Giusto il termine "femminicidio"? Si moltiplicano i flame in internet fra chi lo usa da sempre e i sostenitori del "no"

Ultimo Aggiornamento: 17/07/2019 21:08
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27/02/2018 13:07

Abbiamo seguito i dati ISTAT per qualche anno:

unimarconi.freeforumzone.com/d/10426770/Omicidi-in-Italia-Dati-statistici/discussi...

Tra l'altro quel topic è stato citato in un blog anti-femminicidio:

emilianorizzo.wordpress.com/2013/05/08/basta-menzogne-sul-femminicidio-atteniamoci-ai-dati-uf...

Come vedi i numeri e le percentuali sono molto contrastanti ed è difficile pronunciarsi a riguardo.
Sarebbe interessante farne una tesi di laurea o di master.
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27/02/2018 13:22

Re:
Davide, 27/02/2018 13.07:


Sarebbe interessante farne una tesi di laurea o di master.



Il libro "Uomini vittime di donne. Quando il sesso forte è debole " che ho citato nel mio post del 15/02/18 di Glenda Mancini nasce da una tesi di laurea.
Io l'ho sentita in un convegno organizzato dalla Regione. Se vuoi approfondire posso metterti in contatto. Leggersi il suo libro serve a farsi un'idea fuori dal coro ...



" ... dove invece è la legge padrona dei magistrati e i magistrati suoi servitori, io vedo salvezza e ogni bene."
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27/02/2018 15:08

Re: Re:
BCarlo, 27/02/2018 12.02:

UniM più in su scrive "... ti invito a fare un'indagine sulla vicenda di Anna Rosa Fontana e a farmi un esempio di situazione simile vissuta da un uomo". Scusa ma stiamo parlando sul termine terribile termine FEMMINICIDIO e non su casi efferati. Non mi è chiaro perché hai citato quel caso dove un uomo ha accoltellato ed ucciso brutalmente una donna. Usando lo stesso metro allora una persona potrebbe argomentare che le donne sono violente nei confronti dei bambini vedi il caso della Franzoni, della Panarello ma sarebbe una speculazione al pari di quella che io contesto. E' una mera congettura quella di far in modo che un caso particolare diventi il comportamento generale. E' una manipolazione ed è anche intellettualmente poco onesta anche se può essere efficace dal punto di vista della comunicazione.



Chiedo scusa ma o ti sei spiegato male o ho capito male io o hai scritto qualcosa di talmente vago che non riesco ad afferrarlo.
La casistica delle madri omicide effettivamente c'è ed è studiata dalla criminologia proprio come il femminicidio c'è ed è altrettanto studiato.
Sono due problemi della società che sono studiati per essere risolti.
Detto questo prendo atto che non hai voluto (o meglio potuto) fare un esempio simile al caso di Anna Rosa Fontana in cui è stato l'uomo ad essere perseguitato e ucciso brutalmente perchè non puoi avere riscontri simili dalla cronaca.
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27/02/2018 15:23

Quest'estate in provincia di Ferrara una donna ha accoltellato il marito durante un litigio e ha anche beneficiato di un trattamento di favore perché in attesa del processo e durante lo stesso ha goduto dei domiciliari. [SM=g1944738]
Ad ogni modo sono casi molto rari, i due sessi delinquono in modo abbastanza diverso.
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27/02/2018 15:30

UniM "Detto questo prendo atto che non hai voluto fare un esempio simile al caso di Anna Rosa Fontana in cui è stato l'uomo ad essere perseguitato e ucciso brutalmente perchè non puoi avere riscontri dalla cronaca."

Personalmente ritengo che la citazione di un caso non debba essere utilizzata per avvalorare un comportamento generale. Significa generalizzare e questo tutti lo dovremmo trovare sconveniente.

Trovo invece sia più pertinente la citazione laddove questa possa confutare un fatto ritenuto generale o diffuso.

In estrema sintesi, il caso particolare può essere utile alla confutazione di una tesi mentre lo ritengo sbagliato per avvalorare una tesi.

Non utilizzo quindi certe argomentazioni, ovvero il caso X, Y o Z per avvalorare le mie considerazioni ma le espongo secondo un ragionamento più generale e possibilmente scevro da pregiudizi o convinzioni precostituite. Poi non è certo detto che riesca nell'intento ma questo non cambia il metodo che ho scelto.



