Sulla valutazione e distinzione delle "telematiche"

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Davide
00sabato 28 febbraio 2015 16:45
Ne abbiamo discusso parecchio in passato:

unimarconi.freeforumzone.leonardo.it/d/10508174/Finalmente-le-buone-universit%C3%A0-verranno-distinte-da-quelle-scarse-decreto-che-riguarda-anche-le-tel/discussi...

Un paio di giorni fa è arrivata una notizia che potrebbe rivelarsi molto interessante...

Pedica (Pd): Università telematiche sono importanti, siano valutate da Miur e Mise

"Ritengo che l'arrivo delle Università telematiche abbia portato una ventata di novità. Una novità importante per chi si doveva spostare da una città all'altra, con spese molto alte per le famiglie, ma anche per coloro che cercano di accrescere le proprie competenze mentre lavorano". A spiegarlo è il senatore del Pd Stefano Pedica che, insieme ad altri colleghi, presenterà un ordine del giorno per chiedere al governo di impegnarsi a modificare il sistema di valutazione delle università telematiche.
"Ci sono ancora delle difficoltà nella mentalità delle persone - spiega Pedica - perché siamo abituati agli atenei classici. Invece si tratta di un sistema innovativo di apprendimento basato su lezioni online e non in aule sovraffollate, che spingono gli studenti a seguire meglio. Inoltre l'esame si fa comunque con i metodi tradizionali. Le università telematiche, quindi, devono crescere ma deve cambiare la mentalità italiana". Anche perché, per il senatore dem, le università telematiche danno la "possibilità a tutti i lavoratori di seguire i corsi a distanza e così, anche coloro che hanno già conseguito una laurea possono acquisire ulteriori competenze e migliorare la propria posizione lavorativa".
A questo proposito, un tassello importante è quello di modificare la valutazione delle università telematiche. La proposta è che venga fatta dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il ministro dell'Innovazione e dello Sviluppo Economico.
"Serve un ente non in conflitto di interessi che valuti queste università", spiega Pedica. Da qui la decisione di presentare un ordine del giorno che impegni il governo ad andare verso questa direzione.

www.lapresse.it

A questo punto non possiamo che farci le seguenti domande...

- Questo progetto entrerà in porto?
- Due "telematiche" (la Marconi e l'UniNettuno) sono già state valutate positivamente dall'ANVUR, si comincerà a fare distinzione fra atenei facendo sì che quelli meritevoli non vengano messi dentro il calderone delle polemiche che spunta ogni volta che uno di questi fa qualche cavolata?
- Secondo fonti sparse non sicure sembra che il termine per assumere il minimo dei docenti scada quest'anno, per adesso la Marconi è l'unica che si è detta a posto coi numeri, le altre "telematiche" verranno eventualmente sanzionate a seguito di controlli con esiti negativi?
- Si farà un po' di ordine in questo (diciamolo) casino?

Credo che i marconiani abbiano il sacrosanto diritto di sapere come andrà avanti questa storia e se verranno tutelati, per questo ho aperto il topic.
UniMarconcino
00domenica 1 marzo 2015 21:45
Re:
Davide, 2/28/2015 4:45 PM:

Due "telematiche" (la Marconi e l'UniNettuno) sono già state valutate positivamente dall'ANVUR, si comincerà a fare distinzione fra atenei facendo sì che quelli meritevoli non vengano messi dentro il calderone delle polemiche che spunta ogni volta che uno di questi fa qualche cavolata?



