Sulla valutazione e distinzione delle "telematiche"

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UniMarconcino
00mercoledì 21 dicembre 2016 15:37
E' un decreto ingiusto perchè penalizza chi ha più studenti, prima di attuare una cosa simile sentirei le università interessate, cioè le 11 telematiche e in particolare la Marconi e l'Unicusano.
Fossi il MIUR spronerei a unioni fra università com'è già successo nel caso dell'Unimercatorum e dell'Unipegaso e farei più controlli, ma non penalizzerei così tanto le università.
Atenei come l'Unicusano se non verranno abbattuti poco ci mancherà.
Iuzzolino
00venerdì 23 dicembre 2016 19:21
Ma perchè delle università in particolare dovrebbero essere colpite da questo decreto? Non ho capito.
UniMarconcino
00sabato 24 dicembre 2016 01:05
Perchè ci sono atenei con valutazioni negative dell'ANVUR e della commissione per le telematiche che pesano come macigni.
Alcuni di questi sono stati criticati particolarmente per la mancanza di docenti, la Marconi non ha mai avuto problemi del genere pur dovendo gestire tanti corsi di laurea e tantissimi studenti da tutta Italia.
LFM.65
00sabato 14 gennaio 2017 12:03
Buongiorno a tutti!

Ho letto il decreto della Giannini e, soprattutto, gli articoli della stampa. Non posso affermare di essere tranquillo, la preoccupazione affiora. Mi piacerebbe sapere se la nostra bella realtà ha i requisiti richiesti. Sono certo della serietà che da sempre la contraddistingue, ma non sapere, non conoscere la nostra situazione mi crea ansia.

Forse qualcuno di voi è preparato sull'argomento e può tranquillizzare, tu Davide?

Una comunicazione dell'Ateneo, visto il rapporto diretto che ha sempre instaurato con gli studenti, potrebbe chiarire . Cosa ne pensate?

Ad ogni buon conto io credo in questa bellissima realtà e, forse proprio per questo, mi è sembrato giusto stimolare il dialogo con voi.

Ciao a tutti e buona giornata
Davide
00domenica 15 gennaio 2017 13:59
Ciao Luca e grazie per aver dimostrato interesse sull'argomento.
La questione "telematiche" (termine che ho sempre messo e metterò ogni volta virgolettato perché sono di fatto delle private con didattica leggermente diversa) è molto spigolosa perché vengono trattate da molti (troppi) media come una realtà a sé stante, mentre in questi anni abbiamo visto e abbiamo convenuto che non sono tutte uguali sia da un punto di vista qualitativo sia come funzionamento.
Undici "telematiche" in un unico paese sono un'anomalia tutta italiana e concordo con UniMarconcino quando sostiene che si dovrebbe dare più credito a quelle con valutazione positiva come la Marconi.
Quest'attitudine vale solo a livello di conscio collettivo, ma da un punto di vista normativo noi non siamo tutelati: anche se la Marconi ha una nomea maggiore di tutte le "telematiche" eccetto l'UniNettuno con la quale si equivale, rimaniamo in un pantano che non è nostro e che neppure ci compete.
Recentemente una "telematica" è stata accusata di avere poca docenza e praticamente di spronare a copiare agli esami, più altri casini di vario genere, e la cosa bella è che si tratta di un'università che negli ultimi due anni ha avuto un successo strepitoso che, francamente, non mi so spiegare (probabilmente la spiegazione è la pubblicità martellante che riescono a infilare perfino in questo forum). Ebbene, nel loro casino a livello giornalistico ci siamo finiti anche noi, questo non può e non deve succedere... anche per tale motivo era nata l'ASUM che alla lunga si è sciolta come neve al sole (abbiamo fatto molto di più noi del forum per contribuire al buon nome della Marconi).
Per il resto penso di averti risposto in modo esauriente col commento all'articolo del primo post: la Marconi si è detta perfettamente in regola con il numero di docenti (unica "telematica" in tutta Italia ad averlo fatto), il massimo di negativo che può succedere è che disattivino dei corsi, lasciando la possibilità agli iscritti di completarli com'è successo per scienze giuridiche classe 31 e la 3+2 di scienze della P.A. L-16 ed LM-63.
In un'occasione il nostro Rettore ha pubblicato i bilanci perfettamente in regola del nostro ateneo e ha proposto al MIUR la statalizzazione... ad oggi nessun ateneo "telematico" ha avuto le palle per farlo, anzi, molti hanno pianto e si sono lamentati del trattamento ricevuto dai ministri dell'istruzione.
Per concludere: stai sereno, continua ad informarti e a informare anche gli altri, perché in ambito-"telematiche" è in atto una disinformazione da far paura: in questo mondo girano troppi soldi (e la cosa bella è che noi del forum non ci guadagniamo assolutamente niente) e molte persone hanno tutto l'interesse a fare confusione e metterci dentro a casini altrui.
LFM.65
00domenica 15 gennaio 2017 15:34
Ciao Davide!
Anzitutto grazie per aver risposto alla mia richiesta.

