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Riprendono i suicidi nelle università italiane: "mal de vivre", difficoltà ad autogestirsi, base genetica o vita difficile?

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2020 18:53
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Città: TRENTO
Età: 33
Sesso: Femminile
19/01/2020 18:53


Ho l'impressione che quella di raccontare balle sulla propria carriera universitaria sia una moda piuttosto diffusa, per fortuna nella maggior parte dei casi l'esito non è tragico, semmai comico.



Un giorno è stato aperto un topic dove qualcuno ha segnalato che su un forum esterno dei ragazzi da tutta Italia avevano proposto di organizzare insieme false discussioni di laurea in un ateneo vero. Avevamo anche ipotizzato i reati e infatti dopo qualche mese quel sito ha cancellato tutto per evitare di essere rinviati a giudizio in concorso.
Sgamati.


Mi riferisco a qualche collega e conoscente che da anni va avanti con la cantilena che gli mancava solo un esame per laurearsi (questo è un classico, direi quasi un "topos" letteraio), poi quando gli dici che da anni la normativa consente di recuperare la carriera pregressa e concludere gli studi (non c'è più la decadenza-tagliola che annullava tutto) allora ti cambia argomento.



Si chiamano "cazzari" e ne conosco tanti anch'io.
Da evitare.


Poi ci sono i laureati-Facebook. Visto che nel profilo personale compare la dicitura "quale università hai frequentato?" (vorrebbe dire: in cosa ti sei laureato?) molti geni interpretano l'espressione in senso estensivo, da far impallidire la giurisprudenza creativa, e ti schiaffano atenei a raffica dive magari hanno superato 2-3 esami, lasciando intendere lauree inesistenti. Così va il mondo.



Personalmente non do importanza a niente che proviene da Facebook e Twitter: il 90% è inventato, filtri alle foto compresi.


Ho provato a entrare nella mentalità di ragazzi come Giada De Filippo ma non ci riesco.
Non riesco a capire la mentalità di una persona che spara palle per 4 anni (dicendo il falso non solo sulla carriera accademica, ma anche probabilmente sui soldi delle rette) e poi telefona al fidanzato mentre è sul tetto prima di suicidarsi: ci si fa una litigata coi genitori, si manda tutti affanculo e il giorno dopo è la solita tiritera.



Non mi ricordo precisamente cos'avevamo detto in quella discussione, ma Giada De Filippo era una ragazza semplice, non ancora donna e quindi non pronta per sopportare il peso delle bugie.
Quello è un caso limite perchè stiamo parlando di una persona che si era letteralmente disiscritta da 4 anni e che tutti i giorni non faceva nulla di universitario e lavorativo.


Questi millennial sono troppo emotivi e non reggono la pressione.



Torno a ripeterti che non è quello il problema: deriva tutto dalla fiducia che i ragazzi hanno in loro stessi.
Non va bene lo studio? Diamo loro un obiettivo: ci sono programmi a livello comunale per dare lavoro ai ragazzi dai 19 ai 25 anni, bisogna solo levarsi dalla testa l'avere un lavoro da scrivania a tutti i costi.
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