Io mi accontenterei di questo anche se con gli anni mi sembra che negli articoli anti-telematiche molti giornalisti si siano dati una calmata nei confronti della Marconi mentre le altre vengono costantemente massacrate.
E' divertente notare come le telematiche valutate negativamente dall'ANVUR e giudicate "scarse" dal precedente Ministro dell'Istruzione si nascondano sempre dietro "le università telematiche come innovazione": se siete stati giudicati negativamente ne pagate le conseguenze! [SM=g2481143]
Poi le vediamo su Wikipedia e in articoli di dubbio gusto che taroccano i numeri. [SM=g1944682]
Comunque se le altre telematiche raggiungessero gli standard della Marconi ci sarebbe un miglioramento qualitativo di tutta l'università italiana e, chi lo sa, potremmo assistere anche a nuovi scenari come fusioni.
Non so cosa ne pensate ma in Italia abbiamo 11 università telematiche (caso unico al mondo), non sarebbe ora di eliminarne qualcuna attraverso fusioni possibilmente sotto la bandiera della Marconi?
Iuzzolino
00mercoledì 11 marzo 2015 08:50
Non vorrei smontare Unimarconcino ma mi sembrano le solite "parole al vento" che poi non si concretizzano mai.
Secondo me in ambito universitario ci sono troppi interessi e non è un caso che ci siano 11 telematiche (UNDICI, non 2 o 3) di cui alcune solo richiamate e non sanzionate/chiuse/fuse con altre.
Ultimamente Renzi ha detto che faranno qualcosa per la scuola e l'università, io spero che riformino con particolare attenzione quest'ultima perchè ormai abbiamo atenei anche in cittadine non proprio gigantesche e 11 telematiche, a cosa serve avere tutte queste uni?
UniMarconcino
00mercoledì 11 marzo 2015 16:32
Sono 2 discorsi diversi: le troppe università statali sono nate per dare lustro ad alcune città nonchè promuovere il turismo "da studio" e comunque spesso si tratta di sedi distaccate di atenei più grandi, le telematiche sono nate in un periodo in cui l'Italia nella classifica dei laureati d'Europa era agli ultimi posti e si è sentita l'esigenza non tanto di facilitare gli studi bensì di aprire nuovi percorsi anche grazie alla famosa risoluzione sull'elearning emanata il 13 luglio 2001 dal Consiglio dei ministri dell'istruzione dell'Unione Europea.
Il problema è che mentre negli altri paesi dell'UE abbiamo telematiche serie come l'UNED spagnola che è statale e ha 150.000 studenti (eh sì, i discorsi della Briganti alla fine mi hanno convinto) in Italia abbiamo 2 telematiche valutate positivamente dall'ANVUR (Marconi e UniNettuno) e le altre che sono pallide imitazioni che si fanno pubblicità 24 ore al giorno e continuano a fare edit war su Wikipedia per assicurarsi qualche studentello in più.
Già la Carrozza aveva capito il problema ma non ha fatto abbastanza, ora è arrivato il momento che il MIUR prenda delle decisioni importanti perchè non è possibile che alcune università offrano un titolo dello stesso valore legale di Bologna (un esempio) dopo essere state valutate negativamente dall'ANVUR e dalla commissione per le telematiche.
Il problema sta diventando politico e sociale perchè un conto era laureare gli italiani (soprattutto i lavoratori e ancora di più quelli statali), un altro è parificare tutto quello che c'è in nome della Costituzione, dei tarallucci e del vino.
Iuzzolino
00lunedì 16 marzo 2015 09:44
Post interessante ma anche se non sono un esperto di università non ci vuole un genio per capire che questi politici parlano parlano e poi non fanno niente. Sono su questo forum dal 2009 e posso testimoniare tutti i passaggi che sono stati

- Ghettizzazione delle telematiche con articoli asprissimi (anche falsità)
- Convincimento di avere a che fare con università di serie B
- Diversificazione di qualcuna che si è distinta per serietà (vedi Marconi)
- Lotta impari con alcune telematiche che sono sempre in mezzo alle polemiche e giornalisti che le criticano tutte indistintamente.

