Un giovane marocchino ha presentato ricorso al Tribunale del lavoro contro l'Azienda dei trasporti milanesi (Atm). Secondo i legali del 19enne - che ha frequentato una scuola per elettricisti in Italia e vorrebbe lavorare per Atm - "sul sito della società si parla di assunzione soltanto di cittadini italiani o europei".
Un giovane marocchino ha presentato al giudice del lavoro un ricorso contro Atm (Azienda trasporti milanesi) perché l'azienda assumerebbe soltanto cittadini italiani o europei, richiamandosi a un regio decreto del 1931 che equipara i lavoratori del settore autoferrotranviario ai dipendenti pubblici.
Il ragazzo 19enne - raccontano gli avvocati Alberto Guariso e Lidio Neri - è in Italia da quando era bambino, ha conseguito in Italia il diploma di terza media ed ha frequentato una scuola per elettricisti. Ed è come elettricista che vorrebbe lavorare per Atm.
Alla base del ricorso, secondo i legali, "c'è l'impossibilità per il nostro assistito di presentare un curriculum all'azienda, affinché venga visionato, perché sul sito della società si fa riferimento al regio decreto e si parla di assunzione soltanto di cittadini italiani o europei".
Gli avvocati affermano che con il ricorso intendono fare rimuovere il requisito di cittadinanza "che si basa su un decreto arcaico, che dovrebbe essere stato abrogato implicitamente dalle convenzioni
internazionali e dal testo unico italiano sulla parità di trattamento dei lavoratori".
Nei prossimi giorni il tribunale del lavoro dovrebbe fissare l'udienza per la discussione del ricorso.
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