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Università, Padova fa causa a Treviso

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2009 18:27
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13/05/2009 22:19

«Cassamarca non paga i docenti». In dubbio i corsi di Legge 2009-2010

Giurisprudenza a Treviso addio? Ha il sapore del peggiore dei divorzi la decisione presa lunedì dal Senato Accademi­co dell’Ateneo di Padova: rinvio di ogni scelta sull’avvio di un nuo­vo ciclo di studi della Facoltà di Giurisprudenza a Treviso, con an­nesso il mandato all’avvocatura dello Stato per fare causa a Fonda­zione Cassamarca. All’origine del­la clamorosa rottura – pur nel­­l’aria da tempo – c’è il mancato pa­gamento degli stipendi dei docen­ti da parte della Fondazione trevi­giana che ha portato, grazie all’ac­cordo con l’università patavina, il corso di Legge nel capoluogo del­la Marca.

«Pacta sunt servanda». L’ha ri­badito anche ieri il rettore dell’Uni­versità di Padova Vincenzo Mila­nesi: i patti vanno rispettati. E la convenzione che ha permesso al magnate trevigiano Dino De Poli, presidente di Fondazione Cassa­marca, di avviare il corso di laurea in Giurisprudenza nei rinnovati spazi dell’ex storico ospedale di Treviso parlava chiaro: Fondazio­ne, oltre alla sede, doveva mettere anche gli stipendi dei professori. E così è stato. Almeno fino a due anni fa. Sul finire dell’anno scorso, con la crisi che di lì a poco avrebbe «mangiato» dal bilancio di Fonda­zione Cassamarca ben 30 milioni di dividendi erogati ogni anno da Unicredit, De Poli ha preso carta e penna e ha scritto ai rettori di Pa­dova e Venezia. In sostanza, chie­deva alle due università di accol­larsi la spesa della docenza. Ci fu un incontro natalizio, il 23 dicem­bre, fra De Poli e Milanesi, il quale chiese al presidente della Fonda­zione trevigiana di rispettare la convenzione stipulata. Poi più nulla. Fino a lunedì, con la decisio­ne della linea dura da parte del Se­nato accademico patavino.

«Fondazione Cassamarca – di­ce la nota diramata ieri dall’Uni­versità - non paga da due anni gli stipendi ai professori come do­vrebbe secondo la convenzione firmata ormai dieci anni fa. L’Ate­neo di Padova ha già più volte di­chiarato nei mesi scorsi la sua di­sponibilità a rivedere la conven­zione per il futuro, ma non può ac­cettare che Cassamarca non onori gli impegni presi per il passato e per l’anno in corso. L’Ateneo si trova quindi nella necessità di do­ver rivolgersi alla magistratura per vedere riconosciuti i suoi dirit­ti, ed ha già dato mandato in tal senso all’avvocatura dello Stato». Il Senato Accademico dell’Ateneo patavino, infine, si riserva di ritor­nare sulla questione nelle prossi­me settimane.

Le matricole per l’anno 2009/10, insomma, sono appese a un filo. «Io – spiega Milanesi – conti­nuo a credere nella validità della presenza dell’Università di Pado­va a Treviso, ma non possiamo continuare ad anticipare noi lo sti­pendio dei professori. Abbiamo anche dato a Fondazione Cassa­marca la disponibilità a ragionare per modificare la convenzione e per approfondire altre possibilità di collaborazione, ma il vecchio adagio latino rimane valido: pri­ma di tutto, prima di ragionare sullo sviluppo di altre iniziative, pacta sunt servanda». Il team di le­gali dell’Università si trova in que­ste ore a ragionare su come agire, spiega il rettore, «per recuperare il credito di cui abbiamo diritto». Intanto, dal quartier generale di Fondazione Cassamarca, De Po­li non pare arrendersi. «Rifletterò – dice – ma ricordo al Senato acca­demico che in questi due anni du­rante i quali noi non abbiamo pa­gato, qualcuno li avrà pur pagati gli stipendi dei professori. E chi paga i dipendenti pubblici se non lo Stato? Se in questi due anni i sol­di li ha versati lo Stato, dobbiamo pagare i docenti due volte? Sappia l’Ateneo di Padova che noi giuridi­camente non abbiamo ancora contestato niente, ma abbiamo tutte le carte a posto per farlo».

Federica Baretti

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14/05/2009 11:43

Io non sapevo neanche che a Treviso ci fosse un'università.

www.ciao.it/Universita_di_Treviso__Opinione_552042
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14/05/2009 16:18

Questi sono i commenti di alcuni studenti su Facebook.


La presenza dell' Università ha regalato alla città di Treviso un forte arricchimento, sia sul piano culturale che su quello del prestigio.
A Treviso si sono formati e si stanno formando molti ragazzi e ragazze, simpatici e in gamba.

La facoltà di giurisprudenza in special modo, ha fatto capire a tutti che il capoluogo della Marca può essere un punto di riferimento e di discussione culturale, nodale in Veneto e nel Nord-Est.

Un'eventuale chiusura dell'università di Treviso rappresenterebbe:
- Un danno per la città di Treviso e per la Provincia di Treviso;
- Un disagio improvviso che gli studenti non meritano di soffrire;
- La morte di una università esemplare come modello di università a misura di studente.