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27/02/2018 15:40

Re:
Davide, 27/02/2018 15.23:

Quest'estate in provincia di Ferrara una donna ha accoltellato il marito durante un litigio e ha anche beneficiato di un trattamento di favore perché in attesa del processo e durante lo stesso ha goduto dei domiciliari. [SM=g1944738]
Ad ogni modo sono casi molto rari, i due sessi delinquono in modo abbastanza diverso.



C'è anche il caso della signora che ha usato una katana tipo Uma Thurman sull'arteria femorale del compagno, ma queste vicende non provano nulla, sono eccezioni che purtroppo confermano la regola.
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27/02/2018 15:46

Re:
BCarlo, 27/02/2018 15.30:

UniM "Detto questo prendo atto che non hai voluto fare un esempio simile al caso di Anna Rosa Fontana in cui è stato l'uomo ad essere perseguitato e ucciso brutalmente perchè non puoi avere riscontri dalla cronaca."

Personalmente ritengo che la citazione di un caso non debba essere utilizzata per avvalorare un comportamento generale. Significa generalizzare e questo tutti lo dovremmo trovare sconveniente.

Trovo invece sia più pertinente la citazione laddove questa possa confutare un fatto ritenuto generale o diffuso.

In estrema sintesi, il caso particolare può essere utile alla confutazione di una tesi mentre lo ritengo sbagliato per avvalorare una tesi.

Non utilizzo quindi certe argomentazioni, ovvero il caso X, Y o Z per avvalorare le mie considerazioni ma le espongo secondo un ragionamento più generale e possibilmente scevro da pregiudizi o convinzioni precostituite. Poi non è certo detto che riesca nell'intento ma questo non cambia il metodo che ho scelto.



Io penso che invece di pubblicare messaggi chilometrici dove con decine di frasi dici due concetti dovresti prendere una posizione netta e non ambigua come nei tuoi precedenti post.
Dicci in definitiva se secondo te il fenomeno del femminicidio esiste, se è un allarme sociale e se sì come porresti rimedio, così smetti(amo) di girarci intorno.
Ripetendo.

1. Per te esiste il fenomeno del femminicidio?

2. Per te è un allarme sociale?

3. Se lo è come porresti rimedio?

Risposte dirette senza tanti giri di parole, grazie.
Altrimenti è solo un [SM=g1944801]
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27/02/2018 16:40

Re: Re:
UniMarconcino, 27/02/2018 15.46:


Io penso che invece di pubblicare messaggi chilometrici dove con decine di frasi dici due concetti dovresti prendere una posizione netta e non ambigua come nei tuoi precedenti post.
Dicci in definitiva se secondo te il fenomeno del femminicidio esiste, se è un allarme sociale e se sì come porresti rimedio, così smetti(amo) di girarci intorno.



Liberissimo di pensare quello che vuoi e di dare anche giudizi mai richiesti e che non fanno altro che mostrare il tuo modo di porti.

Se leggi l'ultima riga del mio post del 27/02/2018 12.02 a pag 1 trovi la risposta scritta: prova a leggere quello che scrivono gli altri anziché unicamente quello che scrivi tu !

Non so chi o cosa ti dia tutta questa confidenza che io non ti ho mai dato. Ma come ti permetti di dire a me come dovrei esprimermi ? Se non ti va di leggermi non leggermi.
E comunque si vede chiaramente che non leggi minimamente quello che scrivo in quanto tutte le risposte alle domande che hai fatto le ho già scritte BASTA CHE LEGGI.

Cose dell'altro mondo ...



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27/02/2018 16:53

Ma cosa vuol dire "è un fenomeno esclusivamente culturale"?
E' un punto di vista ambiguo, non ti sei affatto spiegato.
E' un allarme sociale o non lo è?
Rispondi senza tanti giri di parole.
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28/02/2018 14:27



In questo caso oltre al cosiddetto "femminicidio" può essere subentrato un altro fenomeno: il "burnout", ogni tanto capita ai poliziotti penitenziari.
Speriamo che non diventi una strage.
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01/03/2018 14:05