Concordo su tutto!
E' vero, "telematica" ormai è obsoleto e non veritiero. Non considera la realtà. La Marconi è una Università che per fortuna esiste. Ha una didattica che offre la possibilità, a persone come colui che sta scrivendo, di frequentare un corso di laurea. Tra l'altro mettendo a disposizione dello studente gli strumenti necessari ad apprendere nel miglior modo . Mi pare che abbia anche lezioni frontali.... Il mio percorso universitario si è svolto sempre in Università Tradizionali. Ho cercato di riprendere, ma sono strutturate per i giovani studenti, il cui unico lavoro è lo studio. Vi risparmio come mi sono sentito e le frasi che ho dovuto ascoltare da alcuni professori......

A novembre lessi un articolo del Corriere della Sera che elogiava i corsi online della Federico II di Napoli. Quell'articolo tratta una parte del nostro mondo, ma è di notevole importanza per avallare l'apprendimento a distanza. Io voglio leggerlo come un segno concreto verso la nostra realtà. E' da sviluppare a nostro favore. Perché Università serie come la nostra non devono avere la giusta considerazione dalla stampa? Spesso gli editorialisti e gli opinionisti sono collegati alle Tradizionali. Gli articoli sono superficiali, generali e senza approfondimento. Non cercano di verificare, distinguere. C'è il buon medico e quello incapace. Le distinzioni devono esserci, ma per far ciò bisogna entrare nello specifico e questo non avviene. Non avviene perché non si vuole vedere. Speriamo che il tempo renda merito.
Oggi vi sono università tradizionali che mettono a disposizione dello studente video-lezioni. Tutte adottano @Learning e alcune anche esami in video-conferenza. Lo studente si reca in facoltà solo per gli esami, qual è la differenza? Perché loro sono bravi e noi serie B (secondo alcuni)?
Quando ho deciso di iscrivermi alla Marconi, Voi mi avete dato una mano a prendere la decisione, la condivisione aiuta!!
Un collega che stimo tantissimo è laureato alla Marconi. Io ho avuto modo di assistere più volte a incontri che lui ha avuto con professionisti di fama. Beh, era tranquillamente al loro livello come nozioni. Quello che voglio dire è che la preparazione della Marconi non ha nulla da invidiare alle altre università, poi, ovviamente, la persona deve fare il resto.
Sai Davide, ho scritto una lettera per chiedere al nostro Rettore delucidazioni circa il decreto ministeriale. Non è stata ancora spedita, ma probabilmente la invierò. E' una semplice richiesta di chiarimenti. La nostra Università ha sempre adottato un rapporto diretto, quindi perché non sollecitare una risposta?
Ultima cosa.
E' vero, non siamo assolutamente tutelati! Io sono convinto che undici telematiche siano un'anomalia, ma lo è ancor di più non considerare che devono reggersi sulle proprie forze, quindi quelle virtuose, e la Marconi è tra queste, devono avere delle agevolazioni. Avvicinare i requisiti ? Certo! Ma considerando le peculiarità. Anzi valutando i contenuti e la realtà dei singoli.

Ora smetto perché altrimenti non finisco più.