Finchè non ci sarà una personalità importante che sostiene le telematiche serie tipo un Renzi che dice "sosterremo le università serie fra cui le telematiche Marconi e UniNettuno" o finchè la Marconi non diventerà una privata tradizionale anche con didattica telematica o addirittura statale come l'UNED che citi andare alla Marconi o all'università online di Camacici sarà la stessa cosa!!!!!!!!!!!!!!!!
Poi secondo me un grande problema è che per molti italiani non ci sono tante telematiche ma ce n'è una sola perchè per tanti studiare con quella didattica non fa differenza se sei in un'uni o in un'altra, gli stessi studenti dicono "vado all'università telematica" e alla stragrande maggioranza non frega niente dell'uni e vuole il pezzo di carta.
Cmq in tutti questi passaggi i politici non hanno fatto altro che dire che avrebbero riformato le telematiche senza fare niente, se ti ricordi l'ultima è stata la Carrozza che ha parlato di "telematiche serie e telematiche scarse" e poi non se n'è più saputo niente, anche della commissione che ha solo confermato le parole del ministro che a quanto pare sono state al vento.
danyf1
00lunedì 16 marzo 2015 20:29
In linea di massima sono d'accoro con voi, in quanto sino ad ora non si è fatto gran che per mettere a posto le cose e la valutazione della commissione voluta dalla Carrozza è stata veramente una tra le più grosse pagliacciate, in quanto ha sparato nel mucchio come un articolo giornalistico di bassa leva...
Ora Renzi dice di voler metter mano anche alle Università, speriamo sia la volta buona, ma occorre che anche la Marconi faccia pressione nel modo giusto, ad esempio l'ASUM dovrebbe svegliarsi dal letargo e riprendere i contatti politici...
Chi vivrà vedrà, per ora accontentiamoci del fatto che la Marconi, così come l'Uninettuno, sono trattate molto meglio, sia dal mondo giornalistico che da quello accademico, in particolare dalle altre Uni statali e questo ve lo garantisco io personalmente, visto che mi sto laureando anche presso una blasonata statale...
Un salutone a tutti.
Dany
UniMarconcino
00martedì 17 marzo 2015 10:09
La commissione della Carrozza avrebbe avuto un senso con la capacità di sanzionare le telematiche scarse togliendo accreditamenti dei corsi di laurea ritenuti non idonei, vi ricordo che un ateneo telematico è stato definito "creditificio" e "istituto per espulsi dal sistema universitario" e poi questi hanno la faccia tosta di fare convegni presentandosi come chissà chi e modificare Wikipedia accreditandosi 10.000 studenti inesistenti (l'anagrafe MIUR ne conta 3.379).
Capito com'è andata? Non è che le telematiche sono state attaccate tutte, infatti dopo la Marconi e l'UniNettuno sono state premiate anche l'UniMercatorum e a sorpresa la Giustino Fortunato (queste ultime non a livello delle prime 2 ma sono state riconosciute come serie), ci hanno pensato i giornalisti a polemizzare e metterle tutte dentro.
Leggete bene questo articolo che spiega in modo impeccabile cos'è successo in quei giorni.

www.propostalavoro.com/rubriche/scuola-e-dintorni/una-commissione-per-valutare-le-universita-telematiche-ma-attenzione-a-non-gener...

