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Giusto il termine "femminicidio"? Si moltiplicano i flame in internet fra chi lo usa da sempre e i sostenitori del "no"

Ultimo Aggiornamento: 17/07/2019 21:08
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15/11/2018 01:35

Non esiste il femminicidio (nelle scienze sociali e in campo accademico) ma esiste la violenza di genere...

Ciò che si pensava fosse uscito dalla porta (il femminicidio) si scopre esser haimè rientrato dalla finestra sotto le spoglie di violenza di genere.

Dato che il contesto è quello della violenza subita dalle donne, parlare di violenza di genere significa asserire che il maschio è violento.
Complimenti. Siamo ritornati alla mentalità di Adamo ed Eva dove la donna era vista come il male. E' stata Eva ad indurre Adamo a cogliere il frutto dell'albero proibito. Basta che ci guardiamo indietro per comprendere come la donna sia stata considerata dalle origini della storia sino al secolo scorso (in Italia la donna ha diritto al voto dal 1946).
Lo schema, il paradigma è quello lì utilizzato sin dalla notte dei tempi, non è cambiato nulla, è sempre lo stesso, l'unica cosa che è cambiata è che prima era Eva quella cattiva, oggi invece è Adamo.
Ma non si ha nemmeno il coraggio di dirlo apertamente. Si usano termini come violenza di genere o femminicidio.

Beh, mi spiace proprio che non si riesca a vedere al di la del proprio naso. Lo schema è sempre quello della violenza. Ad una violenza si sostituisce una violenza di segno opposto a quella di prima ed è tutto sistemato.

Peccato che non funzioni così. La violenza genera violenza.
I pensieri, le parole, le azioni violente generano violenza e se pensiamo che siano la soluzione alla violenza vuol dire che non abbiamo ancora sufficiente conoscenza e consapevolezza di come funziona il genere umano.

Basta generare odio e violenza.
La violenza che le donne subiscono è violenza generata da persone violente.
La violenza che gli uomini subiscono è violenza generata da persone violente.

Basta con i luoghi comuni.
Per combattere la violenza abbiamo un'unica soluzione ed è quella di aiutarci l'un l'altro senza sostituire un violenza con un'altra.

Dobbiamo aiutare chi soffre senza generare altra violenza perché la violenza non la distingui dal colore della pelle, dagli abiti che indossi, dal colore degli occhi, dal sesso, dalla religione. La violenza la isoliamo con l'aiuto reciproco, con l'empatia, con un sentimento di umana fratellanza, estirpando l'odio. Non è facile, ma è una strada percorribile.

Vi invito a guardare questo filmato davvero molto bello. Per chi non ha molta dimestichezza con la lingua, se andate nelle impostazioni (rotellina) del filmato potete accendere i sottotitoli in italiano.
Buona visione.






" ... dove invece è la legge padrona dei magistrati e i magistrati suoi servitori, io vedo salvezza e ogni bene."
Platone, Leggi
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15/11/2018 04:38

Infatti non deve diventare una guerra fra i sessi, però ci sono un paio di cose che vorrei specificare anche se vedo che cominciamo a capirci meglio e ad essere abbastanza d'accordo.
Prima cosa: d'accordissimo sul fatto che gli uomini muoiono di più per omicidi (anche se il Giornale è abbastanza noto per le sue posizioni nettamente di destra per non dire conservatrici), ma bisogna anche evidenziare che le donne sono più vittime in ambito famigliare.
Seconda cosa: "il concetto di violenza di genere non dovrebbe esistere". Non la pensa così l'ONU che, per l'amor di Dio, può anche sbagliare, ci mancherebbe. Forse le Nazioni Unite sono d'accordo con te, ma per arrivarci hanno preferito passare attraverso la denuncia della posizione sfavorevole della donna invece di censurare tutto come molti ancora tendono a fare.
Con la risoluzione citata nei messaggi precedenti l'ONU (che tra l'altro ha argomentato abbastanza bene, immagino che tu abbia letto il mio allegato) ha dichiarato fra le altre cose che il 25 novembre è la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne", magari quel giorno ci troveremo qui a discutere in modo pacifico senza girare troppo attorno alla questione, anche solo per un saluto.
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15/11/2018 12:24

Mi fa davvero piacere constatare che si inizi a capirsi meglio, ma non per una ragione narcisistica, ma unicamente per una ragione che induca ad avere una visione del fenomeno più ampia e che porti ad abbandonare posizioni intolleranti e (più o meno consapevolmente - non mi riferisco a te in particolare, ma al contesto generale) violente.