La comunità non dovrebbe essere solo virtuale, ma riunirsi ogni tanto.
Cosa ne dici?

Ciao e buona giornata a tutti
UniMarconcino
00lunedì 16 gennaio 2017 15:34
In questo momento la Marconi sta investendo tutto all'estero per avere un ritorno economico (sovvenzioni internazionali) ma sta sbagliando perchè chi si è concentrato sull'Italia adesso batte cassa. Ora stanno provando a regalare borse di studio per l'estero ma non è quello il futuro come non lo è nemmeno il mondo cinematografico sul quale volevano puntare. Le persone non hanno soldi, non sono disposte a pagarsi viaggi a Miami, o lo capiscono o lo capiscono.
Il futuro è giurisprudenza, economia e ingegneria, punto.
Il Rettore non risponde più di persona da anni, ci pensa il Rettorato e molto sbrigativamente, il motivo è che riceveva troppe mail di studenti sugli "anta" sempre preoccupati per tutto, anche adesso su Facebook un piccolo gruppo mal assemblato sta per mandare una mail inutile e pure un pò stupida sul cambiamento della media per il voto di laurea.
L'università a cui fa riferimento Davide sta facendo i sacchi perchè si approfitta della stupidità delle persone che puntano a esami a crocette e dispense anche se il loro titolo nel mondo del lavoro non vale niente.
Le soluzioni? Già date altrove: togliere l'accreditamento alle telematiche scarse, fonderle con le migliori o premiare le migliori trasformandole in tradizionali e bloccando la trasformazione per quelle scarse.
MIUR, ANVUR, CUN, datevi una mossa.
Davide
00domenica 12 febbraio 2017 15:33
Per adesso querelle chiusa, se ne riparlerà fra un paio di anni.
Abbiamo già detto che i problemi del mondo "telematico" non ci riguardano e che dovremmo essere messi fuori da questi discorsi, tuttavia se non segnalassi il seguente articolo (con molte imperfezioni nel finale) non si capirebbe la questione.

Università, la ministra Fedeli «salva» gli atenei telematici

Il decreto della ministra scongiura il giro di vite previsto da Stefania Giannini a dicembre. «Scelta di buon senso», spiega Fedeli. Le università dovranno adeguarsi alle nuove norme sui docenti entro l’anno accademico 2019/2010


Due anni di proroga per mettersi in pari con in nuovi requisiti: la ministra Valeria Fedeli concede alle università tempo fino al 2019/20 per rispondere alle nuove regole sui docenti previste dal decreto firmato dall’ex ministra dell’Istruzione Stefania Giannini il 12 dicembre dello scorso anno. Confermando il suo stile pacificatorio, Fedeli è venuta incontro alla richiesta della Conferenza dei rettori di una maggiore gradualità di attuazione delle nuove regole. Deroga anche per l’introduzione delle lauree professionalizzanti, che sembravano sovrapporsi agli ITS (istituti tecnici superiori, scuole ad alta specializzazione tecnologica): verrà attivata una cabina di regia con tutti i soggetti interessati, compresi gli studenti. «Si tratta di una scelta di buon senso, di un atto necessario», spiega Fedeli. Con la proroga dei tempi previsti dal decreto di dicembre, non potranno essere introdotti nuovi corsi nei prossimi tre anni, ma gli atenei potranno «introdurre i nuovi parametri relativi al rapporto tra docenti e studenti senza danneggiare l’offerta esistente» e avendo il tempo per «attivare nel frattempo un apposito piano di reclutamento».

