Rivendicare un presunto trattamento differenziato (fra chi, in tempi pre-covid, ha svolto esami in presenza e chi li svolge ora online) dovrebbe portare a far parallelismi allora fra chi, prima dell' avvento delle università telematiche, doveva seguire lezioni in presenza e chi ora può seguirle con più flessibilità.
Ma il trattamento differenziato c'è, il fatto è che nessuno lo rivendica (anche se presto c'è chi lo farà e questa è l'ennesima anticipazione che faccio sul topic).
Lato studente si appoggerà sempre questa metodologia perchè è praticamente gratis (nessuno spostamento) e perchè in alcuni atenei c'è palesemente la possibilità di barare.
Ciò che Unimarconcino indica come voci sono invece la realtà: in alcune telematiche inserisci un documento di identità via PDF, ti punti la webcam addosso e compili 31 crocette. Se hai la rosa delle risposte davanti basta che la attacchi su un muro ed è fatta: lo sguardo sarà sempre rivolto allo schermo o quasi. A quel punto chi è che si metterà a visionare 1.000 ore di registrazioni? E anche se qualcuno lo facesse non troverà mai prove.
Lato università c'è molta perplessità sugli esami online, tanto che si dice che non supereranno gennaio. In ogni caso si stanno studiando software per non barare.
Insomma non c'è nessuna acredine nei confronti della modalità e nemmeno verso ciò che pensi, però ti invito a informarti meglio.
Entrando nel merito del tuo ragionamento ti segnalo che a parte qualche corso, specialmente in medicina e infermieristica, pochi hanno sempre richiesto la presenza.
Se un comportamento è legittimo, in quanto vi sono procedure e standard che garantiscono i criteri convenzionali e legali dell' esame tale da certificarne la qualità dello stesso in epoca covid, allora quei criteri saranno tanto validi anche dopo.
Il biglietto sul bus non si timbra a seconda del giorno, se viene considerata legittima e necessaria l'obliterazione oggi allora lo sarà anche domani.
Le attuali disposizioni sono transitorie, si capirà solo a inizio inverno se si continuerà in questo modo. Al volo potrei dirti che questa modalità verrà molto osteggiata dai professori delle statali e quindi chi continuerà ad attuarla (se ci sarà la possibilità) potrebbe giocarsi una parte della reputazione.
Come giustamente dice Davide il vero problema sono i concorsi e gli esami di abilitazione.
Sono convinto che la nostra Università non c'entri nulla col reportage, non ho letto tutto il dossier della Gabanelli ma quel che basta per affermarlo con serenità.
Cliccare sul link che ho pubblicato non costa niente: è un video da 5 minuti, giusto per farti capire in che paese siamo.
Non scordiamoci che dietro a questa scelta ci sono migliaia di morti in tutto il mondo, quindi invito a non scrivere cose a cuor leggero sul forum.
Assolutamente.
Prima deve venire il rispetto per le famiglie che hanno sofferto e i morti, questi discorsi sono tutti secondari e solo il tempo dirà chi aveva ragione.
Conosciamo le potenzialità della Marconi e del web ma sappiamo quanto "indietro" è l'Italia a livello di convincimento collettivo.