Giornalismo 2.0 ed etichettamento post mortem

A mio avviso è una questione interessante.
Da una parte abbiamo il diritto di cronaca (sacrosanto e pilastro della nostra democrazia), dall'altra si va a svilire una persona.
In questo caso la ragazza verrà ricordata come "quella del gufo".
Possibile che per un errore si venga etichettati a imperitura memoria? Con i social questa tendenza "pesa" ancora di più.
Cosa ne pensate?

Lo direi - purtroppo - più per una Cantone che per questa ragazza, che se verrà ricordata perchè ha voluto aiutare un gufo ed è stata investita è cosa infinitamente migliore rispetto all'essere ricordata per un "meme" di quel genere.

Io la vedo in questo modo: questa ragazza verrà ricordata come quella che si è fatta ammazzare per un gufo o... verrà semplicemente ricordata?
Dipende dalla sensibilità del lettore capire cosa c'è dietro la notizia, per quanto buttata giù in modo anche scemo: appena l'ho appresa sono andata sul suo profilo Facebook e ne ho apprezzato la vena artistica, il suo stile e il suo sorriso.
Una delle poche dottoresse che non ha sbandierato il fatto di essere laureata (era fra le informazioni protette ma si poteva capire che era dottoressa da una sua recensione di una pasticceria dove aveva ordinato la torta di laurea).
Io sui social carico pochissime foto e consiglio a tutti di non mettere online troppo materiale col proprio viso e il proprio corpo, comunque vi giro la domanda di Davide: Angela Pozzebon sarebbe stata ricordata a livello nazionale senza questa notizia?

Il comportamento di quel giornalista è stato privo di tatto ma non lo si può incolpare di nulla: ha riportato ciò che è successo.
Quella strada è una tangenziale ed è particolarmente buia, pare che lei si sia fermata senza frecce d'emergenza e che abbia pure spento l'auto e i fari. Non proprio il massimo della furbizia.
Non so rispondere alla domanda di Sayaka perchè secondo me pochi lettori sono veramente sensibili, quindi c'è veramente il rischio che questa possa essere etichettata come "quella del gufo".

Non conoscevo la storia di questa ragazza e quindi ho cercato in rete l'articolo.. ne ho trovato uno ma mi è sembrato un articolo "normale"... non mi sembra siano stati usati termini impropri da parte del giornalista che possano portare ad etichettare questa ragazza in modo negativo.
Non so se quindi ti riferivi ad un altro articolo dove chi l'ha scritto è stato un po' privo di tatto.. oppure semplicemente all'interpretazione del lettore... in quest'ultimo caso si sa che la tanta gente non ha molta sensibilità...

Credo che Davide non abbia voluto criticare il giornalista, solo chiedere se è giusto comprimere l'esistenza di una persona a una cazzata senza ricordarla in alcun modo e quindi senza dire al lettore chi era e cosa faceva.
Un pò come se io domani scivolassi su una pisciata di un cane e il giornalista di turno scrivesse "Muore dopo essere scivolato sulla pipì di un bull terrier".
In effetti la realtà è quella, ma viene svilita una persona.

Il titolo deve - purtroppo - colpire, quindi si mette in risalto la cosa più "cliccabile".

E di questo cosa pensate?

www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/emilia-romagna/incidente-d-auto-a-modena-video-prima-dello-schianto-siamo-a-220-all-ora-_3209470-20190...

Questi ragazzi verranno etichettati per sempre come imbecilli e drogati, mentre si vede chiaramente che alla fine del video la macchina rallenta, tanto che uno dei due esprime il desiderio di fermarsi in autogrill e raccomanda all'altro di diminuire la velocità... inoltre si capisce che stanno scherzando.
Sono proprio finiti dappertutto:

www.leggo.it/italia/cronache/incidente_modena_morti_luigi_visconti_fausto_del_moro_video-4501...

Penso anche alle loro famiglie.

Sono d'accordo.
Gli articoli sono stati scritti per farli sembrare drogati e pazzi, erano dei ragazzi che scherzavano e basta.
Incredibile come la cattiveria umana porti a questo.