Bisogna sempre contestualizzare, perché generalizzando si arriva ad affermare la violenza di genere.

La dichiarazione l'avevo letta ma ho pensato di soprassedere per evitare un tuo eventuale risentimento o una mia esposizione che porti ad un fraintendimento. E' un tema assi delicato e si rischia davvero di creare facili tensioni. Lo faccio ora e mi auguro non si abbia a rompere quello che pare un inizio di intesa.

Ho letto sia la dichiarazione dell'ONU, sia il link del seminario della Bicocca. Con mio grande sollievo, non vi ho trovato nessun riferimento alla violenza di genere. Si parla della violenza subita dalle donne.
Ora, utilizzare quella risoluzione, adducendola come elemento a favore della tesi sulla violenza di genere lo trovo capzioso e fuori luogo. E ti spiego perché. In primo luogo, non parla mai di violenza di genere, in secondo luogo si rivolge ad un contesto completamente diverso da quello di cui stiamo parlando qui. Si parla di:
CONSTATATO CON ALTRETTANTA PREOCCUPAZIONE che le donne appartenenti a gruppi minoritari, le donne indigene, rifugiate, migranti, le donne che vivono in comunità rurali o isolate, le donne indigenti, le donne internate o carcerate, le adolescenti e le bambine, le donne handicappate, le anziane e le donne che si trovano in situazioni di conflitto armato sono particolarmente esposte alla violenza;

Questo non è il contesto dell'occidente di oggi.
Ricordiamoci che la violenza trova terreno fertile laddove c'è una situazione di miseria, di degrado, di arretratezza culturale, di malessere.
Nel medio evo ed in passato la donna era sì considerata in subordine rispetto all'uomo ma non mi pare che anche l'uomo se la passasse poi tanto bene. Schiavitù, tortura, prevaricazioni, violenze e sbudellamenti vari erano all'ordine del giorno. Il contesto era estremamente violento ed in certe situazioni chi ci rimette è il debole a prescindere dal sesso.

La violenza sulle donne esiste? La violenza sulle donne in occidente esiste? Solo un pazzo potrebbe affermare il contrario.
Ma non è frutto di una ragione biologica, di sesso e dovuta alla presenza dei cromosomi XY anziché XX.
La violenza purtroppo esiste, penso che esisterà sempre, ma che l'umanità sembra migliorare, anche se ogni tanto il progresso culturale inciampa e si torna un po' indietro.

Oggi purtroppo siamo arrivati a tollerare concetti come la violenza di genere senza renderci conto che così facendo non stiamo facendo altro che riprodurre lo stesso schema dove la donna era il peccato.
Ma il vero problema è che non ce ne se ne rende conto, fomentando il clima di caccia alle streghe come a Salem nel 1692.
E quando si genera violenza non stiamo evolvendo: stiamo tornando indietro.
Ma non ho il minimo dubbio che la strada, la direzione verso cui andare sia quella che porta l'uomo e la donna a camminare insieme, sostenendosi l'uno con l'altro, aiutandosi vicendevolmente ed amorevolmente. Basta volerlo veramente.



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15/11/2018 19:16

Re:
S@yaka, 10/11/2018 23.17:

Concludo segnalandovi che l'università Bicocca di Milano ha aperto un corso di perfezionamento che si chiama "la violenza contro le donne e i minori: conoscere e contrastare il fenomeno" che durerà mezzo anno accademico (da novembre 2018 a maggio 2019) con tanto di graduatoria ammessi e graduatoria uditori (link).



Tutto bellissimo, poi scarichi il bando e vedi che la Bicocca chiede 1.000 euro per un corso che non dà punteggio aggiuntivo nei concorsi e che dovrebbe essere gratuito per gli operatori sanitari.
La Marconi offre master con borsa di studio di secondo livello (quindi il massimo) a 700 euro: questo è essere università, non puntare sul buonismo per profitto.
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25/11/2018 15:16

25 NOVEMBRE – GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE



La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita partendo dall’assunto che la violenza contro le donne sia una violazione dei diritti umani. Tale violazione è una conseguenza della discriminazione contro le donne, dal punto di vista legale e pratico, e delle persistenti disuguaglianze tra uomo e donna.

