00 28/08/2020 18:09
Come sempre ci sono degli aspetti che ci sfuggono, per cui non si può giudicare una persona dalla semplice vicenda di cronaca.
Lo si è fatto notare più volte sul forum.

unimarconi.freeforumzone.com/d/11569652/Giornalismo-2-0-ed-etichettamento-post-mortem/discussi...

Tuttavia alcune dichiarazioni degli amici fanno un pò pensare.
Molti sono stati intervistati da FanPage.it e ci sono stati dei passaggi farseschi come "non è morta perchè si drogava e si sballava" (e invece è palesemente morta per quel motivo) oppure "i giornalisti l'hanno fatta passare come una tossica, ma lei non lo era" unito a "la ketamina faceva parte della sua vita", con pochi secondi di distanza da una frase all'altra.
Ci sarebbe da fare anche un ragionamento legale: se gli amici non erano in una posizione di garanzia (art. 40, co. 2 c.p., clausola di equivalenza), perchè non hanno comunque segnalato alle autorità o all'assistenza sociale il fatto che fosse tossicodipendente? Alcuni da come ne parlano erano a conoscenza non solo di questo fatto, ma anche della presunta "sudditanza" della ragazza nei confronti dell'uomo presente quella notte.
Credo che sia una brutta storia di disagio e degrado e che se proprio si deve trattare non bisognerebbe farlo paragonandosi a queste persone (chiedo scusa preventivamente a Sayaka, non voglio fare flame, ma io la penso così).