I nuovi numeri dei docenti
Perché la ministra Fedeli parla di reclutamento? Perché in effetti, uno dei principali requisiti richiesti dal decreto Giannini- e a ben vedere quello che ha messo più in allarme gli atenei, soprattutto quelli telematici- c’è il numero minimo dei docenti previsti per corso. Per i corsi di laurea convenzionali o misti (che hanno cioè sia didattica tradizionale che in parte telematica) sono previsti 9 docenti per un corso di laurea triennale, di cui almeno 5 a tempo indeterminato; 6 per la magistrale, di cui almeno 4 assunti; 15 per la laurea magistrale a ciclo unico di 5 anni, di cui almeno 8 con contratto pieno; 18 per la laurea magistrale a ciclo unico di 6 anni, di cui 10 professori a tempo indeterminato. Quadro che cambia per le professioni sanitarie, scienze motorie, servizio sociale, mediazione linguistica e traduzione e interpretariato, ma anche per tutti i corsi di laurea sperimentale ad orientamento professionale. In questi casi serviranno 5 docenti, di cui almeno 3 professori a tempo indeterminato, per la laurea; 4 (di cui 2 a tempo indeterminato) per la magistrale. Sono invece dieci i docenti richiesti, di cui almeno la metà assunti, per i corsi di scienze della formazione primaria e laurea magistrale a ciclo unico per il restauro. Criteri specifici vengono applicati anche agli atenei a distanza. In questo caso serviranno dai 12 ai 7 professori, più i tutor. Ovviamente i criteri considerano il numero massimo di studenti per corso, che sono anche questi fissati per legge (ad esempio nell’are medico sanitaria possono esserci al massimo 75 studenti per classe, nell’area scientifico tecnologica dai 100 ai 180, nell’area umanistico-sociale dai 200 ai 250).

Il rapporto sbilanciato
Il decreto Giannini puntava proprio a stroncare il business degli atenei a distanza, che, secondo un’inchiesta di Internazionale di qualche giorno fa sulla «lobby telematica al Senato», gestiscono quasi 60 mila studenti con meno di 200 docenti di ruolo. Le cosiddette università online hanno avuto una crescita esponenziale dal 2004, primo anno di attivazione sotto l’ala di Letizia Moratti ministra, passando da poco meno di 1500 iscritti agli oltre 58 mila del 2015. Attualmente sono 11, tutte private, e arruolano il 3,5% degli studenti: studenti a cui chiedono cospicue rette ma a cui dedicano molta meno attenzione di quanto sarebbe necessaria, se ogni docente di ruolo ha una media di 319,8 studenti a fronte dei 32,3 delle università tradizionali e se, anche considerando i ricercatori a tempo determinato, rimangono comunque sugli 88,7 studenti rispetto ai 30 degli atenei comuni. Un rapporto che il decreto Giannini avrebbe riequilibrato drasticamente, scontentando diversi senatori dell’arco parlamentare, da Area Popolare al Pd a Forza Italia alla Lega. Ma il decreto Fedeli è intervenuto per scongiurare scontenti e proteste: c’è tempo fino al 2020 per adeguarsi.

Valentina Santarpia

www.corriere.it

Per noi studenti e laureati della Marconi è un finale dolce con qualche punta di amaro: da una parte siamo felici di essere stati tutelati, dall'altra è chiaro che verremo messi in quello che abbiamo definito "calderone delle 'telematiche'" per altri due anni.
Questa svolta, ora rimandata, sarebbe stata un buono spunto per iniziare a fare distinzione "di serietà" tra atenei privati.
S.Alessio
00lunedì 13 febbraio 2017 11:22
Faccio un piccolo appunto: "Cospicue rette", sono in linea con l'ISEE più alto di una qualsiasi università statale, tutto al più vi è una differenza minima.
Ed in confronto ad altre private anche meno.

Almeno parlo per la Marconi.
UniMarconcino
00martedì 14 febbraio 2017 03:01
L'Ecampus costa 3.900 euro, con la soluzione "UND1" (servizio tutor online, full immersion e corsi intensivi + servizio tutor in presenza e due semestri di residenzialità a Novedrate) 26.100 euro.
Essendo collegata al CEPU non dovrebbe stupire, ma ci sono telematiche costose e anche valutate negativamente dall'ANVUR, ribadiamolo con forza.
Commenti? Uno schifo.
Molte telematiche si salveranno in corner, adesso la Marconi deve abbandonare i sogni americani, lasciar perdere lettere e puntare in alto con facoltà che hanno grande richiesta (giurisprudenza, economia e ingegneria).
La "lobby telematica"? Se i giornalisti fossero veri giornalisti di inchiesta direbbero quali telematiche ci sono dietro e pubblicherebbero i nomi.
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