Il problema della tesi è che uno comincia un pò spaesato e a tentoni e quindi magari si perde in un bicchiere d'acqua e comincia a girarsi attorno sprecando giorni preziosi.
Quello che ho capito io in questi mesi è che non bisogna aver fretta di scrivere. Una tesi di diritto non è un elaborato personale ma solo una raccolta delle idee e delle teorie che altri hanno elaborato nel tempo su quell'argomento e quindi è importante raccogliere il maggior numero possibile di bibliografia dei mostri sacri della materia scelta.
Io questo non lo avevo capito subito e avevo raccolto solo una decina di libri/autori pensando che fossero sufficienti a dissertare sull'argomento.
Mi è stato risposto (dal prof.) che sono troppo pochi, che occorre spaziare di più nella bibliografia.
All'inizio avevo trovato tutti gli autori nella biblioteca del Consiglio dell'Ordine degli avvocati del Tribunale e quindi ho fatto poca fatica facendo appena due piani a piedi. In mezza mattinata mi sono fotocopiata tutto. In più ho comprato direttamente su internet alcune monografie specifiche sull'argomento di mio interesse spendendo una bella cifra ma con la sicurezza di avere in casa i lavori originali.
Poi il prof. mi ha approvato il primo capitolo ma mi ha detto che le note bibliografiche non sono sufficienti e che devo ampliare la bibliografia.
Mi è venuta l'ansia e sono andata a Milano a seppellirmi nella biblioteca universitaria della Bicocca.
L'esperienza è del tutto simile a quella di Renton.
Ho trovato circa 6 scaffali di libri di diritto del lavoro e in circa 3 ore mi sono fotocopiata tutto quello che potevo facendo come una pazza avanti e indietro dagli scaffali alle fotocopiatrici (corridoio lunghissimo a non solo quanti mila metri di distanza).
Non ho l'IPhone. Mannaggia la pupazza
Siccome non ho finito il lavoro, ci dovrò tornare settimana prossima.
Poi dovrò coordinare tutte 'ste fotocopie insieme.
Speriamo di farcela con la tempistica....