Bruttissimo episodio su cui è intervenuto addirittura il Ministro Minniti.
La donna aveva fatto due esposti perchè con la denuncia probabilmente avrebbe fatto perdere il lavoro al suo ex compagno.
Lui per ringraziarla ha provato a ucciderla e ha massacrato le due bambine.
Sul profilo Facebook dell'assassino (che aveva stipendio assicurato e vitto e alloggio in caserma) si possono vedere frasi deliranti e foto di alcolici, ma per i carabinieri era idoneo.
Penso che questa vicenda passerà alla storia come esempio per dimostrare che l'evitare l'incontro chiarificatore non basta: lei aveva evitato addirittura di vederlo al bar e aveva cambiato la serratura.
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06/03/2018 21:59

Di sti casi ce ne sono fin troppi e tutti fotocopia.
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07/03/2018 01:13

Con Luigi Capasso i media hanno avuto il loro mostro sbattere in copertina.
E tutto sembra così semplice, così terribilmente normale: la solita storia dell'uomo violento, geloso ed altro ancora che mette in atto la solita scena di efferata violenza.
Non lo conoscevo e magari è tutto vero quello che hanno scritto.
Però sono vicende che purtroppo conosco e di cui mi sono occupato.
Mi rendo conto che certe tematiche siano poco conosciute, ma per chi conosce certe dinamiche, non c'è nulla di strano. La vicenda è la solita. La narrazione sempre la stessa. La solita "rassicurante" vicenda dell'uomo violento. I tribuni vogliono vedere scorrere il sangue nell'arena. Solo che a differenza di 2000 anni fa, dopo il sangue oggi ci si indigna di fronte a certi gesti efferati. Si perché il tutto ovviamente deve essere il parto, il frutto di un essere violento, di un pazzo, di un folle.
Il crimine è stato servito. Lo spettacolo è andato in scena.
Peccato solamente che le figlie, le uniche cui nessuno presumo possa imputare alcuna colpa, abbiano pagato un prezzo troppo alto.

E' tutto così "rassicurante" avere "il mostro" da sbattere in copertina. Mette tutti al riparo dall'assumersi le proprie responsabilità, ci rende tutti assolti da eventuali colpe.

Non ho nessun elemento di assoluta certezza, ma in questa vicenda ci vedo molti aspetti che conosco, di cui ho esperienza, di cui purtroppo ho visto e vedo tantissime persone caderci dentro. Se ne parla anche nei convegni specializzati ma purtroppo sembra che la gente voglia solamente vedere una sola faccia della moneta. L'altra è troppo scomoda da raccontare ed i tempi non sono maturi per affrontare seriamente la situazione. Meglio credere alla versione del mostro per natura. IPOCRISIA assoluta. FALSITA' giocata sulla pelle dei nostri figli. E tra un po' pure dei vostri se mai vi capiterete per vostra sfortuna ad incrociare certe persone ...

Capasso non vedeva le figlie da settembre.
Non ha potuto vederle nemmeno a Natale.
Viveva in caserma, non poteva più vedere le sue figlie. Non mi pare vi fossero ordinanze restrittive in tal senso.
Ho sentito una intervista dell'avvocato della moglie e mi sono venuti i brividi ascoltandola. Se non ho capito male, sembra che abbia incontrato le figlie. Ha poi parlato, se non ricordo male, di un malore della signora che si è recata al pronto soccorso in forte stato di agitazione e che ha avuto una prognosi di un giorno proprio per indicare il malore accusato. Sfido chiunque di voi domani ad andare al pronto soccorso e dichiarare un dolore da qualche parte del corpo e 3 giorni come minimo non si negano a nessuno.
Signori, non è che per rendersi conto di certe situazioni si debba per forza esserci passati dentro altrimenti ben pochi si potrebbero occupare di curare gli infarti, ma conoscere la materia aiuta a comprenderli.
Esiste purtroppo una realtà che porta all'esasperazione e dove molti perdono la testa ed agiscono di conseguenza. L'esasperazione è una tattica che viene usata molte volte. Se poi sfugge di mano non c'è poi però da rimanerne stupiti.
Non sto dicendo che sono tutti così i casi, ce ne saranno anche pochi ma per pochi che siano, sono pure troppi. Ma se io da solo ne conosco diversi, allora il dubbio che ve ne siano tanti altri non è poi così infondato.

