Uno studente vicentino è stato coinvolto nell'inchiesta sullo scandalo di Catanzaro. Ieri i cinque arresti. All'epoca lavorava con un contratto a progetto e avrebbe collaborato con dipendenti della facoltà di Medicina per procurare e far girare copie delle prove prima degli esami
Un sistema criminale per "passare", anzi probabilmente vendere ad alcuni studenti i test di ammissione ad alcune facoltà universitarie con qualche giorno di anticipo rispetto alle prove d'esame.
È quello scoperto dalla procura di Catanzaro che ieri ha fatto arrestare cinque fra dipendenti e studenti dell'ateneo Magna Grecia del capoluogo calabrese, e ha disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di altre 14 persone in mezza Italia.
Si tratta dell'ultimo blitz dell'inchiesta nata nel 2007, quando venne denunciato il furto di un plico di test di ammissione alla facoltà di Medicina. E ieri si è appreso anche fra gli indagati, in una precedente fase, c'è anche un giovane studente vicentino. Si tratta di Valentino Sartori, 30 anni, che era stato denunciato per falsità materiale, peculato e ricettazione.
Ma per comprendere nel dettaglio l'accaduto è necessario fare un passo indietro. Nell'estate 2007 i professori di Medicina denunciarono il furto del plico dei test. Fu avviata un'indagine che accertò che fin dall'anno accademico 2005-06, e le prassi proseguì per altri due anni, i test di ammissione delle facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria dell'ateneo di Catanzaro non erano così segreti come avrebbero dovuto essere. Qualcuno, all'interno del dipartimento, trafugava il plico chiuso, faceva delle fotocopie e cedeva le prove qualche giorno prima dell'esame, consentendo ad alcuni studenti, che evidentemente - prova certa non è emersa - compravano a caro prezzo quel piacere, che dava loro la possibilità di prepararsi accuratamente per quelle domande. Il sogno di ogni studente, avere il test in anticipo.
Le indagini hanno consentito di appurare che responsabili di quella fuga di prove riservate erano Valter Mancuso e Antonio Cuteri, entrambi di 42 anni, dipendenti dell'università. Attorno a loro però girava un alto numero di studenti che avevano contratti di prestazione d'opera (ad esempio, le 150 ore di lavoro interno) che avevano il compito di individuare gli studenti interessati ai test, oppure che materialmente li aiutavano nella sottrazione delle prove e nella distribuzione delle fotocopie. Fra gli indagati, oltre a molti studenti, anche alcuni appartenente alla associazione nazionale carabinieri che dovevano custodire gli immobili dove erano conservati i plichi.
Nel 2005-06, fra i complici dei dipendenti ci sarebbe stato anche Sartori. Il giovane, dopo essersi iscritto all'università in un'università del Nord, con pochi frutti, si era trasferito a Catanzaro per completare gli studi. Quell'anno fu assunto dall'ateneo Magna Grecia per collaborare nei compiti di segreteria e in questo contesto avrebbe fornito un contributo alla banda criminale. Peraltro, Sartori non rimase a lungo in Calabria e da quanto è emerso avrebbe successivamente abbandonato gli studi. L'inchiesta lo ha riportato improvvisamente al suo passato. Passò le prove d'esame?
Diego Neri
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