Così cambia giurisprudenza: in arrivo una 3+2 e una 4+1 solo per avvocati e notai a "numero chiuso"

Il problema è che non puoi creare corsi di laurea se sai che non c'è spazio per tutti.
Non puoi creare scienze della comunicazione o scienze politiche se sai che le aziende non richiedono quel genere di laureati e non ci sono concorsi.
Poi c'è la fantasia dell'andare all'estero mentre tutti sappiamo che costa troppo (molto di più di quello che si pensa di guadagnare).
Comunque occhio: concorso dell'agenzia delle entrate in arrivo, minimo laurea triennale, sbrigatevi a laurearvi...

Ma allora questi concorsi ci sono o non ci sono?!
Chiariamo questa cosa!

Iscritta L14 da giugno 2017 devo ancora dare il primo esame.
Ho 44, lavoro da subito dopo il diploma e a tempo indeterminato da 14 anni. Il senso della scelta di iscrivermi è stata dovuta all'impossibilità di accedere ai concorsi per diplomati in banca d'italia. Di fatto, nei concorsi per diplomati, per arrivare al punteggio, accedono alla prova pre-selettiva solo i laureati. Pre selezione solo per titoli, niente test. Dopo 6 tentativi andati a vuoto mi sono detta: mi prendo anche io la laurea. Ed eccomi qui.
Questo per dire che ho scelto la triennale per finire prima, non entrerò mai in un tribunale per fare l'avvocato, nè faro' mai un concorso in Magistratura. (sono fuori con l'età). Pertanto, non tolgo niente a nessuno. Difficilmente farò la specialistica, spero metteranno un master in diritto bancario. In tre anni tutto può essere. Non devo spendere la mia laurea sul mercato del lavoro (sono abbondantemente fuori con l'età). Se proprio mi dovesse andar male in banca, potrò sfruttare la laurea per un po' di carriera nella pubblica amministrazione, dove già sono. Sarebbe una magra consolazione, i 100 euro in più che andrei a guadagnare al mese non compenserebbero i sacrifici e i costi di una laurea. Di più non posso. Mi voglio mettere in condizioni di tentare il concorso in banca, non sono qui per togliere il lavoro ai giovani.
A me la 3+2 è stata utile. Solo per fare prima. Tutto qui.

Ciao Fabiana, sono d'accordo con te e anch'io sono iscritto alla laurea triennale per le tue stesse motivazioni; tuttavia, io purtroppo, non ho un lavoro stabile, sempre contratti a tempo determinato o peggio....senza contratto. Devo però, correggerti su di una cosa: oggi non esiste più il limite d'età (prima era fissato a quarant'anni) per poter partecipare al concorso in magistratura al quale, però, per potervi accedere, bisogna frequentare dopo la laurea magistrale, anche la scuola di specializzazione delle professioni legali.

per cultura, ma non penso che faro' il concorso in magistratura. Quando l'ha fatto una mia amica il limite era 35 anni

Conosco alcune persone che hanno sostenuto il concorso in magistratura a 38/40 anni ed un mio conoscente lo ha anche superato a pieni voti. Il limite d'età mi sembra sia stato abolito dal governo Prodi e quindi....mai dire mai nella vita!

Grazie Fabiana di aver postato la tua esperienza.
Io se fossi in te prima di tutto mi terrei non stretto ma strettissimo il contratto di lavoro a tempo indeterminato nella P.A. che in Italia equivale ad aver scoperto Eldorado, non so se mi spiego.
Poi, come dice Salvatore, mai dire mai.
Ad ogni modo la questione "3+2 - 4+1" è strettamente collegata al lavoro di avvocato che è troppo inflazionato e che dovrebbe essere pesantemente riformato prima che il sistema imploda.

P.S. Andando a memoria mi sembra di ricordare che il concorso per la Banca d'Italia fosse iniquo non tanto per la questione-laurea, ma paradossalmente perché si pretendeva un certo voto di diploma superiore.
In pratica uno poteva essere stato un genio all'università ma se non aveva preso tot al liceo ciao ciao.

Sì, concordo con Davide. Anche a me sembra di ricordare che per poter partecipare al concorso in Banca d'Italia bisognava aver preso un voto altissimo alla maturità.

io sono uscita con un voto abbastanza alto 50/60. Sono giurastica 60/100 non c'era ancora.
L'ultimo concorso in banca d'italia a conti fatti, i diplomati con 60/60 hanno avuto 9. Sono stati ammessi alla prova preselettiva da 11,4 in su. Fate un po' voi...
Io avevo 5, ma neanche 9 sarebbe bastato

Anch'io sono preistorico....ho conseguito il diploma con 50/60

ovvio che mi tengo stretto il mio lavoro...di questi tempi...
Ma non mi vergogno a dire che e' un po' frustante stare nel pubblico.
E' una mortificazione delle ambizioni e delle capacità. Non sono posti dove si entra per merito. Io sono entrata per anzianità di graduatoria. (13 anni di precariato) e prendo 80 euro in piu' dei miei colleghi con la terza media. E' come aver studiato per 80 euro al mese. Sono entrata al lavoro senza spinte (altrimenti mi sarei fatta mettere dove dico io, se avessi avuto santi in paradiso).
Il guaio dell'Italia è che i contratti di oggi fanno talmente pena che per un tempo indeterminato ci taglieremmo le vene

Purtroppo gli svantaggi ci sono in tutti i lavori, non solo nel pubblico.
Capisco che per gli impiegati statali molte mansioni possano essere frustranti, ma, come giustamente fai notare, in un'Italia piena di mutui e gente che fa la fame va di lusso.
In ogni caso, tornando al tema principale del topic, la riforma si è arenata: ci aggiorneremo quando se ne tornerà a parlare.