Tutto questo vuole forse dire che non esistono persone violente? Uomini violenti? Donne Violente?
Certo che esistono anche uomini violenti ma non solo uomini violenti. Ma avete una vaga idea del numero di false denunce che vengono fatte ? Una valanga!
E quale effetto sortisce il fatto che oltre il 90% delle denunce sia falso ? La conosciamo tutti la favola del pastorello che gridava al lupo al lupo. Dopo la 3° volta nessuno gli credeva più. Ed è lo stesso che purtroppo accade da anni. La falsa denuncia, strumentale ai fini processuali, non la si nega a nessuno e chi la fa non rischia nulla nelle aule dei tribunali.

Per lungo che sia quello che ho scritto, sappiate comunque è solo una infinitesima parte di quello che cova sotto certe vicende.

Anziché stupirci di certe vicende, ci dovremmo stupire che nel 2018 si possano mettere in atto certe situazioni dove portare all'esasperazione una persona è considerato "quasi" la norma.

E se credete che sia impossibile giungere a tali livelli, vi invito tutti ad approfondire tali tematiche andandovi a leggere l'esperimento di Zimbardo del cosiddetto effetto lucifero e di sentire l'esperienza di Erin Pizzey sui centri antiviolenza femminili.
Ma andate veramente a leggerveli se volete comprendere queste dinamiche.

Se davvero si vuole disinnescare la violenza domestica, quella cosiddetta "di genere", del "femminicidio", è necessario smantellare tutte quelle pratiche che ad oggi sono costantemente messe in atto in molti ambiti della nostra società.
Iniziamo a sgomberare il tavolo da simili questioni, facciamo in modo che certe pratiche non si possano più mettere in atto e vedrete come sarà tutto molto più facile andare ad agire sulle situazioni realmente violente. Oggi invece molti fanno un gioco al massacro: creiamo la situazione violenta per ottenere poi una situazione di vantaggio processuale. E si sa che quando ci sono in mezzo dei minori, sono tutti estremamente attenti ...

... e gli squali ci sguazzano ... se poi qualcuno ci lascia la pelle, beh, la colpa è del mostro !




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07/03/2018 02:46

È una disamina interessante, però non sono d'accordo su due punti.

BCarlo, 07/03/2018 01.13:

Esiste purtroppo una realtà che porta all'esasperazione e dove molti perdono la testa ed agiscono di conseguenza. L'esasperazione è una tattica che viene usata molte volte. Se poi sfugge di mano non c'è poi però da rimanerne stupiti.
Non sto dicendo che sono tutti così i casi, ce ne saranno anche pochi ma per pochi che siano, sono pure troppi. Ma se io da solo ne conosco diversi, allora il dubbio che ve ne siano tanti altri non è poi così infondato.


Col secondo capoverso ti sei "salvato", perché il primo mi aveva seriamente fatto preoccupare.
Il concetto di "agire di conseguenza" implica una risposta pari all'offesa e l'omicidio non può essere paragonato a nessun torto subito.

BCarlo, 07/03/2018 01.13:

Oggi invece molti fanno un gioco al massacro: creiamo la situazione violenta per ottenere poi una situazione di vantaggio processuale.


Sulla base di ciò che sostieni si potrebbe desumere che alcune donne creerebbero tensione nella coppia e all'interno della famiglia per ottenere vantaggi per esempio durante una separazione.
Diciamo che la questione va scissa in due parti... la prima, spiegata in modo papale senza tanti tecnicismi: recenti sentenze di Cassazione hanno decretato (diciamo così) che durante la separazione e il divorzio la donna non deve necessariamente ottenere soldi solo perché era sposata o perché ci sono in ballo dei figli; in pratica deve dimostrare di saper provvedere a se stessa.
In secondo luogo io non penso che tutte queste donne vogliamo portare all'esasperazione certe situazioni, anche perché in alcuni contesti sarebbe come firmare la propria condanna a morte e quindi avere una volontà suicida: seguo casi di cronaca nera per lavoro e ricerca da quando ero adolescente e ti assicuro che la maggior parte delle volte inizia tutto dalla gelosia, dalla volontà di possesso e dalla violenza dell'uomo.
Le donne quando colpiscono in tal senso agiscono più da burattinaie e istigatrici, per cui è raro vedere una signora che impianta un coltello nella giugulare del partner, ecco quindi spiegato in soldoni il fenomeno del femmincidio: a nessuno interessa se un uomo si fa fregare, contrariamente un omicidio di una donna farà sempre scalpore.

