00 23/03/2021 14:09
Prima raccomandazione ai lettori: non voglio flammare, solo discutere sui fatti.
Seconda raccomandazione: il titolo è volutamente provocatorio.
Terza raccomandazione: per rispondere invito a vederla "dall'alto" e non da un punto di vista personale, anch'io attualmente sono studente Marconi (di un'altra facoltà).

Arriviamo al punto.
Qualche tempo fa su questo forum è stato pubblicato un dossier sulle facilitazioni degli esami online spiegate dagli studenti stessi di tutta Italia che qui metto tramite il comando (o tag) "spoiler", chi ha voglia di leggerlo può aprirlo cliccando sopra "Testo nascosto - clicca qui".

Testo nascosto - clicca qui

Qual è il punto?
Legalmente parlando una laurea vale l'altra, ma può un titolo conseguito online anche a crocette o con domande aperte essere equivalente a livello di "sentimento collettivo" a un corso in cui si è stati esaminati dal vivo?
In questo momento non esistono concorsi o esami abilitanti in cui ti becchi 4 domande aperte su un form da riempire a casa o 30 patetiche crocette come succede in altri atenei.
Capisco la situazione emergenziale, capisco tutto, ma non c'è il rischio che si crei un divario tra "prima della pandemia" e "dopo la pandemia"?
Tanto più se molte telematiche hanno cominciato a pubblicizzarsi con la scritta a lettere cubitali "ISCRIVITI ADESSO, ESAMI ONLINE DA CASA".
Scusate ma che figura di m*rda ci facciamo noi che passiamo ore sui libri?
Anche la Marconi per evitare questo genere di stigmatizzazione non dovrebbe promuovere di più gli orali, magari utilizzando server più potenti o software che non richiedono un dispendio pazzesco di banda?