00 02/08/2020 09:44
Buona domenica a tutti.

Iozzolino comprendo il tuo punto di vista ma non riesco a sposarne il ragionamento che vi è alla base.

La Gabanelli ha fatto il suo reportage sulle telematiche ma, leggendo le sue tesi, la Marconi ne è coinvolta in modo quasi accidentale, un'appendice accessoria rispetto agli elementi che convergono perlopiù su altre università.

Inoltre per quel che concerne lo svolgimento degli esami la giornalista punta l'indice sulla modalità a crocette.
Ora correggetemi pure ma non credo che questa esecuzione della prova sia in vigore da noi.

Pertanto perché dovremmo sentirci toccati?

La giornalista stessa, stando all'esame online in quanto tale, afferma che con l'avvento del Covid-19 tutte le università hanno fruito di questa possibilità concessa dalla tecnologia.

Ti rispondo sul punto in quanto mi hai sollecitato ma avrei preferito evitare perché il miglior modo per non dar risalto a tesi sbagliate ( o solo parzialmente corrette) è dar il giusto peso e quindi la giusta indifferenza.

Ho frequentato in passato un'università di matrice tradizionale molto rinomata: sia in Italia che all' estero.
Ebbene non vedo differenze degne di nota fra quell' università e l'Unimarconi.

I libri consigliati per lo studio sono i medesimi, la qualità della lezione è molto simile.
Cambia la solerzia della segreteria, di gran lunga più operosa e viva quella dell' Unimarconi e la possibilità per noi studenti lavoratori di poter seguire le lezioni senza stravolgimenti di vita.

Te lo dice uno che si è beccato dei 30 in una delle università di grido secondo i giornalisti e che se avesse potuto frequentare probabilmente sarebbe stato già laureato. Perciò mi interessano poco queste storielle.


Se poi si parla di marchio o brand confido nella maturità di noi tutti e quindi nella capacità di comprendere che non è l'esame online che porta, nell' immaginario collettivo, l'università sorta da 20 anni al pari con quella che ha 8 secoli di vita.

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Detto questo invito a focalizzarsi non sull' esame online in quanto tale ma sulle modalità di svolgimento dello stesso.
Offre molta più trasparenza di un esame orale dato di persona. Decine di studenti che ascoltano domande e risposte in diretta.
Registrazione sa parte dell' università.
La trasparenza è uno dei principi maggiormente riconosciuti e tutelati nell' agire pubblico. Perché considerarla un disvalore?

Sulle modalità tecniche basta imporre allo studente di alzare il volume del microfono al massimo, fissare unicamente la webcam, girare la webcam prima dell' inizio della sessione in modo da dimostrare di essere soli in stanza.

Tutte cose che negli esami Unimarconi si fanno già.

Quindi?

Non capisco onestamente dove sia il problema.

Tanto più che riterrei giusto pagare comunque una tassa ad esame per evitare che l'Università perda delle voci di ricavo.
Tanto lo studente avrebbe comunque un risparmio dei costi.