Riguardo Luigi Capasso, come giustamente dici non possiamo sapere nulla di particolare, però ti assicuro che la vicenda è stata trattata in modo molto deontologico da parte di "Chi l'ha visto?", non si può dire lo stesso di "Quarto Grado" che ha fatto vedere i video delle figlie.
Direi che il signore in questione non è molto difendibile visto che ha picchiato la moglie di fronte a testimoni e le metteva pure le corna (con tanto di 5.000 € lasciati all'amante dopo la strage, della serie "10.000 € per la sepoltura di tutti, 5.000 alla mia bella", andiamo bene!).

Iuzzolino, 06/03/2018 21.59:

Di sti casi ce ne sono fin troppi e tutti fotocopia.


La casistica è impressionante e a volte anche interessante:

www.dirittoecronaca.it/la-strage-di-cornigliano-2016-non-vi-voglio-lasciare-senza-padre-e-senza-marito-per-questo-vi-porto...

Come puoi vedere... tutore dell'ordine come Capasso e due bambine di quasi la stessa età di cui una addirittura si chiamava Martina.
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07/03/2018 10:28

Ci sono casi di alienazione parentale ma secondo me il femminicidio è un'altra cosa.
Che colpa hanno per esempio Denise Morello, Vanessa Scialfa, Federica Mangiapelo, Carmela Rea, Claudia Ornesi, Veronica Abbate e le altre?
Ogni due giorni una donna muore ammazzata dal compagno o dall'ex, è un dato di fatto.
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07/03/2018 13:52

Nei convegni sul tema, quasi tutti gli avvocati parlano della deprecabile pratica messa in atto da certi colleghi delle cosiddette false denunce, del voler esasperare gli animi etc. etc. Non c'è convegno dove non si ribadisca tale concetto. BENISSIMO. Anzi, vorrei aggiungere: E CI MANCHEREBBE ALTRO !!!

Ora però, dato che il fenomeno è noto a tutti gli addetti ai lavori, magistrati compresi, come mail l'ordine degli avvocati non ha mai fatto nessun esposto in tal senso ?

Per quanto riguarda la giurisprudenza e la sentenza di Cassazione che hai menzionato, presumo si tratti della storica 11504/2017, purtroppo nelle aule dei tribunali di 1° grado si pratica un altra regola. La sentenza di cui parli, riguarda solamente il divorzio mentre nella prima fase, ovvero quella della separazione, essa non trova applicazione. E la musica che si suona in certe aule te la lascio immaginare.

In ultimo, ci tengo a dire che non è affatto mia intenzione avvalorare la tesi che non esiste violenza da parte di uomini. Ce ne è eccome, mica sono un pazzo. Dico solamente che attenzione a come vengono raccontate le vicende, perché ci sono purtroppo ambiti MOLTO VIOLENTI, violentissimi, che purtroppo non vengono narrati per una miriade di ragioni.

Sto solo descrivendo una parte della realtà che purtroppo nessuno ha il coraggio di raccontare perché certe cose non si possono dire. Le dico qui unicamente perché penso che le persone che occupano di diritto, debbano conoscere anche verità che non vengono raccontate.
Non ho nessun interesse personale a riguardo.

Questa è comunque solo la punta dell'iceberg, perché queste vicende, unite alle pratiche messe in atto negli ambiti diritto di famiglia sono una vera piaga sociale di cui purtroppo nessuno parla.

Un esempio: il bilancio del mio comune è per il 10% impiegato sui spese che il tribunale impone per l'affidamento dei minori a strutture protette. Il 10% è una cifra enorme: pari ad una vera e propria emergenza nazionale. Ma non posso di certo parlare di certe questioni all'opinione pubblica con l'ari che tira ...



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08/03/2018 11:07

Dico la mia evitando la retorica della festa della donna.
Secondo me bisogna valutare caso per caso e cercare di capire dove serpeggia veramente il male.
Nel caso di Capasso abbiamo un uomo che cornifica la moglie, che la picchia brutalmente davanti a testimoni così tanto da gonfiarla e strapparle i capelli e che la sera della strage si trova la figlia 14enne davanti che lo implora di smettere il massacro.
Dopo averle inveito contro le spara senza troppi complimenti.
Non difendiamo Capasso per cortesia, grazie.
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08/03/2018 15:48

Signori & Signore,
vediamo di intenderci. Capisco che è uso comune voler fare di tutta l'erba un fascio e che questa è la tendenza generale. Tuttavia c'è anche chi come il sottoscritto decide di non seguire la via maestra dell'opinione pubblica e va dove lo porta il ragionamento ed i fatti di cui si ha evidenza. Qui nessuno vuole difendere Capasso o chicchessia.
Tuttavia faccio notare che il fatto del tradimento è irrilevante ai fini del gesto compiuto a meno che si intenda addentrarsi in considerazioni etiche.

