Genova: racconta bugie sugli esami universitari e poi si suicida

Scusatemi se vi ho deluso". Dopo aver scritto queste semplici parole su un foglio di carta, si è ucciso con un colpo di 44 magnum alla testa Matteo Ferrando, studente universitario, in un piccolo appartamento dove spesso si rifugiava. Il ragazzo non aveva più i genitori e conviveva con la nonna. L'arma usata per compiere il gesto era detenuta regolarmente per uso sportivo, si tratta di una 44 magnum.

​La causa del suicidio va probabilmente ricercata nelle bugie raccontate ai familiari, in particolare per quanto riguarda i suoi studi universitari. Aveva infatti detto di essere oramai giunto al momento della discussione della tesi di laurea, invece non dava esami da oltre due anni. Aveva inoltre raccontato a molte persone che stava per laurearsi, e questa bugia probabilmente ha assunto un peso divenuto sempre più insostenibile per il ragazzo.

​La fidanza di Matteo è stata l'autrice della triste scoperta del corpo riverso a terra in un lago di sangue. Dopo ripetute chiamate telefoniche, la ragazza, allarmata dalle mancate risposte, si è recata presso l'appartamento di via Romana di Quarto, ha aperto con le sue chiavi la porta e ha trovato il cadavere, quando oramai non c'era più niente da fare per salvare il proprio compagno.

Articolo tratto da: www.ilmessaggero.it

Una triste notizia, purtroppo certe bugie finiscono col tramutarsi in un'onta, e le persone emotive sono più soggette a crisi di questo genere, dove un malessere radicato riesce a prendere il sopravvento.

Cax90 non è la prima persona che mente ai suoi familiari sulla sua carriera universitaria nè sarà purtroppo l'ultima.

Non posso fare altro che citarmi da questo topic:

unimarconi.freeforumzone.com/d/10973631/Si-uccide-il-giorno-della-sua-laurea-/discussi...

Bisogna avere il coraggio di aiutarsi e farsi aiutare, al di là delle aspettative altrui.
Alla lista che ho fatto nella discussione succitata aggiungerei anche parenti e amici.
Riguardo questa tragedia... RIP, povero ragazzo.

Appunto....

D'accordo con Davide: parlare con amici, conoscenti, tutor e rappresentanti, mai isolarsi, mai fare pensieri negativi.
Soprattutto non mentire a se stessi e non mettere le aspettative degli altri davanti a tutto.
In due parole: volersi bene.

P.S. Le armi tenute per passione o per difesa finiscono spesso col fare comunque danno.

A mio avviso si possono tenere armi in casa, ma bisogna farne un uso corretto. Una volta ho lavorato per un'azienda ed il titolare mi chiese di informarmi su quale fosse la procedura per ottenere il porto d'armi....ebbene tra i vari documenti, bisognava fare un test psicologico Indovinate che fece il test? Non di certo, il mio datore di lavoro ma qualcun altro (senza fare nomi!) al suo posto e per giunta per telefono! Con questo ho detto tutto....

♪ ♫ LALALALALALALALALALA!!! ♪ ♫ IO NON STO SENTENDO NIENTEEEEE!!! ♪ ♫ LALALALALALALALALALA!!! ♪ ♫

Davide ma se tu sapessi che ha fatto sto test psicologico......diventeresti proprio sordo!

Vado controcorrente e intervengo a gamba tesa.
Capisco l'intervento di Davide che in un certo senso condivido ma secondo me il successo in questa società è sopravvalutato.
Voi dite "parlare, parlare, parlare" ma se il problema fosse che si parla troppo e si agisce poco?
La laurea è un successo?
Forse (dipende da quanti soldi hai speso per arrivarci confrontati col lavoro che poi farai).
Porta a lavori di ogni genere?
No, devi essere bravo TU a svolgere determinate mansioni.
Come ho già detto in più topic questa generazione è troppo emotiva e sensibile con ragazzi che crollano ai primi problemi. Credono di vivere in un film e quando si trovano davanti le prime responsabilità le rifiutano.
Quanti suicidi, quanti poveri ragazzi, quante famiglie distrutte per un pezzetto di carta!

La nuova generazione è troppo sensibile?
Se ne può parlare.
La laurea è sopravvalutata?
Non mi risulta.
Non credo che si possa fare gli avvocati, i giudici e i notai senza laurea, correggetemi se sbaglio.
La laurea è importante, ma non per questo bisogna arrivare ad ammazzarsi.

Avete ragione entrambi: la nuova generazione è troppo emotiva e impantanata in una realtà artefatta e televisiva, però non lasciamo il messaggio per cui la laurea non vale... cerchiamo di spronare i ragazzi a studiare, a cercare borse di studio in caso di difficoltà economiche e a farsi strada nella vita anche in quel modo.

Concordo in pieno con Davide.

Amen.

E così sia, oooo!