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La conosce su Facebook: massacrata a sprangate

Ultimo Aggiornamento: 25/07/2010 23:43
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12/07/2010 13:56

Non si sarebbero mai incontrati di persona prima del giorno dell'omicidio. Questa l'ipotesi accreditata dagli investigatori che stanno dando la caccia all'uomo, un sessantenne di origini calabresi residente nel piacentino, ritenuto l'omicida di Chiara Brandonisio, di 34 anni. La donna è morta stamattina, due giorni dopo essere stata massacrata a colpi di spranga. Secondo gli accertamenti della Squadra mobile della questura e della polizia postale, la donna e l'assassino - il quale non si esclude che in queste ore possa essere tornato in Emilia, dove viene ricercato - si sarebbero conosciuti nelle scorse settimane su Facebook e avrebbero poi approfondito i contratti su Messenger. Sul telefonino di Chiara gli agenti avrebbero trovato alcuni sms scambiati con l'uomo, il quale dopo averla aggredita - non lontano dall'azienda di trasformazione di mandorle nella quale da una dozzina di anni lavorava - ha abbandonato poco lontano la sua Fiat Panda di colore blu e la spranga usata per ferire a morte la donna. Anche il computer di Chiara, e la sua corrispondenza, sono al vaglio degli investigatori i quali per l'identificazione del responsabile hanno utilizzato le numerose testimonianze di coloro che hanno assistito all'aggressione. L'assassino, a quanto si è appreso, sarebbe arrivato a Bari nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, bivaccando nell'utilitaria (nell'abitacolo sono stati trovati alcuni generi alimentari) nei pressi dell'abitazione di Chiara. Un rifiuto della donna a incontrarlo, o a intraprendere una relazione differente da quella virtuale, potrebbe essere stata la molla che ha scatenato il raptus omicida.

www.leggonline.it
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12/07/2010 14:01

La vittima si è scordata di settare bene le impostazioni sulla privacy di Facebook o non l'ha fatto volutamente.
La sua bacheca è visibile a tutti:

www.facebook.com/profile.php?id=100001153859501&v=wall
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12/07/2010 14:36

«Chiara aveva paura di quel Collezionista»

«“Collezionista” aveva minacciato il suicidio se lei non avesse accettato di incontrarlo di persona. Non ho mai sentito Chiara tanto spaventata». Gio - vanni Battista Fasciano, 50 anni, racconta di essere una delle ultime persone che ha parlato, attraverso una chat, con Chiara Brandonisio, l’operaia di Carbonara colpita a sprangate giovedì scorso mentre andava a lavoro e morta dopo 48 ore di agonia a seguito delle gravi ferite subìte. “Collezionista” è il nickname utilizzato da una persona che Fasciano ritiene possa essere coinvolto nell’omicidio della donna. «Chiara - spiega - aveva paura di lui. So che lo aveva conosciuto a febbraio-marzo. La mia conoscenza con “Favola Blu”, il nickname usato da Chiara su www.ciaoamigos.it (sul quale in effetti, la squadra mobile ha in corso degli accertamenti, n.d.r.) risale allo scorso dicembre. Con lei sono entrato in confidenza perché baresi entrambi, anche se da anni ormai vivo lontano dalla Puglia».

Fasciano, residente a Forlì, fa il pizzaiolo in un ristorante di Ravenna. Circa dodici anni fa si è avvicinato al mondo delle chat ed è diventato piuttosto esperto. «Ho parlato con Chiara a telefono solo una volta. Avevamo legato. Mi faceva tenerezza. Era spesso molto triste anche per via della separazione e per certi aspetti era ingenua. Mi ha ispirato un senso di protezione. Io e altri amici e amiche della videochat sul sito abbiamo provato tante volte a far capire a Chiara che “Collezionista” poteva essere molto pericoloso. Quando abbiamo chattato mercoledì pomeriggio, qualche ora prima che fosse uccisa, mi aveva detto che avevo ragione e aveva manifestato l’intenzione di ricostruire i rapporti in rete con le altre persone dalle quali per volontà del “Collezionista” si era isolata».

Chiara, nella ricostruzione di Fasciano (a sua volta «Otto» in chat) non avrebbe mai incontrato di persona “Collezionista”. «Non so chi sia quest’uomo, non so nulla di lui. Da qualche giorno non lo vedo più nella “vetrina” del sito». Solo una volta “Collezionista” e “Favola blu” si sarebbero visti attraverso la webcam (una telecamera posta sul computer consente agli interlocutori di potersi vedere). «Chiara - sostiene sempre Fasciano - mi disse che in quell’occasione “Collezionista” si presentò con una persona che disse essere sua madre. L’obiettivo era dimostrare la serietà delle sue intenzioni». Ma Chiara, nonostante le pressioni e le minacce ricevute da «Collezionista», sempre stando al racconto di Fasciano, non ha voluto incontrarlo.