Adesso cosa deve fare l'ASUM? Deve tornare a fare quello che stava facendo prima di scomparire per un anno: far valere questi dati e farli conoscere a tutti.
Comunque mi fa piacere leggere anche su altri forum studenti della Marconi che stanno cominciando a capire che non si devono difendere le telematiche ma direttamente la Marconi, anche perchè queste telematiche si sono servite del nome UniMarconi per pararsi le natiche coi nostri numeri e successi e alcune l'hanno addirittura usato per farsi pubblicità con Google AdSense (avete capito bene: se si cliccava su una pubblicità col nome UniMarconi si finiva sul sito di un'altra telematica, ora questi signori sono sempre in televisione a farsi pubblicità).
L'ASUM deve svegliarsi perchè se perde il treno non si potrà più tornare indietro e dire "noi siamo diversi perchè".
Un'altra cosa: saltata la possibilità di statalizzazione è così difficile trasformare la Marconi in privata tradizionale con didattica telematica? Mi piacerebbe sentire il Rettore o qualche dirigente perchè non credo che sia troppo difficile fare domanda al MIUR. E anche il MIUR cosa fa? Se non può eliminare le telematiche scarse o ridimensionarle che "promuova" la Marconi e l'UniNettuno a private tradizionali con didattica telematica!
Iuzzolino
00martedì 17 marzo 2015 14:39
Io ho capito un'altra cosa: la Marconi è già un'uni privata con la didattica telematica, sono stati i giornalai e chi ha aggiornato le voci su Wikipedia ad aver separato le telematiche dalle private. In realtà sono la stessa cosa. Non so se nel registro del MIUR o chissà dove c'è una voce speciale in cui ci sono SOLO le telematiche ma questa differenza che si sbandiera dappertutto proprio non la vedo!!!!!
In USA non esistono le telematiche, ci sono università private che offrono "online degrees": in questo forum abbiamo fatto più volte l'esempio dell'università di Phoenix (che non è da confondere con la statale dell'Arizona) che ha 249.000 studenti e 112 campus e learning center per studiare on line. E' una telematica come la Marconi ma non viene considerata telematica, forse è l'Italia che ha una legislazione antica.
Sul resto non so cosa dire perchè come già detto in Italia non cambia mai niente.
danyf1
00martedì 17 marzo 2015 23:29
Vedete se invece di telematiche, per queste istituzioni, ci fosse stata la parola "europea" si sarebbe detto che le università europee non sono all'altezza delle statali. Il fatto è solo politico e soprattutto economico e indipendentemente dalla qualità dell'Ateneo sfruttano le criticità di alcune di queste Uni per poter criticare e combattere l'intero settore. Hanno una paura fottuta di fare la fine dei dinosauri, ma non si salveranno...
Poi la cosa assurda è che quando una statale attiva un corso telematico tutto va bene..pensate che c'è una statale che ha attivato un corso telematico in ambito sanitario! Inoltre, come sapete bene, in una statale lo studente si può laureare anche senza frequentare o frequentando quasi niente e così si ritrova anche senza il supporto di tutor e videolezioni, alla faccia della preparazione. Io direi di non tornare su questi argomenti tanto ormai li abbiamo sviscerati in lungo e in largo e siamo tranquilli sul valore della Marconi, mentre secondo me dovreste instaurare un contatto continuo con l'ASUM per cercare di muovere qualcosa ai fini di una valutazione seria degli Atenei. Io per ora non posso muovermi perchè ormai sono uno studente di un'altra università...ma tengo sempre moltissimo alla Marconi che mi ha dato una eccellente preparazione.
A presto, Dany.
UniMarconcino
00sabato 21 marzo 2015 17:09
Però il discorso non era su chi diventerà dinosauro ma su come viene vista la Marconi dall'esterno se le altre telematiche la sfruttano (vedi sopra) o collezionano figuracce.
Non sono d'accordo con te se mi dici che sono discorsi da non affrontare perchè sarebbe come dire che l'ASUM non ha ragione di esistere. Ricordati che anche tu sei un ex studente e tanti ex studenti hanno la doppia laurea statale-privata telematica: anche tu puoi instaurare rapporti proficui con l'ASUM.

@ Iuzzolino: la Marconi è telematica perchè le telematiche sono soggette a regole diverse rispetto alle tradizionali come per esempio nel campo delle assunzioni. Secondo me se i bilanci sono a posto (e lo sono perchè sono stati resi pubblici per la richiesta di statalizzazione andata a vuoto) e le assunzioni sono in regola è arrivato il momento di fare il grande salto e lasciarci alle spalle tutte queste polemiche!
Davide
00sabato 21 marzo 2015 23:56
Vero, UniMarconcino... ma sai cosa succederebbe dopo "il grande salto"...? Succederebbe che lo farebbero anche altre "telematiche" con conseguente inutilità del "salto" stesso! [SM=g1944682]
La Marconi ha le idee molto chiare e una su tutte è l'internazionalizzazione: sta puntando a diventare un polo europeo del Sapere e forse addirittura mondiale. [SM=g1944740]
Riguardo la statalizzazione "andata a vuoto", continuo a pensare che il MIUR abbia perso un'occasione d'oro, anche perché se la Marconi fosse diventata statale non si sarebbe trattato di concorrenza nei confronti delle statali stesse, piuttosto si sarebbero aperti scenari spettacolari. In Spagna ad esempio l'UNED non toglie studenti e prestigio alle altre statali, semplicemente è una "telematica" statale che funziona e che viene apprezzata da tutti senza polemiche di sorta... cosa che a quanto pare in Italia è pura fantascienza.
Pareri personali, è bene precisarlo.
Iuzzolino
00domenica 22 marzo 2015 13:40
Re:
UniMarconcino, 21/03/2015 17:09:

