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Tragedia all'Università Roma Tre: studente si uccide sparandosi in testa

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2016 21:44
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19/04/2016 17:46

Il fatto in via della Vasca Navale alla facoltà d'Ingegneria. Il giovane è stato trovato a terra con la pistola ancora in pugno. A quanto appreso il ragazzo era originario di Potenza e aveva 26 anni.


Un ragazzo di 26 anni è deceduto in via della Vasca Navale, all'ingresso dell'Università Roma Tre. Stando alle prime informazioni, il giovane si sarebbe suicidato con un colpo d'arma da fuoco nelle vicinanze della facoltà di Ingegneria. Sul posto è intervenuta la polizia e il 118. Il ragazzo è deceduto sul colpo. Stando alle prime testimonianze, sembra che il ragazzo, proprio davanti all'ingresso dell'ateneo, abbia estratto la pistola e si sia sparato alla testa. Alla scena sarebbero state presenti diverse persone. Quando è stato soccorso sembra che la vittima stringesse ancora la pistola in mano. Secondo quanto appreso il giovane era originario di Potenza ed era iscritto al secondo anno di Ingegneria meccanica. Uno dei testimoni pochi attimi dopo il suicidio si è sentito male ed è stato portato in stato di shock all'ospedale Sant'Eugenio. Al momento sono in corso accertamenti sull'arma. Dalle prime informazioni sembrerebbe che fosse regolarmente detenuta e forse il 26enne se la sarebbe procurata proprio per il suicidio. Ancora da chiarire i motivi del gesto anche se non si esclude che i motivi possano essere legati alla sua carriera universitaria. Secondo quanto si è appreso, il ragazzo era indietro con gli esami. Sulla vicenda indagano gli agenti del commissariato Colombo.

La testimonianza - Alcuni studenti hanno assistito agli attimi appena successivi al suicidio del ragazzo. Uno di loro racconta: "Sono uscito dalla sede secondaria, ho preso la macchina con una mia amica per andare in quella principale. Avevo la musica accesa e non ho sentito spari. Quando sono arrivato all'entrata della prima sede, nel cortile con la sbarra, ho visto il corpo di un ragazzo riverso a terra con una chiazza di sangue attorno alla testa. Sono rimasto in macchina ma era a tre metri da me. Ho visto che era già morto. C'erano poche persone, quattro o cinque al massimo. La polizia e l'ambulanza non erano ancora arrivate. Ho chiesto al guardiano cosa fosse successo e mi ha risposto "si è sparato". Vedevo le mani ed il volto ma non la pistola. Ho avuto paura che gli avessero sparato e me ne sono andato".

Attività di facoltà sospese - "La comunità accademica di Roma Tre, costernata, si stringe attorno alla famiglia, agli amici e ai colleghi dello studente d'Ingegneria che stamattina si è tolto la vita nella sede di via della Vasca Navale". Così Mario Panizza il rettore dell'Università degli Studi Roma Tre che, alla notizia della tragedia, si è recato immediatamente sul posto. "Le attività accademiche sono state sospese per tutta la giornata in segno di cordoglio. In un ateneo come il nostro, che vive come un campus, il dolore è tangibile. Siamo tutti attoniti".

Il cordoglio del ministro dell'Istruzione - "Siamo addolorati per quanto accaduto a Roma Tre. Esprimo vicinanza alla famiglia del ragazzo e all'ateneo". Queste le parole del ministro Stefania Gianni, a margine degli Stati generali dell'esecuzione della pena, dopo il suicidio dello studente di Ingegneria che si è tolto la vita con un colpo di pistola nella sede della Facoltà d'Ingegneria dell'Università Roma Tre.

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19/04/2016 23:50

Si parla di pochi esami come motivazione del suicidio, se fosse così sarebbe l'ennesimo caso.
Adesso buona fortuna agli inquirenti per capire come ha ottenuto la pistola, chi aveva il porto d'armi e come si poteva evitare la tragedia.
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20/04/2016 12:15

A quanto pare non è una notizia così importante per alcuni giornalisti: il Corriere ha dato la priorità a news come Huwawei che potenzialmente può superare la Samsung e la Apple e alla Peroni che è diventata giapponese, andiamo bene!
Cmq ha parlato il fratello del ragazzo: aveva 26 anni, era depresso per l'università e aveva dato solo 3 esami dei 28 da fare. I 2 erano originari di Potenza e vivevano insieme in un appartamento. Sempre secondo le dichiarazioni del fratello il tipo aveva già tentato il suicidio.
Pare anche che fosse un collezionista di armi e che tenesse 13 pistole nel suo appartamento.

L’esame scritto di applicazioni industriali elettriche rappresentava per lui l’ultima possibilità. Passarlo avrebbe significato continuare, resistere, ricominciare. Una bocciatura, al contrario, avrebbe deciso il suo fallimento. Non solo universitario. Così alle 9,30 di ieri il giovane, originario di Potenza ma da anni a Roma per studiare, ha preparato lo zaino con le dispense e gli appunti, si è mosso dal suo appartamento in via Domenico De Dominicis al volante della Ford Fiesta intestata alla madre, ha parcheggiato correttamente e senza fretta, è arrivato all'università Roma Tre di via della Vasca Navale e ha parlato con gli amici. Come sempre, come ogni mattina. «Era arrabbiato, diceva che non riusciva a studiare - racconta Carlos Temo, suo compagno di corso - si lamentava che la facoltà era uno schifo, che ci metteva tre mesi a preparare un esame e poi non lo passava. Io gli ho detto di non preoccuparsi, che avrebbe recuperato alla prossima sessione. Ha anche riso a un certo punto, credevo gli fosse passata e quindi sono andato a mensa. Quando sono uscito mi hanno detto che un ragazzo si era sparato, sono uscito e ho visto il corpo». Maurilio, al secondo anno della triennale, aveva dato solo tre esami dei ventotto ai quali si era iscritto. L’ultimo un anno fa. «Era depresso per l’università - ha raccontato ai poliziotti il fratello Massimiliano, più grande di cinque anni - Vivevamo insieme, i nostri genitori sono a Potenza, ma con me non si confidava».

www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2016/04/20/si-spara-a-ingegneria-dopo-un-esame-1...

L'ultima parte sottolineata è molto significativa perchè il sistema scolastico e universitario italiano è davvero così: le università hanno capito che più tengono fermi i ragazzi più vengono pagate con le rette. Secondo delle ricerche gli studenti italiani sono fra i più stressati d'Europa.
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Post: 23.709
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Admin
25/04/2016 20:06

Sono arrivate delle rettifiche da parte dell'avvocato di famiglia:

www.iltempo.it/roma-capitale/2016/04/20/si-spara-a-ingegneria-parla-il-legale-della-famiglia-di-maurilio-masi-1...

In sintesi tutto ciò che è stato scritto sul ragazzo è una balla.
Notare il quarto punto... ci siamo persi qualcosa? [SM=g1944812]
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07/05/2016 21:44

Mah, arrivati a sto punto dubito che continueranno le indagini e gli articoli, da quello che ho capito leggendo qualche commento ci sono stati dei testimoni oculari del suicidio che sono rimasti traumatizzati, la dinamica è chiara.
Che ci sia dietro qualcosa oltre agli studi non possiamo saperlo e non lo sapremo mai.
RIP.
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