P.S. Non sei obbligata a scrivere il titolo ad ogni post e se puoi non usare la versione mobile che fa solo confusione.

fabianaclemente, 09/08/2017 21.11:

---

ovvio che mi tengo stretto il mio lavoro...di questi tempi...
Ma non mi vergogno a dire che e' un po' frustante stare nel pubblico.
E' una mortificazione delle ambizioni e delle capacità. Non sono posti dove si entra per merito. Io sono entrata per anzianità di graduatoria. (13 anni di precariato) e prendo 80 euro in piu' dei miei colleghi con la terza media. E' come aver studiato per 80 euro al mese. Sono entrata al lavoro senza spinte (altrimenti mi sarei fatta mettere dove dico io, se avessi avuto santi in paradiso).
Il guaio dell'Italia è che i contratti di oggi fanno talmente pena che per un tempo indeterminato ci taglieremmo le vene

---

Scusami Fabiana ma trovo il tuo post decisamente ingiusto verso chi non ha un lavoro o chi fa lavori umili.
Prima di tutto lasci un pessimo messaggio ("se fossi stata raccomandata mi sarei fatta mettere in posti migliori", agghiacciante!) e poi sputi sul lavoro pubblico che è quello che inseguono quasi tutti da anni.
Onore a te che sei riuscita a entrare senza spinte e hai saputo sopportare e aspettare, però non sono d'accordo con quasi niente di quello che dici.
Io lavoro nell'edilizia, ho due bambine e non so se riesco ad arrivare a fine mese tutti i mesi, ci sono mesi in cui non posso mangiare nell'ultima settimana e sinceramente mi sento offeso da questi tuoi ragionamenti.
Spero con tutto il cuore che lo studio alla Marconi possa cambiare questi tuoi punti di vista assolutistici, poco umili e anche irrispettosi nei confronti di tanti.

guarda che noi statali non siamo ricchi. L'Italia va cosi' proprio perchè ci si accontenta guardando chi sta peggio. Non sono nata statale e i lavori umili e sottopagati li ho fatti anche io per 13 anni. Ma perche' l'ambizione deve essere peccato?
per la cronaca: non sputo su niente tutti i lavori sono nobili, ma quando fai le notti sui libri per 5 anni, corsi specializzazioni ecc per 80 euro in piu' rispetto a chi ha la terza media...rode un po' o no? tutto qui

Su quello ti do ragione, cmq per me "polemica" chiusa.
Buono studio.

Fabiana io non ho mai avuto il 'piacere' di svolgere un lavoro statale ma di certo, è meglio che lavorare in un'azienda privata; molte di queste, soprattutto al sud, ti pagano pochissimo rispetto alle ore di lavoro e anche se ti fanno il contratto a tempo indeterminato, ti possono licenziare in qualsiasi momento e quello che è peggio è che a volte, i datori sono insopportabili.
Lo so che ti rode il fegato che quelli con la terza media prendono più o meno quanto un diplomato o anche un laureato, ma per la legge, sia nel pubblico che nel privato, contano soprattutto le ore di lavoro svolte, non la preparazione culturale. Non è giusto, ma ogni lavoro va, anche se umile, rispettato.
Quindi tieniti stretto il tuo lavoro, anche se non è proprio quello che meriti.

sono originaria del Sud e ti comprendo benissimo. Non ti dico la gavetta "oscena" che ho dovuto fare per avere questo lavoro. Ho rinunciato a farmi una famiglia, in genere chi rinuncia ad una famiglia è una top manager, fa un po' te...
Comunque al sud (mio padre dice le stesse cose che dici tu) c'e' la tendenza a credere che il "privato" sia il "padrone" che ti butta per strada da un giorno all'altro.
Le aziende "vere" del privato ci sono: eni, enel, telecom ecc da li' non ti butta fuori nessuno se lavori bene

Io ho lavorato sempre in aziende private e sono stato trattato a volte, non da essere umano. Sì, è vero, al sud c'è la mentalità di pensare (e non di credere) che il privato sia il 'padrone" e tu lo schiavo. Una volta la figlia quattordicenne di un mio ex datore di lavoro mi disse "Tu sei un mio dipendente, mio padre ti dà da mangiare, sei un nostro schiavo' e con questa frase ho detto tutto....probabilmente aveva sentito in famiglia un ragionamento del genere e l'ho 'applicò' a me. Ci rimasi molto male.
E' ovvio che questo come tante altre cose poco piacevoli per il dipendente accadono al sud e di solito, nelle piccole e medie imprese dove si è in stretto contatto con il 'padrone' come lo chiami tu. Nelle grandi imprese invece, hai diritti e doveri, ma è estremamente difficile farti assumere; infatti, ho inviato a tutte queste grandi società che hai nominato tu ed anche ad altre il mio curriculum, ma non mi hanno chiamato nemmeno per un colloquio conoscitivo.

nel non essere chiamato neanche per un colloquio conoscitivo subentra il discorso di chi conosci valido in tutta italia, senza distinzioni tra nord e sud.
Io, come ho gia' detto non avevo raccomandazione,ma non perche' sono un genio, perche' sono entrata con "diritto di graduatoria". Ti ricordi i punti della miralanza?:-) noi che siamo più "anziani"? più o meno un sistema del genere. Direi allucinante

E sì, come non li ricordo.... Speriamo che le cose cambino ma ci spero poco. L'unica cosa che noi possiamo fare è impegnarci in tutto quello che facciamo, sia nello studio che nel lavoro. Il nostro impegno verrà presto premiato (speriamo!).