@ Iuzzolino: la Marconi è telematica perchè le telematiche sono soggette a regole diverse rispetto alle tradizionali come per esempio nel campo delle assunzioni. Secondo me se i bilanci sono a posto (e lo sono perchè sono stati resi pubblici per la richiesta di statalizzazione andata a vuoto) e le assunzioni sono in regola è arrivato il momento di fare il grande salto e lasciarci alle spalle tutte queste polemiche!



Ma per curiosità: cos'è questa storia dell'obbligo delle assunzioni per le telematiche entro quest'anno? Lo leggo dappertutto ma su Google non trovo niente.
UniMarconcino
00domenica 22 marzo 2015 15:13
Provo a riassumere in 2 punti gli argomenti principali che ho toccato perchè la discussione sta diventando un pò ingarbugliata.

1) Dany ha fatto notare che esistono statali con didattica telematica, lo sappiamo da anni, se è così perchè non possono esistere anche private con didattica telematica? Il MIUR dovrebbe premiare le migliori telematiche facendole diventare private con didattica telematica. E adesso che la Marconi è a posto con le assunzioni sarebbe una cosa fattibilissima.
@ Davide: con controlli seri il MIUR non permetterebbe ad altre di fare il passaggio e finalmente le università serie in campo telematico verrebbero distinte da quelle scarse ("scarse" è la definizione che usò il Ministro Carrozza).

2) Le telematiche fino al Ministro Profumo potevano avere 2 professori per anno, vuol dire che se l'università telematica aveva una triennale poteva mettere sotto contratto solo 6 professori!
Dal dopo Profumo le telematiche sono state costrette ad avere tanti professori quante sono le materie come tutte le statali e le private, evento che ha assottigliato ancora di più la differenza fra telematiche e private e che ci porta al ragionamento del primo punto: se i docenti sono quelli cosa aspetta la Marconi a "tradizionalizzarsi"?
danyf1
00domenica 22 marzo 2015 21:34
Eccomi, sono d'accordo con UniMarconcino circa al fatto del possibile passaggio a privata tradizionale o meglio ancora, a mio puto di vedere, alla statalizzazione. Se però questo non avvenisse, la strada sarà solo più dura e lunga, ma sono convinto che la Marconi riuscirà a distinguersi sempre di più dai diplomifici, siano essi telematici, siano privati tradizionali o addirittura statali...
Per rispondere invece al post precedente di UniMarconcino:
1) il discorso dei "dinosauri" voleva semplicemente dire che la didattica telematica sarà il futuro, indipendentemente da chi la erogherà e quindi i baroni e gli altri personaggi polito-economici che remano contro questo metodo didattico non potranno fare nulla per arrestare questa naturale evoluzione.
2) Quando ho detto che non è il caso di riparlarne, forse mi sono espresso male, ma non era mia intenzione censurare niente e nessuno, volevo solo dire che noi marconiani, in particolare noi di questo post, sappiamo esattamente come stanno le cose, sappiamo che la Marconi è una cosa seria e sappiamo che le altre Uni telematiche cercano di sfruttare la nostra importanza, mentre chi vuole criticarci sfrutta la bassa qualità di alcune altre telematiche. Non parlo volentieri di questo aspetto perché in generale non mi piace criticare gli altri, ma questa è solo una cosa mia...
3) Infine per l'ASUM, non avrò alcun problema ad interagire nuovamente con la Marconi e con l’associazione, quando avrò terminato il corso di Laurea presso la statale, in quanto sono molto corretto e stando alle direttive della mia attuale Uni, come suo studente, non posso avere alcun rapporto con le altre Università, salvo loro espressa autorizzazione per scopi di ricerca.
4) Davide, ma credo anche molti di voi, sanno quanto tengo alla Marconi e sanno quanta passione ci ho messo, sino a poco tempo fa, nel sostenere la nostra causa, anche interagendo e collaborando personalmente con le alte cariche della Marconi, mettendoci la faccia, in sede a Roma.
Infine un abbraccio all'amico UniMarconcino che ritengo un marconiano DOC e spero che in futuro la Marconi possa contare su molti studenti come lui.
Buona serata a tutti.
Dany
UniMarconcino
00lunedì 23 marzo 2015 10:57
Grazie Dany, un abbraccio anche a te.
Speriamo che la Marconi oltre a internazionalizzarsi (non ho niente in contrario su questo perchè il futuro è all'estero) voglia fare qualcosa di importante anche in Italia.
Tanti marconiani stanno cominciando a diventare "patriottici" perchè si stanno rendendo conto che l'università non è un rincorrere un pezzo di carta ma un'esperienza di vita.
Iuzzolino
00lunedì 23 marzo 2015 15:10
Secondo me diventare tradizionale non è così semplice, prima di tutto la Marconi dovrebbe organizzare lezioni quotidiane dal vivo di 6 facoltà e 30 corsi di laurea.
UniMarconcino
00giovedì 26 marzo 2015 00:32
Non è detto.
Forse bastano un certo numero di lezioni previste da regolamenti MIUR.
Se c'è un'università che può farcela è la Marconi, altrimenti il Rettore non avrebbe fatto richiesta per la statalizzazione, hanno tutte le carte in regola per diventare definitivamente un grande ateneo ma c'è la volontà di cambiare?
Iuzzolino
00martedì 7 aprile 2015 14:19
Ecco la riforma universitaria.

