Soap opera Francia tra liti, insulti, tradimenti e lacrime
KNYSNA (SUDAFRICA) - Nella soap opera Francia mancavano soltanto le lacrime davanti alle telecamere. E sono arrivate anche quelle, inattese, di Franck Ribéry (VIDEO). Giorni sconvolgenti per i Bleus: la sconfitta con il Messico ha tolto gli argini a un malcontento nel gruppo che è definitivamente esploso in mille pezzi. Gli insulti di Anelka a Domenech, la cacciata dell'attaccante (che forse lascerà definitivamente la nazionale) dal ritiro di Knysna, le accuse di capitan Evra al «traditore», alla talpa che ha spifferato tutto alla stampa, contribuendo alla definitiva lacerazione di una squadra che ormai da tempo è sfuggita di mano al suo selezionatore. La situazione è giunta così a un punto critico: i blues oggi si sono rifiutati di allenarsi e hanno scritto un documento in cui attaccano la Federazione francese.
NIENTE ALLENAMENTO - Campo di allenamento di Knysna, alcuni Bleus vanno a salutare i tifosi che per una volta hanno avuto il permesso di assistere alla seduta, poi si ferma a centrocampo con Robert Duverne, il preparatore atletico. I due discutono, poi litigano e, quando si sta per mettere male, interviene Domenech a separarli. Evra raggiunge i compagni, Duverne scaglia lontano il cronometro ed esclama: «è una vergogna, non si vogliono allenare». A quel punto, il dirigente federale incaricato della nazionale, Jean-Louis Valentin, esplode: «me ne vado, rientro a Parigi, è una vergogna. Guardate questi ragazzi che sono venuti a vederli allenarsi...basta, me ne vado, mi dimetto dalla Federazione, qui non ho più nulla da fare». Un giornalista presente trova il modo di infilare la domanda che tutti si fanno: sei tu la spia? Valentin appare sul punto di crollare, poi se ne va dicendo «no, no, no».Dopo pochi minuti, i giocatori consegnano a Domenech un documento sottoscritto da tutti, «senza nessuna eccezione», in cui annunciano che oggi non si alleneranno. È un foglio scritto con grande padronanza e cura, in cui si prendono nettamente le difese di Anelka e si attacca la Federazione che «non ha mai protetto la squadra» ed ha castigato il compagno soltanto sulla base delle affermazioni di un giornale, senza dargli la possibilità di difendersi. Si esprime «rammarico» per l'episodio accaduto nell'intervallo di Francia-Messico, ma si considera molto più grave la fuga al fuori dello spogliatoio su una vicenda che riguarda «unicamente la squadra». I giocatori si dicono decisi a difendere «l'onore» della Francia contro il Sudafrica, e ribadiscono di essere «coscienti» dei doveri che derivano dall«'indossare la maglia della Francia». Piccole appendici in serata con altri due comunicati: uno personale di Evra, in cui si smentisce l'ipotesi già rilanciata in Francia che il «traditore» possa essere Duverne, il preparatore atletico con il quale il capitano si era accapigliato a inizio pomeriggio. Un altro della Federazione, che si dichiara «costernata» per il comportamento dei giocatori, chiede scusa ai francesi per il comportamento di «chi rappresenta la Francia» e ribatte che la decisione di cacciare Anelka è stata presa «dopo un colloquio con il giocatore, alla presenza del capitano».
LA LITE IN VOLO - Nel mirino di federazione e stampa c'è però anche Ribéry, criticatissimo per il suo comportamento in campo e per la sua scarsa propensione a unire il gruppo: l'ultima, ovvero una presunta lite con Gourcuff sul volo che trasportava la squadra da Polokwane, dopo il ko contro Blanco e compagni, nel ritiro di Knysna. Il fuoriclasse del Bayern Monaco, che già nel corso dell'anno ha dovuto affrontare e superare lo scandalo della «baby-escort», ha fatto una vera e propria irruzione a Telefoot, il programma sportivo di TF1. E lì Ribéry ha chiesto «perdono a tutti i francesi» per il pessimo Mondiale, affermando di «soffrire dei problemi» del gruppo, problemi che hanno origine dagli Europei del 2008 e che si sono trascinati - sempre più gravi - fino a oggi. «Sono giorni molto difficili per i giocatori, per il Paese, per tutti - afferma -. Non siamo stati bravi, non abbiamo onorato la maglia come avremmo dovuto fare». Alla domanda «il gruppo è esploso?», Ribéry ha risposto con franchezza: «Certo che sì, lo dico onestamente, e soffro perché non abbiamo giocato a calcio, la nazionale è un sogno sin da piccoli, un onore. E io da fine Euro 2008 in poi soffro». Parecchio emozionato nel corso della trasmissione che aveva come ospite Domenech, Ribéry si è soffermato sull'affaire-Anelka e sul «traditore» evocato da Evra. «Ci toglieremo un peso dallo stomaco quando sapremo chi è stato. La mia lite con Gourcuff? Non c'è nulla di vero. Ora - conclude - faremo di tutto per battere il Sudafrica». Stesso concetto - quest'ultimo - ripetuto da Domenech: «Dobbiamo vincere, segnare diversi gol e sperare. È ancora possibile qualificarci agli ottavi - assicura -. Dobbiamo giocare e non disperare».
«COSTERNAZIONE» - Una situazione complessiva che ha fatto saltare sulla sedia il presidente della federazione francese, Jean-Pierre Escalettes. Il quale ha preso carta e penna e scritto una nota ufficiale: «Prendiamo atto con costernazione del rifiuto dei giocatori di partecipare all'allenamento: è un comportamento inammissibile da parte di chi rappresenta il nostro Paese». La federazione ha convocato una riunione del Consiglio per valutare le conseguenze della crisi in corso.
SARKOZY - E così, a fine giornata, non poteva non intervenire il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, che ha chiesto alla ministra per lo Sport Rama Yade di restare in Sudafrica per parlare col capitano dei Bleus Evra e per calmare la situazione in vista della partita col Sudafrica di martedì.
Redazione online
Fonte: corriere.it