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Figlio porta madre in tribunale per violazione di privacy su Facebook

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2010 21:19
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Post: 2.529
Sesso: Femminile
10/04/2010 11:50

MILANO – Madre e figlio in tribunale, l’una contro l’altro, per volere del figlio sedicenne di nome Lane. L’accusa che il ragazzo muove alla mamma, Denise New, è di intrusione informatica sul proprio profilo Facebook, modifica di password e diffamazione a mezzo Internet. In poche parole: molestie.
AMMISSIONI – Denise New riconosce di aver cambiato le password, mossa dal buon intento di bloccare l'accesso al social network, e anche di aver scritto tre o quattro post, ma non di aver dovuto fare dell'hacking, in quanto il figlio aveva dimenticato di fare il logout dopo aver usato il computer materno. Ma i motivi veri dell’insinuazione della donna nell’identità sociale del figlio nascono da una telefonata a Denise da parte di un amico di Lane, preoccupato per le intemperanze del giovane a seguito di una storia sentimentale turbolenta.

PREOCCUPAZIONI MATERNE - Pare che Lane, a quanto dichiarava egli stesso in un post su Fb, avesse guidato una notte alla velocità di 150 Km/h, evidentemente turbato dopo un litigio con una ragazza. È probabile insomma che la signora New abbia iniziato a sospettare della vita sociale del ragazzo e, indotta in tentazione dal profilo del figlio aperto sul pc e servito su un piatto d’argento, non abbia resistito a intervenire, motivata probabilmente dalla preoccupazione e dalla convinzione che il social network non fosse cosa buona e giusta (da qui l’idea di bloccarlo): «Credevo di essere perfettamente in diritto di farlo. Ho letto cose che avrebbero fatto rabbrividire chiunque. E ciò nonostante lo perdonerò per avermi accusato di molestie».

IL PROFILO FACEBOOK SECONDO LANE – Lane, dal canto suo, non sembra disposto a perdonare, ferito non solo dall’idea di essere stato spiato, ma addirittura calunniato dalla genitrice. E se l’amore materno è incondizionato, quello filiale non dimostra in questo caso molta comprensione. Del resto il fine che giustifica i mezzi è una vecchia scusa e Lane si è sentito probabilmente violato nella sua identità profonda, mentre Denise ha reagito alla convocazione in tribunale mostrando grande sbigottimento, evidentemente sorpresa che un profilo Facebook possa essere vissuto da un adolescente come qualcosa di così privato e profondo.

CONTROLLO E PRIVACY – Il confine tra esigenze di controllo genitoriale e diritto alla privacy da parte dei minori è sempre più sbiadito, ma la vicenda giudiziaria, svoltasi nella cittadina di Arkadelphia in Arkansas, crea un precedente importante nello stabilire fino a che punto un padre o una madre possano monitorare i propri pargoli. Al di là di Facebook e degli account violati, madre e figlio avevano comunque un rapporto con precedenti complicati. Denise e Lane infatti non vivevano insieme: il ragazzino era stato affidato alla nonna, poiché la madre aveva avuto problemi mentali dopo la separazione dal marito. E mentre il giovane si è riaperto un account sul social network, la prima udienza (fissata per il 12 maggio) deciderà chi ha ragione e spiegherà anche quanto c’entri Facebook in questa storia di incomprensione generazionale.

Emanuela Di Pasqua



Fonte: corriere.it


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Post: 2.529
Sesso: Femminile
10/04/2010 11:54

Son Files Harassment Charges Against Mother for Facebook Posts


Arkadelphia - An Arkadelphia mother is charged with harassment for making entries on her son's Facebook page.

Denise New's 16 year old son filed charges against her last month and requested a no contact order after he claims she posted slanderous entries about him on the social networking site. New says she was just trying to monitor what he was posting.

(Denise New, Arkadelphia)
"You're within your legal rights to monitor your child and to have a conversation with your child on Facebook whether it's his account, or your account or whoever's account. It's crazy to me that we're even having this interview."


New remains in shock after her son slapped her with the charge of harassment. In a document from the Clark County prosecutor, he alleges she hacked his account, changed his password and posted things that involve slander about his personal life.

(Denise New, Arkadelphia)
"I read things on his Facebook about how he had gone to Hot Springs one night and was driving 95 m.p.h. home because he was upset with a girl and it was his friend that called me and told me about all this that prompted me to even actually start really going through his Facebook to see what was going on."

Prosecutor Todd Turner won't comment on the specifics because of the son's age, but he did cite Arkansas' harassment law.
A person commits the offense if with purpose to harass, annoy or alarm another person without good cause, he engages in conduct or repeatedly commits acts that alarm or seriously annoy another person.

(Denise New, Arkadelphia)
"Oh yeah, I'm going to fight it. If I have to go even higher up, I'm going to. I'm not gonna let this rest. I think this could be a precedent-setting moment for parents."


New's son lives with his grandmother who has custodial rights, but New maintains she'd had a great relationship with him despite their living arrangements.

Her next court date is May 12th.


Fonte


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Post: 23.709
Sesso: Maschile
Admin
10/04/2010 23:16

Abbiamo un futuro avvocatone.
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Post: 2.529
Sesso: Femminile
11/04/2010 15:12

Mah, secondo me non si può parlare di privacy su Facebook.
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Post: 23.709
Sesso: Maschile
Admin
13/04/2010 21:19

Diciamo che primo bisogna saperlo usare e secondo bisogna saperlo usare con la testa.
Facebook è una finestra sulla propria vita, se lo si usa con intenti di privacy perde senso.
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