www.huffingtonpost.it/2015/04/03/riforma-universita-settembre-renzi-lancia-jobs-act-universitario_n_6999...

Sembra che ancora si ostinino a non toccare le telematiche. Secondo voi è positivo o negativo?
S.Alessio
00martedì 7 aprile 2015 15:02
Se la situazione rimane così immutata, la definirei "negativa", è come se le telematiche venissero considerate altro e non facenti parti del complesso universitario italiano.
Se vi saranno riforme, è giusto che esse tocchino tutti gli aspetti, non solo una determinata parte o quelle che fanno più comodo.
UniMarconcino
00martedì 7 aprile 2015 16:20
Il punto è proprio quello: alcune telematiche dopo le valutazioni dell'ANVUR e della commissione della Carrozza sono state giudicate negativamente e 2 di queste "a rischio".
Finchè non si fa distinzione fra telematiche buone e telematiche scarse quelle buone finiranno dentro le polemiche di quelle scarse.
Le soluzioni sono 3.

1) Il MIUR trasforma le telematiche buone in tradizionali con didattica telematica e così vincono tutti. Le buone salgono di rango e quelle scarse possono continuare a fare quello che vogliono (inutile specificare cosa).

2) Il MIUR toglie l'accreditamento alle telematiche scarse. La soluzione migliore che ci riabiliterebbe davanti al mondo (11 telematiche in un paese non si sono mai viste) ma che però causerebbe molti ricorsi e problemi legali, secondo me vorrebbero farlo anche loro ma non ne hanno il coraggio.

