Esame da avvocato: scuola forense obbligatoria con esami intermedi e forse a numero chiuso. Verrà valutata la carriera accademica

No aspettate: si parla da anni di qualità e adesso viene fuori che la Scuola Forense può essere completamente online e con due esami a crocette?
Poi tolgono i codici commentati e vogliono che gli avvocati sappiano il diritto meglio dei magistrati?
Mi spiegate la correlazione fra queste Scuole Forensi facilissime e l'esame di abilitazione impossibile?

Da quello che ho capito i corsi possono essere offerti anche da enti privati, questi enti saranno costituiti da avvocati che diventeranno ricchi.
La perdita delle vendite dovute alla mancanza dei codici annotati con la giurisprudenza verrà completamente compensata con la vendita di pacchetti PDF di rassegne giurisprudenziali, testi specifici "basati sulla riforma" (che non hanno niente in più dei vecchi) e i soliti corsi intensivi più o meno inutili.
Come vedi tutto torna, in più gli avvocati ci guadagano anche nello stesso esame di abilitazione perchè ormai è diventato uguale a quello per diventare magistrati, cioè ufficialmente impossibile da passare.
Meno abilitati = meno concorrenza.
Comunque ride bene chi ride ultimo.

In pratica l'esame di avvocato diventa un esame di casistica e di preparazione pregressa sul diritto sostanziale e procedurale.
Se conosci bene le materie, le sentenze giuste e riesci a scrivere un elaborato decente a livello grammaticale ce la fai, tutti gli altri vengono tagliati fuori.
Ho molti dubbi sulle Scuole Forensi: come mai le crocette dopo che per qualche anno alcuni Ordini hanno obbligato a svolgere atti e pareri con voti?
La disparità di trattamento mi pare evidente...

Sayaka, guarda che non hai risposto alla domanda.
La mia domanda era come si spiegano queste scuole forensi all'acqua di rose considerando che l'esame è diventato impossibile.
Nella logica di limitare l'accesso all'iscrizione all'albo sarebbe bastato rendere le scuole forensi a numero chiuso e/o difficilissime.

Secondo me sarebbe meglio rendere le scuole forensi molto impegnative sarebbe il top, ma penso che sia inutile inserire il numero chiuso: non si può valutare uno studente in base ad un test perchè, in sostanza, in ciò consiste il numero chiuso.

Iuzzolino, 5/30/2018 8:21 PM:

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Sayaka, guarda che non hai risposto alla domanda.
La mia domanda era come si spiegano queste scuole forensi all'acqua di rose considerando che l'esame è diventato impossibile.
Nella logica di limitare l'accesso all'iscrizione all'albo sarebbe bastato rendere le scuole forensi a numero chiuso e/o difficilissime.

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Questa riforma è stata fatta da avvocati e quando si parla di logica giuridica bisogna abbandonare quella "di pancia".
Io penso di averti risposto: si aprono tutte le porte di questo mondo anche a pagamento, però quando arrivi all'esame iniziano a stangarti.

Proroga ai codici annotati anche quest'anno su proposta di Fratelli d'Italia, si discute se fare una riforma decente e non com'era stata prevista in passato.
Cosa ne pensate?

Penso che si siano resi conto della stupidaggine della riforma del 2012 e del fatto che molti tirocinanti avrebbero ricorso all'UE.
L'esame di avvocato è lo stesso da decenni e non puoi cambiare le carte in tavola con la scusa del "c'è troppa giurisprudenza, bisogna togliere le sentenze ai codici", perchè così favorisci chi è già avvocato e danneggi chi ancora lo deve diventare.
Aggiungo che l'orale per come è stato concepito dalla riforma del 2012 è una doppia stupidaggine, perchè è come chiedere a un nefrologo di fare cardiochirurgia.
Un civilista non sarà mai un esperto di penale come un penalista non sarà mai un grande conoscitore di civile.
Per la riforma del 2012 entrambi dovrebbero sapere tutto di tutto.