«Ho detto tutto quello che so alle questure di Ravenna e Bari», sostiene (ma la questura non conferma). Le ricerche dell’uomo, identificato dagli agenti della sezione omicidi della squadra mobile, coordinati dal pm inquirente Ciro Angelillis e indagato per omicidio volontario, vanno avanti. Dalle campagne circostanti il luogo dell’aggressione, alla provincia di Piacenza da dove sarebbe arrivato mercoledì notte. Sessanta anni, origini calabresi, D. I., queste le sue iniziali, potrebbe aver agito in preda ad un raptus, probabilmente dopo un rifiuto della donna ad incontrarlo, accortosi di quello che ha fatto potrebbe ora vagare nelle campagne nel tentativo di evitare la cattura. Qualche ora dopo l’omicidio gli investigatori trovarono poco distante il luogo dell’omicidio una Fiat Panda, di colore blu, risultata di proprietà dell’uomo, nel cui abitacolo c'erano generi alimentari. Ciò confermerebbe che il sessantenne, conosciuto da Chiara nelle scorse settimane su Facebook o in chat, e mai incontrato prima dalla donna, sarebbe arrivato a Bari nella notte tra mercoledì e giovedì, bivaccando nei pressi dell’abitazione della donna, a Carbonara.

«Che si tratti proprio di “Collezionista”?», si chiede Fasciano. Quando l’assassino l’ha vista arrivare in bicicletta, probabilmente dopo un breve litigio, l’ha aggredita - non lontano dall’azienda di trasformazione di mandorle dove Chiara lavorava come operaia – e l’ha colpita con violenza al volto e allo stomaco. L’arma usata, lunga un metro, è stata poi lasciata vicino al corpo della donna, separata dal 2004 dopo essere stata sposata tre anni. Da allora si era molto chiusa in se stessa – raccontano le amiche – e il suo tempo lo trascorreva spesso a chattare. Così ha conosciuto il sessantenne con il quale – ne sono certi gli investigatori – la donna non si sarebbe mai incontrata.

Giovanni Longo

www.lagazzettadelmezzogiorno.it
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13/07/2010 14:40

Omicidio Chiara Brandonisio: arrestato il 52enne Domenico Iania

E’ stato fermato ieri sera della squadra mobile di Piacenza il presunto assassino di Chiara Brandonisio, la 34enne massacrata a sprangate giovedì mattina a Ceglie del Campo, Bari, mentre si stava recando al lavoro in bicicletta.
Le autorità, dopo il ritrovamento della sua auto abbandonata non lontano dal luogo dell’omicidio, avevano scoperto l’identità del sospettato ed avevano intensificato le ricerche. Ieri sera, l’arresto.
Domenico Iania, 52enne originario della Calabria, è stato rintracciato a Morfasso, piccolo comune in provincia di Piacenza, mentre si stava recando in Questura per costituirsi.
Al momento pare confermata la ricostruzione emersa nei giorni scorsi: la Brandonisio e Iania si erano conosciuti su internet e per diversi mesi avevano portato avanti una relazione esclusivamente virtuale.
Messaggi, conversazioni in chat e al telefono. Giorni fa Chiara aveva deciso di metter fine a quel rapporto, ma Iania, secondo gli inquirenti, non era daccordo.
Per questo motivo l’uomo, mercoledì, sarebbe giunto a Bari da Piacenza e si sarebbe appostato nei pressi dell’abitazione della Brandonisio.
Giovedì mattina, quando la 34enne è uscita per andare a lavoro, Iania l’avrebbe confrontata e, di fronte al suo rifiuto, sarebbe scattato il raptus omicida.
Domenico Iania, come conferma La Gazzetta Del Mezzogiorno, si trova ora nel carcere di Piacenza, accusato di omicidio volontario aggravato.

Daniele Particelli

www.crimeblog.it

Piuttosto scontata la conclusione delle indagini.
Nel profilo su Facebook c'è scritto chiaramente che la vittima aveva interrotto il rapporto sentimentale con lui.
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Post: 3.375
Città: MILANO
Età: 46
Sesso: Maschile
14/07/2010 16:58

Mi sembra assurdo che un tipo si sia fatto chilometri in macchina più un appostamento per ammazzare una persona che nemmeno conosceva nella realtà.
No comment sulla privacy di Facebook.
Notare che gli amici si guardano bene dal postare una bella frase in bacheca.
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Post: 2.529
Sesso: Femminile
15/07/2010 11:21

Minacciava il suicidio e poi ha ammazzato lei... Molto logico... [SM=g1944862]
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Post: 23.709
Sesso: Maschile
Admin
20/07/2010 11:17

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Post: 2.529
Sesso: Femminile
25/07/2010 23:43

Certo che lasciare una persona che non hai mai nemmeno visto dal vivo suona parecchio strano [SM=g1944736]
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