3) Il MIUR costringe alla fusione le telematiche scarse con le telematiche buone sotto la guida di queste ultime, in questo modo per lo studente non cambierebbe niente (stessa retta e stesse sedi), solo il nome dell'università.
Iuzzolino
00giovedì 9 aprile 2015 21:56
La seconda non la vedo possibile neanche fra un milione di anni!!!!!!!!! [SM=g1944682]
Sarebbe bello vedere qualche fusione fra telematiche.
UniMarconcino
00domenica 12 aprile 2015 16:30
Perchè no? Con la buona volontà si può fare tutto e penso che ad alcune telematiche non dispiacerebbe unirsi alla Marconi.
Davide
00domenica 19 aprile 2015 13:57
Posso spingermi un po' "oltre"? A me questa storia delle "unioni" piace parecchio!
L'ideale sarebbe la fusione con un'altra "telematica" sotto il nome "Università degli Studi Guglielmo Marconi", ma informandosi si potrebbe provare a ottenere un'""unione" in modo che entrambi gli atenei mantengano il loro nome con scambio di corsi di laurea (esempio: quindici corsi una e quindici l'altra), con evidente risparmio di soldi e collaborazioni di ogni genere.
Le pergamene poi potrebbero avere il doppio logo che darebbe, anche solo a livello visivo, più importanza al titolo raggiunto.
So che allo stato attuale delle cose potrebbe sembrare una follia totale, però coi tempi che corrono ci si potrebbe pensare.
UniMarconcino
00mercoledì 29 aprile 2015 14:06
L'idea mi piace ma c'è il rischio di accollarsi i problemi delle telematiche valutate negativamente.
Ieri ho riletto il vecchio topic in cui abbiamo discusso sulla trasformazione delle telematiche in tradizionali e mi sono ricordato che sono state bloccate dalla Corte dei Conti (anche se in pratica era rimasta solo la Marconi perchè le altre ci avevano rinunciato per facilitazioni).
Penso che una soluzione simile potrebbe essere attuata dalle telematiche scarse per ottenere più credibilità, infatti molte di loro usano già centri studio in comune per vendere il "prodotto" (da noi si chiama "studio").
Una considerazione sulle fusioni però vorrei farla: mi piacciono l'UniFortunato e l'UniMercatorum, se un giorno collaborassero con la Marconi non mi dispiacerebbe per niente, la prima anche se piccola ha attivato lezioni frontali su tutte le materie, nel mondo delle telematiche è un passo in avanti gigantesco, anche se loro ovviamente hanno pochi corsi di laurea rispetto a noi.
Davide
00martedì 5 maggio 2015 16:02
Sembra che per adesso le "telematiche" peggiori non verranno sfiorate, ed ecco perché...

Università private e telematiche, contrasti tra Giannini e Pd

Tra le cose su cui Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito democratico, e Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, non si trovano in accordo ci sono le università private (e telematiche). Il ministro ha appena abbassato il livello dei requisiti richiesti, alle università private appunto, per la concessione dell'accredito pubblico. La senatrice le ha scritto, in un'interpellanza parlamentare, che sbaglia. Perché il livello medio degli atenei italiani che lavorano in modalità Mooc è già sufficientemente compromesso e perché procedendo verso il basso alla fine il ministero delle Finanze toglierà anche gli ultimi finanziamenti al settore. Sì, la Puglisi ha chiesto al ministro perché con un decreto del 27 marzo scorso lei abbia abbassato "in via transitoria" il numero minimo di presenza di docenti e più in generale i requisiti richiesti per l'accreditamento dei corsi di laurea. Da adesso, e fino al 2018, gli atenei privati e telematici possono far ricorso a docenti non strutturati - ovvero professori a contratto - fino a un terzo del numero previsto, e pure a professori incaricati pagati da imprese, fondazioni, soggetti esterni.

Nell'interrogazione parlamentare si parla esplicitamente di scambio tra "salvaguardia dell'offerta e qualità della stessa" e si chiede al ministro se queste recenti scelte non rischino di favorire "una nuova proliferazione di corsi che non dispongono della necessaria dotazione di risorse umane e materiali" perpetuando "la manifesta insufficienza della dotazione di professori di alcuni atenei, in particolare i telematici, a discapito degli studenti". Si parla delle università corsificio con pochi insegnanti, quelle che non preparano nessuno e che precedenti ministeri hanno già severamente giudicato.