La violenza contro le donne influisce negativamente e rappresenta un grave ostacolo nell’ottenimento di obiettivi cruciali quali l’eliminazione della povertà, la lotta all’HIV/AIDS e il rafforzamento della pace e della sicurezza.

La sostanziale carenza di risorse da destinarsi ad iniziative per l’eliminazione della violenza contro le donne e le ragazze in tutto il mondo contribuisce a far sì che questo fenomeno persista. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – che comprendono un obiettivo specifico per porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze – offrono grandi possibilità, ma necessitano di finanziamenti adeguati per apportare cambiamenti reali e significativi nella vita delle donne e delle ragazze.

Questa Giornata segna l’inizio dei Sedici giorni di attivismo contro la violenza basata sul genere, che hanno lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere ad agire per il cambiamento. I sedici giorni di attivismo si estendono fino alla Giornata dei diritti umani del 10 dicembre.

www.onuitalia.it

Achieve gender equality and empower all women and girls
www.un.org/sustainabledevelopment/gender-equality

UNiTE to End Violence against Women
www.unwomen.org/en/what-we-do/ending-violence-against-women/take-acti...

Women empowerment and countering gender-based violence to support development
www.unicri.it/topics/violence_women
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23/12/2018 18:25

Nel sito dell'ISTAT ho trovato queste analisi statistiche sul "femminicidio" del Ministero della Giustizia, traete voi le conclusioni che ritenete più consone.

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25/12/2018 22:19

Traggo l'unica conclusione che c'è da trarre e cioè che come fenomeno esiste ma è limitato all'ambito familiare o nei rapporti di coppia.
Femminicidio è quando una donna viene uccisa in quanto donna, non come vogliono far credere alcuni giornalisti tutti i casi in viene uccisa una donna.
Mentre per gli uomini c'è un allarme femminicidio per le donne c'è un allarme infanticidio, entrambi hanno in comune che il carnefice ha mezzi fisici superiori rispetto alla vittima ed è così che va il mondo, prendiamone atto.
La parola si sta sdoganando in campo politico, in quello giudiziario la prima sentenza in cui un giudice ha parlato di femminicidio è stata quella di primo grado nei confronti di Loris Gagliano (omicidio di Stefania Noce, tra l'altro particolarmente efferato, premeditato e sanguinoso nella sua dinamica).
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26/12/2018 15:32

Aspetta Sayaka, c'è qualcosa che non va nel tuo ragionamento.
Criminologicamente parlando è impeccabile (il più forte si approfitta sempre del più debole, le donne sui figli per rivalsa nei confronti del compagno), ma l'infanticidio esiste come termine ed è previsto anche dal codice penale, il "femminicidio" è un neologismo.
Se ne riparlerà fra 5-10 anni.
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23/01/2019 14:37

E questo secondo voi è un caso di "maschicidio"?

www.leggo.it/italia/cronache/palermo_donna_uccide_marito-4250...
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23/01/2019 14:44

S@yaka, 25/12/2018 22.19:

La parola si sta sdoganando in campo politico, in quello giudiziario la prima sentenza in cui un giudice ha parlato di femminicidio è stata quella di primo grado nei confronti di Loris Gagliano (omicidio di Stefania Noce, tra l'altro particolarmente efferato, premeditato e sanguinoso nella sua dinamica).


