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Lo show di Berlusconi a Ballarò: la vera opposizione i pm di sinistra

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2009 12:04
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28/10/2009 10:37

Attacco a Floris: «Fa dei processi contro di me senza contraddittorio nella tv pagata da tutti»

Silvio Berlusconi telefona in diretta a Ballarò per replicare ad una trasmissione che ha definito «il festival delle menzogne». Giustizia, caso Marrazzo e taglio dell’Irap i temi trattati in diretta dal premier nella trasmissione di Giovanni Floris, dove erano presenti in studio i ministri Alfano e La Russa; Rosi Bindi; il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini; il direttore dell’Unità Concita De Gregorio e la leader dell’Ugl, Renata Polverini. «La vera anomalia italiana non è Silvio Berlusconi - ha affermato il premier parlando in terza persona - ma sono i Pubblici ministeri comunisti e i giudici comunisti che da quando Berlusconi è entrato in politica hanno deciso di aggredirlo con innumerevoli iniziative. Ma davvero Silvio Berlusconi - ha proseguito - era l’imprenditore più criminale della storia del mondo?». E ancora sempre su giudici e giustizia: «I pm sono la vera opposizione nel nostro Paese». Berlusconi ha attaccato il conduttore Floris: «Lei fa dei processi pubblici nei miei confronti e senza contraddittorio nella tv pagata da tutti i cittadini».

Poi il Cavaliere è passato a trattare la vicenda Marrazzo. «Ho informato il governatore del Lazio delle riprese che lo riguardavano ma non gli ho dato nessun consiglio e l’ho lasciato libero di scegliere se chiamare i numeri telefonici che gli ho fornito o di fare una denuncia». Il premier ha sottolineato di aver saputo da sua figlia dei filmati che riguardavano Marrazzo «quando la Mondadori aveva già rifiutati di comprarli perchè la Mondadori non è nè Repubblica nè l’Espresso». Sempre a proposito della telefonata a Marrazzo, Berlusconi ha avuto un botta e risposta con la De Gregorio. È vero - ha chiesto il direttore dell’Unità - che, nella telefonata al governatore ha garantito che i suoi giornali non avrebbero pubblicato il video con il quale lo ricattavano, ma che non poteva assicurare niente per gli altri? «È un’ovvietà», ha risposto Berlusconi. E allora - ha ribattuto la giornalista - perchè non ha fatto lo stesso per il caso Boffo, quando disse che non poteva controllare Il Giornale, la cui proprietà è della Mondadori? «Sono due cose totalmente diverse», è stata la risposta del presidente del Consiglio. «Nel caso Boffo non sono intervenuto in alcun modo, anche perchè si trattava di un direttore molto vicino a una personalità che mi è molto cara in Vaticano (il cardinale Camillo Ruini, ndr)».

Un atteggiamento diverso da quello tenuto nei casi degli articoli del Giornale su Dino Boffo e Gianfranco Fini, secondo la De Gregorio. «Il Giornale ha un direttore indipendente, assunto dall’editore. Io non c’entro proprio niente», ha replicato Berlusconi. Che poi, sempre a proposito di Marrazzo, ha ripetuto la spiegazione già data poco prima: «Ho saputo di quel video da mia figlia Marina dopo che Mondadori l’aveva già rifiutato. Allora, non ho fatto altro che allungare la mano, prendere il telefono e chiamare Marrazzo. Gli ho detto: abbiamo il numero telefonico dell’agenzia che ha quel video, lascio a te la scelta se acquistare quel documento o andare a fare denuncia alla magistratura».

Alle affermazioni di Berlusconi ha risposto sempre in diretta anche Rosi Bindi. «Nessun politico al mondo ha la possibilità di intervenire quando e come vuole in una trasmissione pubblica per fare affermazioni che non sono convincenti», ha detto l’esponente pd. Floris, ha difeso il diritto del premier a intervenire e se ne è assunto la responsabilità, visto che la tv pubblica è «libera», ha rivendicato, perchè pagata da tutti i cittadini. Ma la vicepresidente della Camera ha continuato ad incalzare il premier in un concitato confronto, intorno ai temi della giustizia nel giorno della sentenza d’appello sul caso Mills: «Lei ha un solo modo per dimostrare la legalità che continua ad affermare: sottoporsi come qualunque cittadino al giudizio della magistratura. Nessuno contesta il consenso che il premier ha avuto dagli italiani nè il fatto che questi abbia legittimamente governato. Ma noi e l’intero Paese contestiamo il modo con il quale Berlusconi ha governato. Il consenso popolare da lui ottenuto non lo solleva dal doversi sottoporre al rispetto della legge, della Costituzione e del giudizio della magistratura».

Su sollecitazione di Floris, il presidente del Consiglio, dopo aver ricordato il colloquio ad Arcore con Tremonti che ha permesso «di chiarire ogni equivoco», si è poi soffermato sul possibile taglio dell’Irap. Puntualizzando che il governo conferma l’obiettivo di tagliare l’imposta e istituire il quoziente familiare, ma il momento arriverà quando i conti lo consentiranno.

Ultima battuta riservata proprio a Floris: «A proposito, come va la scarlattina?», chiede il conduttore. «Se viene a casa mia - ha replicato il premier - sono felice di attaccargliela...». «Non posso, ho due bambini piccoli», la risposta sorridente di Floris.

www.ilmessaggero.it
28/10/2009 16:38

grande silvio !!
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29/10/2009 12:04

Il primo marconiano sostenitore di Berlusconi! [SM=g1944685]
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