomenti trattati. L'accesso a tali verifiche e all’esame finale viene consentito a chi ha frequentato l'80% delle lezioni.

Chi non supera la verifica intermedia dovrà ripetere l'ultimo ciclo semestrale di formazione e la relativa verifica. Chi non supera la verifica finale non riceverà il certificato di compiuto tirocinio e quindi deve ripetere l'ultimo ciclo di 6 mesi. Il regolamento soprammenzionato ha suscitato molte critiche sia da parte degli stessi partivano avvocati sia da parte dell’Associazione nazionale avvocati. Il segretario generale dell’Anf, Luigi Pansini, ha palesato il fondato timore di una forte limitazione all’accesso alla professione. Questo per scoraggiare chi vuole diventare avvocato dall’intraprendere tale carriera.

I. M.V.

it.blastingnews.com
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21/03/2018 02:16

Ma chi è questo I. M.V. di Blasting News? Non ha capito niente.
Se si legge l'articolo citato da Davide il 2/5/18 si vede che Luigi Pansini non è preoccupato per la difficoltà delle Scuole Forensi, ma per l'assenza di codici annotati con la giurisprudenza (per questo lo definisce "esame quasi inaccessibile").
Riguardo i test a risposta multipla: no, dico solo questo.
Che siano nelle Scuole Forensi o nell'esame vero e proprio: no.
Non sviliamo così la professione e ve lo dice una che sta aspettando gli esiti di giugno, quindi non qualcuno che è arrivato al traguardo.
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02/04/2018 11:20

L'articolo non è stato scritto bene e non è nemmeno chiaro quali saranno le prove delle scuole forensi.
Fino all'anno scorso in alcune zone d'Italia mettevano sotto i ragazzi con atti e pareri, non mi dite che adesso sono passati alle crocette sia per la prova intermedia che per quella finale, sarebbe pazzesco. [SM=g1944682]
E aggiungerei anche sbilanciato nell'ottica dell'esame vero e proprio di abilitazione che è uno dei più difficili in Italia per essere iscritti a un albo. [SM=g1944849]
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