Dell'abbassamento del livello dei requisiti richiesti si sono lamentate le private prestigiose e tutti quegli atenei - compresi i telematici virtuosi - che negli ultimi anni hanno fatto sforzi per migliorare la propria offerta didattica. E contro il decreto ministeriale "abbassa livello" si è schierato l'Anvur, l'ente di valutazione universitario che, consapevole dei rischi di tenuta di alcune realtà, aveva comunque chiesto aiuti possibili solo in casi eccezionali. Invece, scrive Francesca Puglisi, "il decreto ha esteso la possibilità di deroga all'insieme dei corsi esistenti e non solo ai corsi che rischiavano la chiusura a causa del blocco del turnover" e non ha previsto restrizioni all'apertura di corsi aggiuntivi "per quegli atenei che non disponendo del numero minimo di professori e ricercatori si avvalgono di docenti non incardinati, né requisiti di qualità per i docenti non incardinati, come il possesso dell'abilitazione scientifica nazionale". Diversi docenti non abilitati insegnano nelle private-telematiche.

E' arrivata in Senato anche una seconda interrogazione sul tema, sempre di Francesca Puglisi (che, tra l'altro, milita nello stesso partito del ministro). Con questa si chiede alla Giannini cosa ne pensi della proposta di apertura di corsi aggiuntivi da parte di un ateneo che, "avvalendosi in maniera estesa di insegnanti non incardinati per i corsi esistenti, venga a disporre di personale docente sufficiente per ampliare la propria offerta didattica". In maniera più esplicita: come è possibile che l'università privata lombarda E-Campus possa somministrare tirocini a pagamento e abilitanti come il Tfa - 1.900 posti - senza aver ottenuto il parere (vincolante) del Coreco Lombardia? Sull'insegnamento del Tirocinio formativo attivo in altre facoltà private il Consiglio di Stato si è già espresso chiaramente.

www.repubblica.it

Notare che nell'articolo (di Repubblica) vengono nominati gli "atenei 'telematici' virtuosi", segno inequivocabile che in questo forum non ci inventiamo dati ma diciamo le cose come stanno. [SM=g1944738]
Iuzzolino
00giovedì 7 maggio 2015 11:15
Non ho capito, in sintesi cosa vuol dire?
UniMarconcino
00giovedì 7 maggio 2015 22:07
Vuol dire che la Marconi per adesso ha sbagliato a non pubblicizzarsi in Italia perchè il MIUR ha abbassato i requisiti richiesti per l'accreditamento dei corsi di laurea quindi chi finora si è pubblicizzato senza assumere nessuno ci ha visto giusto e farà un salto di immatricolati incredibile guadagnandoci ancora di più.
La Marconi (definita virtuosa, amara consolazione) ha lavorato per anni per avere i requisiti minimi e adesso si trova fregata.
Questa è l'Italia, al Ministro Giannini il compito di dimostrare che la serietà viene ripagata e di ripensarci.
Iuzzolino
00domenica 10 maggio 2015 21:09
Ho capito, grazie.
Secondo me c'è ancora tempo per il MIUR di ripensarci anche perchè non ha senso tenere l'accreditamento a corsi di laurea che non hanno professori!!!!! [SM=g2481269]
Scusate ma che razza di italiani vogliono tirare su in questo modo? E' come fare delle elementari senza maestri. [SM=g1944682]
UniMarconcino
00lunedì 11 maggio 2015 01:13
Infatti.
Il PD parla di "buona scuola" e poi permette alle telematiche scarse di tenere corsi accreditati con requisiti da terzo mondo.
Speriamo che pongano rimedio.
Davide
00domenica 18 dicembre 2016 22:48
UniMarconcino, 5/7/2015 10:07 PM:

Vuol dire che la Marconi per adesso ha sbagliato a non pubblicizzarsi in Italia perchè il MIUR ha abbassato i requisiti richiesti per l'accreditamento dei corsi di laurea quindi chi finora si è pubblicizzato senza assumere nessuno ci ha visto giusto e farà un salto di immatricolati incredibile guadagnandoci ancora di più.
La Marconi (definita virtuosa, amara consolazione) ha lavorato per anni per avere i requisiti minimi e adesso si trova fregata.
Questa è l'Italia, al Ministro Giannini il compito di dimostrare che la serietà viene ripagata e di ripensarci.


E invece...

www.today.it/cronaca/decreto-professori-universita-telemati...

Molti dicono che questa potrebbe essere la fine di tante "telematiche" in favore di quelle virtuose, solo "terrorismo"?
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