Link correlato:

unimarconi.freeforumzone.com/d/10062736/Stefania-uccisa-a-24-anni-L-ex-confessa-L-amavo-pi%C3%B9-della-mia-vita-/discussi...
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26/01/2019 23:59

Concordo con chi ha espresso perplessità sull'uso del termine femminicidio. E' vero, sui giornali si usa. I giornalisti (i titolisti in particolare) hanno un brutto vizio: adorare i concetti che si possono esprimere con un solo termine. "Femminicidio" ci sta in un occhiello, un titolo o un catenaccio, "omicidio di una donna" no, è troppo lungo. Credo che il termine oltreché inutile in sè sia degradante, sia per gli uomini che per le donne. E poi scusate. Se un rapinatore uccide una commessa durante la rapina, non è femminicidio. Se un uomo geloso uccide l'ex compagna per gelosia, è femminicidio. E se un padre uccide la figlia di primo letto per vendetta, perché lei gli ha ammazzato il figlio maschio avuto da un'altra donna (all'estero è successo anche questo), oltre a essere figlicidio paterno, è anche femminicidio o no? Non c'è movente passionale, ma se lui ha maltrattato la figlia per tutta la vita perché disprezza le donne, il movente di genere c'è... Insomma, il termine non serve a nulla, buttiamolo. Personalmente, detesto anche "l'omicidio stradale" (art. 589-bis C.P.). Da giudiziarista ho seguito davanti al giudice monocratico decine di processi per incidenti mortali. Al 99 per cento gli incidenti mortali sono chiaramente degli omicidi colposi: sbandi, invadi la carreggiata per una distrazione, e uccidi qualcuno. Se sei ubriaco o drogato la pena si aumentava anche prima, pure di molto, con le aggravanti, non serviva un nuovo reato ad hoc. Altri (pochissimi per fortuna) sono degli omicidi volontari: mi ricordo il caso del testimone di un processo travolto e ucciso il giorno prima dell'udienza. Altri sono preterintenzionali: mi ricordo il caso di un automobilista che dopo una lite stradale con loro urtò un gruppo di ciclisti per spaventarli. Uno perse l'equilibrio e andò a sbattere con la testa contro un muro, morì settimane dopo. C'era davvero bisogno dell'omicidio stradale? O non si trattava piuttosto di dare spazio a quella "legislazione emotiva" che è molto vicina alla ricerca di consenso elettorale?
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27/01/2019 20:46

Com'è già stato detto il femminicidio è tale quando una donna viene uccisa perchè donna, ecco perchè nessuno se l'è ancora sentita di ideare una legge precisa.
Se segui la definizione puoi capire perchè una cassiera uccisa in un supermercato è un omicidio e una donna uccisa dal suo fidanzato perchè voleva lasciarlo è un femminicidio.
Nella legge italiana ci sono già esempi di come la donna viene trattata diversamente, per esempio nel diritto civile e del lavoro le è severamente vietato fare lavori pesanti come lavorare in miniera.
Quindi che si elaborasse un'aggravante dell'omicidio per aver ucciso una donna nell'ambito dei rapporti di coppia o di coniugio non sarebbe poi così incredibile.
Detto questo io sono abbastanza contrario all'uso che se ne fa, cioè praticamente per tutto: da notare l'imbarazzo dei giornalisti quando una moglie viene uccisa dal marito e ci vanno di mezzo più persone. Femminicidio? Strage? Spree killing? Ed ecco che molti in quei casi lasciano perdere il termine "femminicidio".

P.S. Buffo che in un forum con il 70% di donne nessun'altra a parte Sayaka che non è nemmeno marconiana abbia voluto dire la sua.
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28/01/2019 14:41

Re:
Iuzzolino, 1/27/2019 8:46 PM:

Buffo che in un forum con il 70% di donne nessun'altra a parte Sayaka che non è nemmeno marconiana abbia voluto dire la sua.



Evidentemente a parte casi rari si vuole discutere su un problema solo quando si viene toccati personalmente.
Tutte le donne si dicono "non succederà mai a me", "non succederà mai a me", "non succederà mai a me", "che scema questa che ci è cascata", "ma come si può essere così idioti?" e poi al primo vero litigio... crack... martellata in testa.
Non mi stupisce questa poca partecipazione delle donne alla discussione, anzi, direi che è un classico.
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17/07/2019 21:08

Via libera dal Senato, il Codice rosso diventa legge: ecco che cosa prevede

Il provvedimento istituisce una corsia preferenziale per velocizzare le indagini in caso di violenza sulle donne, aumenta le pene e introduce il reato di revenge porn.

Articolo completo (TGcom24.mediaset.it)

Diciamo che è una mezza bufala perché sono provvedimenti che valgono anche se i reati vengono compiuti nei confronti degli uomini. [SM=g1944738]

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