Intanto dalle mie parti infuriano le polemiche sui bocciati allo scritto dell'esame di Stato dello scorso dicembre (i risultati sono stati diffusi a inizio luglio, e poi lamentiamoci che sono troppi venti giorni per l'esito di un esame...). Meno del 33 per cento dei candidati della sede di Venezia sono stati ammessi all'orale, visto che per larga parte si tratta di laureati di Padova è stata messa in discussione anche l'adeguatezza della preparazione universitaria, superando il dogma dell'infallibilità degli insegnanti patavini eredi di Marsilio, Burdese, Gentile ecc.. C'era anche gente che provava l'esame per la terza-quarta volta. Due su tre impreparati? Al di là di tutto, (io sconsiglierei a chi ha già provato l'esame 4-5 volte di insistere, perché il rischio è la dipendenza economica dai genitori fino ai 50 anni) l'eccessiva soggettività nei giudizi (ci entrano, a quanto pare, anche "faide" di una commissione contro l'altra armata...) è un problema da risolvere. Fosse per me, darei 600 quiz a crocette, con correzione automatica, più un caso da risolvere o interpretare. E stop.

Bisogna comunque dire che l'anno scorso la percentuale dei promossi in Veneto è stata buona, al tempo si pensava che tale successo fosse dovuto all'introduzione delle Scuole Forensi rispetto alle altre regioni.
Ormai è palese che la riuscita del percorso dipende tantissimo dalle commissioni e, diciamocelo pure, dalla loro voglia di leggere gli elaborati.
Concordo col primo consiglio, non sulle crocette che hanno un che di patetico sia in ambito universitario che concorsuale (che in questo caso di esame abilitativo): basterebbero due scritti per i civilisti (parere + atto) separati da quelli dei penalisti e da quelli degli amministrativisti, senza l'orale.
Sul resto stiamo facendo un buon punto della situazione qui dal 15° post in poi:

unimarconi.freeforumzone.com/d/11465709/Ragazza-trovata-con-walkie-talkie-durante-l-esame-di-avvocato/discussi...

È scoppiato un mezzo scandalo che qualcuno vorrebbe insabbiare, ma è evidente che è successo qualcosa di inquietante.

Sì, eliminare l'orale sarebbe già un passo avanti. Si sta comunque creando una disparità evidentissima tra chi negli Anni Novanta diventava avvocato con la laurea quadriennale, il tirocinio e l'esame sostenuto nella sede regionale più gradita (quasi tutti i miei coetanei a suo tempo scelsero da Ancona in giù), per poi diventare cassazionista col semplice requisito dell'anzianità professionale e chi adesso, oltre ai 5 anni di laurea (5 si fa per dire) si trova poi un percorso ad ostacoli, lungo e costoso, che la lobby degli avvocati in Parlamento fa di tutto per rendere sempre più complicato.

Franco, da bravo giornalista hai toccato dei nervi scoperti su cui nessuno parla ma che purtroppo esistono: questo dicembre proverò l'esame per la terza volta e posso dire con certezza assoluta che la seconda volta non hanno letto nemmeno una frase di ciò che ho scritto.
Spesso quando si fa istanza di accesso agli atti per vedere dove si ha sbagliato si può notare che la commissione non ha corretto nulla.
Il punto è proprio quello ed è il segreto di Pulcinella: è probabile che ci sia una specie di accordo tacito per cui per ogni anno deve passare una determinata percentuale, superata quella iniziano a bocciare.
La tua proposta e quella di Davide sono buone, forse le crocette le confinerei alle sole Scuole Forensi.
Ricordo che la via dell'abogado è viva e vegeta e che si può fare quasi interamente da casa usufruendo di una telematica iberica (per il master en abogacia), ma bisogna dimostrare all'Ordine dove si vuole essere stabiliti che si ha esercitato in Spagna.
La cosa ridicola è che non stiamo parlando di un concorso per il quale lo Stato ti assumerà, ma di un esame abilitante, cioè qualcosa che non ti garantisce un lavoro.
Più che parlare di "lobby forense" io punterei il dito contro molti signori anziani che in questa gerontocrazia stanno svilendo la loro stessa professione.

Ieri andavo di fretta e mi sono dimenticata di fare una puntualizzazione su questa parte del discorso di Franco.

Franco Allegranzi, 7/30/2018 8:36 PM:

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per poi diventare cassazionista col semplice requisito dell'anzianità professionale

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Confermo, ma la vera fregatura per noi giovani, oltre a spese che non possiamo sostenere (cassa forense e assicurazione), è la richiesta di gratuito patrocinio che può avvenire solo dopo 2 anni che sei iscritto all'albo.
Adesso credo che ci voglia pure una specializzazione che si ottiene seguendo un corso.