Per tutto il resto della vicenda, non vedo la televisione ma sento la radio e leggo il giornali.

Questa affermazione: "Nel caso di Capasso abbiamo un uomo che cornifica la moglie, che la picchia brutalmente davanti a testimoni così tanto da gonfiarla e strapparle i capelli e che la sera della strage si trova la figlia 14enne davanti che lo implora di smettere il massacro." è una affermazione che da per scontato che quanto viene raccontato della vicenda, sia una verità data per acquisita.

Io non difendo Capasso, primo perché non conosco i fatti, secondo perché uno che spara alla moglie ed alle figlie non vedo come possa essere difeso. Non penso che qualcuno possa o voglia giustificare il gesto. Penso che invece si possa cercare di capire e comprendere come una persona possa arrivare a compiere simili gesti.

Poi ci sono persone alle quali interessa unicamente condannare il gesto e schierarsi dalla parte predominante dell'opinione comune e c'è chi invece come il sottoscritto cercare di capire se vi è una chiave di lettura del gesto, una sorta di gestazione, di genesi del delitto. Forse sto sbagliando il luogo dove scrivere le mie considerazioni. Penso sia un forum di studiosi del diritto a cui interessa capire e comprendere ambiti poco comuni o approcci nuovi.

Anni or sono ho ascoltato una conferenza alla facoltà di psicologia dove parlava un docente di psicologia forense in ambito di abusi sui minori. Mi si è aperto un mondo, un nuovo modo di affrontare le questioni, di verificare, di valutare di come recepire le informazioni. Qui scusate ma diamo per scontato tutto quello che viene raccontato dai media come se fosse una verità incontrovertibile mentre abbiamo solo delle dichiarazioni di parte.
Voglio difendere Capasso ? Ma quando mai!

Francamente mi da fastidio che mi si identifichi come uno che vuole difendere Capasso perché non è ciò che intendo. Il fatto che secondo il mio parere la situazione non sia quella che i media ci rappresentano non significa che io lo voglia difendere. Secondo me fanno molto più danno tutti quelli che tentano di dare la rappresentazione dei fatti così come ci sono stati propinati, senza valutare una marea di aspetti, di considerazioni, di situazioni che si danno per acquisite e pacifiche ma che non lo sono affatto. Nessuno si fa le domande giuste "cosa ha portato un uomo a sparare alla propria moglie, ad uccidere le proprie figlie per poi togliersi la vita?".
Pare che ai più non interessi. A me invece si. Magari domani eviteremo il ripetersi di certe tragedie perché dall'aria che tira, spero di sbagliarmi, ma penso che aumenteranno simili episodi.



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08/03/2018 17:54

Il tradimento c'entra perchè è da inquadrare in una situazione di violenza e soprusi.
Tu studi giurisprudenza? A che anno sei?
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08/03/2018 18:34

BCarlo, 07/03/2018 13.52:

Sto solo descrivendo una parte della realtà che purtroppo nessuno ha il coraggio di raccontare perché certe cose non si possono dire. Le dico qui unicamente perché penso che le persone che occupano di diritto, debbano conoscere anche verità che non vengono raccontate.


E infatti ti ho letto con attenzione, comunque vorrei precisare che il 25 novembre è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne ed è stata istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Giusto cercare di fare "l'altra campana", ma, come ti ho già detto prima, il fenomeno della violenza nei confronti delle donne è talmente palese che avrà sempre la priorità.
Concludo: io come uomo non mi preoccupo... il femminismo è una tigre di carta, le donne sono troppo competitive fra loro per formare un movimento omogeneo, eradicare il maschilismo e forse fare più danni di quanti ne ha fatti il maschilismo stesso.
Questo è un mondo molto iniquo sia per l'uomo che per la donna e bisognerebbe essere più empatici al di là del sesso.
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