Non lasciamo che l'università chiuda, ha fatto tanto per noi e ora è il momento che noi difendiamo lei!!!




La sede di Treviso, nata e sostenuta ( sottolineo "sostenuta") ancora oggi dalla lungimiranza e dall'intelligenza del Presidente di Fondazione Cassamarca On. Avv. Dino de Poli, ha ospitato relatori di primissimo livello, tra questi:
-Sen. Giulio Andreotti,
-Mary Ann Glandom (docente ad Harvard,Ambasciatrice Usa presso la Santa Sede),
-On. dott. Santo Versace,
-On. Luca Volontè,
-Prof. Paolo Grossi ( attualmente giudice costituzionale),
-Prof. Luca Rondoni,
-Sen. Maurizio Sacconi ( attuale Ministro del lavoro, salute e politiche sociali),
-Prof. Jacques Attali,
-Prof. Francesco d'Agostino,
-On. Mantovano ( sottosegretario al Ministero dell'Interno).

Prima di considerarci merce da buttare il rettore dovrebbe pensarci su.

«Spendo 50 milioni all’anno
per il bene di questa città»

De Poli rivela come vuole salvare Cassamarca: «Tagli ma anche investimenti»

IL LINK DELL'INTERVISTA

carta.ilgazzettino.it/LeggiGiornale.php?TipoVisualizzazione=&CodSigla=TV&NumPagina=2&AnnoPagina=2009&MesePagina=03&GiornoPagina=14&NumTe...




la cassamarca ha firmato un contratto...contratto...con l'universita di padova per finanziare la sede di treviso per 99 anni...ne sono passati solo 8,anche se dovesse cambiare qlc nn succederebbe cosi all'improvviso..i giornali dicono quello che vogliono...




Il messaggio di riccardo ferri si riferisce alle notizie date dai giornali sulla deliberazione del cda di Fondazione Cassamarca di venerdì scorso dalla quale sembra emergere che dal prox anno non pagheranno più i prof..se così fosse probabilmente l'uni chiuderebbe..facciamo sentire con la nostra presenza lunedì che una soluzione DEVE essere trovata

L'UNIVERSITA' A TREVISO DEVE RIMANERE

mi sto dando da fare per capire meglio come è la situazione...e lunedì 22 spero di poter dare informazioni più precise...



Ecco il gruppo di protesta.

www.facebook.com/group.php?gid=69118430849
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15/05/2009 23:11

Girovagando fra le aule, si percepisce un generale senso di precarietà che non permet­te di affrontare serenamente il semestre in scadenza. Anche perché le iscrizioni per il pros­simo anno accademico sono state congelate con la delibera firmata lunedì dal Senato acca­demico: «Il Senato si riserva di decidere più avanti, in atte­sa di ulteriori sviluppi – ag­giunge Vittorio Onesti – ma le istanze degli studenti sono chiare, per molti di noi Pado­va è inaccessibile». «Le prime voci sulla possibi­le chiusura hanno iniziato a gi­rare a Natale – commenta Eli­sa, studentessa –. Se davvero la sede di Treviso dovesse es­sere soppressa, dovremmo tra­sferirci tutti al Bo, ma siamo quasi 1500, e il Bo non ha le strutture adatte ad ospitarci tutti e a fornirci il servizio che invece abbiamo qui».
Ma non è l’unico problema: «Sarem­mo costretti a cambiare buo­na parte dei nostri professori – racconta Marianna –. A po­chi esami dalla fine sarebbe davvero un grosso disagio». Data cruciale sarà il 22 giu­gno, giorno dell’elezione del rettore: «Per il momento sono tre i nomi che circolano. Gior­gio Palù, della facoltà di Medi­cina, Giovanni Bitante del di­partimento di Agraria e il pro­rettore di Padova Giuseppe Zaccaria. Questa scelta sarà de­terminante per capire quali ga­ranzie ci saranno offerte e se sarà possibile tenere in piedi l’università di Treviso – con­clude Baraglia - . Fondazione Cassamarca ci ha più volte ras­sicurati, ma stando ai fatti le cose sembrano diverse».

Federica Baretti

Silvia Madiotto

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16/05/2009 10:32

Capirai che tragedia.
C'è gente che perde anni e questi si lamentano per un cambio di sede.
Iscrivetevi alla Marconi! Ah ah!
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16/05/2009 15:51

In effetti le tanto demonizzate lauree telematiche (bah!) potrebbero essere un'ottima soluzione per gli studenti con l'ateneo in crisi.
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18/05/2009 17:04

E di questi tempi di atenei in crisi ce ne sono un sacco ahah.
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19/05/2009 12:51

Esatto... anche di atenei che non sono in crisi ma presto lo saranno... non so se mi sono spiegato, Iuzzo...
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23/05/2009 15:52

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24/05/2009 17:26

Se chiudono giurisprudenza a Padova penso che pochi ragazzi insani andrebbero a Verona.
E' una delle facoltà più difficili di tutta Italia se non la più difficile...
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26/05/2009 19:36

Se chiudono a Padova?
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27/05/2009 18:27

Ah ah errore mio... non è stato un lapsus freudiano!
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