Secondo me la bassa percentuale di promossi che il Veneto ha avuto quest'anno è dovuta al fatto che una ragazza durante una prova ha comunicato col walkie talkie con sua madre per ottenere le soluzioni.
Hanno promosso solo quelli che hanno scritto elaborati molto raffinati e hanno stangato quelli che l'avevano superato anche se magari di poco.
Alcuni miei amici mi hanno riferito di 3 voti uguali e molto bassi nonostante le prove svolte in modo buono, significa che hanno dato una letta veloce e hanno bocciato senza un vero motivo.
Semplicemente la commissione, col dubbio che la ragazza avesse potuto comunicare alcune soluzioni a dei colleghi, ha preferito stangare quasi tutti.
Quindi va bene la commissione che corregge quando vuole, va bene la troppa difficoltà, va bene tutto, ma chi quest'anno non ha passato lo scritto per Venezia deve ringraziare anche la ragazza che ha cercato di barare in modo così spudorato.

Comunque sembra che queste nuove Scuole Forensi vadano di pari passo con la riforma generale per l'esame di abilitazione:

www.quotidianogiuridico.it/documents/2018/10/16/corsi-per-l-accesso-alla-professione-forense-l-obbligo-slitta-al-31-ma...

O qualche partito ci mette le mani (anche secondo la normativa europea che impone ai paesi membri dell'UE di non ostacolare eccessivamente l'accesso agli ordini professionali) o nessuno intraprenderà più quella carriera, ormai è palese.
Rimane sempre la domanda sul perché in alcune città qualcuno ha sputato sangue su Scuole Forensi preesistenti mentre in altre non sono ancora state attivate.
Brutta, brutta cosa.

Ultimo anno coi codici annotati.
Che ci dice Sayaka a riguardo?

Il tema mi è sensibile anche se non mi riguarda direttamente. Sono oltre 15 anni che l'Europa (Commissione, Corte di giustizia, Parlamento), il Fondo Monetario Internazionale e l'Agcm sollecitano la liberalizzazione dell'accesso alla professione forense e, nel nostro Paese, la riforma è stata minimizzata-ridicolizzata limitandola alle tariffe professionali (con distinguo), al preventivo obbligatorio, alle forme societarie degli studi professionali e poche altre novità, più tecniche che sostanziali. La realtà è che vince la gerontocrazia degli avvocati piagnoni ("siamo uno ogni 80 cittadini, si guadagna sempre meno, che c'è da liberalizzare?". E meno male che questi sarebbero giuristi...) ramificata negli Ordini territoriali e nel Parlamento. Sono convinto che tra 10-20 anni questa resistenza corporativa verrà travolta (quando magari, per diventare avvocati riconosciuti anche nel nostro Paese, non servirà più andare in Spagna ma basterà un salto a Mentone o Zagabria) ma intanto continua il martirio dei nostri candidati, ben peggiore (perché più immeritato) dell'ergastolo ostativo. Uno scandalo italiano.

Non sarebbe male se si facesse l'esame due volte all'anno, come per i commercialisti per intenderci.

Per fare due sessioni dovrebbero togliere l'orale, visti i tempi di correzione degli scritti. Sì, sarebbe indubbiamente un bel passo avanti. Quindi probabilmente non lo faranno

Concordo con la panoramica fatta da Franco e Davide ed è vero che la normativa europea non prevede un esame così lungo e difficile.
Questo è l'ultimo anno coi codici annotati, è vero anche questo. Si aspettano tutti una difficoltà aumentata, ma secondo me con questi Governi e Parlamenti praticamente grillini possiamo aspettarci di tutto.
Del resto se ci pensate bene pure l'Ordine degli Avvocati non ha alcun interesse a disincentivare l'ingresso: la selezione viene fatta sul "campo".
Conosco alcuni miei colleghi tirocinanti che lavorano come avvocati de facto senza esserlo facendosi firmare gli atti dai loro (ormai ex) domini, io mi barcameno.
E' assurdo pensare che si possa andare avanti così e se nessuno ci metterà mano è chiaro che quando l'Albania entrerà in Europa si apriranno nuove strade.