Bufale sul web: perché sono sempre più diffuse e perché ci cascano anche gli addetti ai lavori

L'articolo è questo

www.meteoweb.eu/2016/10/bufale-sul-web-perche-sono-sempre-piu-diffuse-e-perche-ci-cascano-anche-gli-adetti-ai-lavor...

però se non avete voglia di leggerlo vi cito i passi più importanti.

Non abbiamo più tempo. Non abbiamo più voglia di leggere e di approfondire. Spesso, non abbiamo nemmeno la capacità di approfondire. E per questo le bufale, ovvero le false notizie “bomba”, vengono scambiate per verità assolute e indiscutibili. La comunicazione al giorno d’oggi, si sa, è tutto. Ma per la stragrande maggioranza delle persone è diventata una sorta di “mordi e fuggi”, ovvero si tende a leggere i titoli, soprattutto se ad effetto, e si condivide la notizia sulla propria pagina social, spesso senza approfondire, o addirittura senza nemmeno cliccare e leggere il link condiviso.

Oggi, con la capillare diffusione di internet e dei social media, tutto è diventato “credibile”: si “abbocca” ad ogni cosa, e spesso anche a notizie assurde, come un mostro primitivo ritrovato nelle acque dello Stretto di Messina; o, ancora, le foto del ministro Boschi da giovane, che avrebbe posato quasi nuda (notizia che si è poi rivelata completamente falsa, e pochi si sono resi conto che la donna delle foto era un’altra persona). La cosa peggiore è che spesso, dopo la divulgazione capillare delle bufale, per far capire ad un consistente numero di utenti che si tratta di una bufala, non basta nemmeno ritrattare: “le persone, in genere, non amano che qualcuno dica loro che cosa pensare e come comportarsi, quindi sono portate a rigettare ritrattazioni particolarmente autoritarie” spiegano Lewandowsky e i suoi collaboratori. Bisognerebbe, prima di condividere qualsiasi notizia, soprattutto le più appetibili e succulente, verificarne la veridicità in ogni modo possibile.

Ovviamente non poteva mancare una foto sexy della nostra amatissima ministra Boschi.



Purtroppo bufala.... e che bufala!!!!

Diciamo che è un discorso molto ampio.
Durante il mio tirocinio da giornalista controllavo le fonti (che erano numerose) tantissime volte e spesso per "sfornare" un articolo ci mettevo giorni.
Alla lunga ha prevalso la logica del clickbait e, in assenza di un organo che si faccia sentire con forza (che potrebbe essere l'ODG come qualcosa di creato ad hoc), sostanzialmente i giornalisti fanno quello che vogliono.
Questo da un punto di vista giornalistico.
Vedendola dal lato del commentatore/fruitore degli articoli c'è poco da dire, nel link la questione è stata abbastanza sviscerata.
Aggiungo che questa discussione riguarda anche la questione forum-social network: una volta i primi erano spazi web in cui era presente una "fauna" paurosa di troll, flamer, sockpuppet e chi più ne ha più ne metta, ora questa piaga si è spostata su "Fessbuk", Instagram e YouTube (tengo fuori Twitter che è dotato di un sistema più "impersonale"), quindi se da una parte i forum hanno perso utenza, dall'altra è aumentata la qualità in maniera esponenziale.
Lo dimostra ad esempio la nostra cartella dedicata alla criminologia che è controllata costantemente dagli addetti ai lavori e in cui abbiamo creato numerosi dossier sui casi più importanti di cronaca nera, oppure più semplicemente gli spazi riservati alle domande d'esame.
Certo, alle spalle di un buon forum ci sono sempre degli admin che si fanno un mazzo così.
Come noticina a margine/postilla aggiungerei che alcuni individui sono proprio "tonni", perché spesso la notizia ce l'hanno davanti, ma il loro cervello la interpreta sulla base di ciò che pensano di avere capito (vuoi per pregiudizi, vuoi perché non c'è più capacità di concentrazione) e non su ciò che di fatto... è.

D'accordo con Davide sull'imbecillità dell'utente medio ma secondo me vi state scordando la cosa più importante: il motivo delle bufale.
Quella sulla Boschi? Screditare il PD.
Quelle su certi cibi? Pubblicizzare e venderne altri.
Quelle sugli immigrati? Usarle a scopo politico.
Di solito il motivo principale è screditare persone che hanno soldi e potere per una specie di riscatto sociale. Qualche giorno fa è uscita la bufala secondo cui la Litizzetto è stata pagata 100 mila euro per una puntata della RAI ed è girata sui social in pochissimi minuti.

Vedetevi le ultime 3 della 19 stagione di South Park su questo argomento.

Poi, altra cosa divertente del giornalismo "internettiano" (e non) è che molte volte le traduzioni vengono rese "click bait", traducendo malissimo un concetto per fare visualizzazioni.
Od anche capita che il titolo dice X, mentre l'articolo è totalmente diverso rispetto. Esempio abbastanza recente che mi viene in mente è l'acquisto di Romagnoli dal Milan ed il titolo era "Romagnoli 'Sono il nuovo Nesta", o la diatriba tra Sapkovski ed i libri tratti dai videogiochi in cui i "giornalisti" hanno voluto far intendere che lui screditasse i Witcher ludici.

S.Alessio, 10/24/2016 10:47 AM:

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Vedetevi le ultime 3 della 19 stagione di South Park su questo argomento.

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Scusa la richiesta un po' "rompi", ma sinteticamente cosa succede?
A proposito di mondo videoludico, dai un'occhiata qui:

www.lastampa.it/2016/10/25/tecnologia/giochi/lira-degli-alpini-su-battlefield-il-videogioco-in-cui-lesercito-combatte-la-grande-guerra-tiR1hMv0cSwhckwz62bFhP/pag...

Dimmi tu se nel 2016 è necessario andare a protestare per un videogioco dove per giunta vieni incensato.
Va bene.

La pubblicità e bufale ovunque. O meglio, le notizie che vengono passate nel web ed in TV sono spesso non notizie, farcite di bannerini e slide, fino a che non diventino "senzienti".
Da un paio di anni South Park si è trasformato in una serie TV vera e propria, che merita la visione.

Che bello che in Italia i videogiochi sono ancora considerati il più delle volte cose per bambini...e si parla di cose senza avere alcuna base.

Davide, 23/10/2016 02.39:

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Aggiungo che questa discussione riguarda anche la questione forum-social network: una volta i primi erano spazi web in cui era presente una "fauna" paurosa di troll, flamer, sockpuppet e chi più ne ha più ne metta, ora questa piaga si è spostata su "Fessbuk", Instagram e YouTube (tengo fuori Twitter che è dotato di un sistema più "impersonale"), quindi se da una parte i forum hanno perso utenza, dall'altra è aumentata la qualità in maniera esponenziale.

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Infatti secondo me i forum sono ancora molto importanti.
Mi è capitato spesso di controllare prima i commenti degli articoli in molte testate giornalistiche rispetto agli stessi articoli (di cui avevo già letto il titolo).
Penso che la prima cosa che le persone controllano è se i commentatori la pensano come loro.
Unico neo dei forum: troppo schematici, fanno paura a chi usa i social network, soprattutto ai ragazzini under 18 perchè visti dal di fuori sembrano difficili da usare.

www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/internet_social/2016/11/24/su-web-giovani-non-distinguono-news-vere_3f8c1ebb-e02f-4583-bb4b-762c2f2c7...

Sto molto attenta alle notizie ,recentemente ci sono cascata anche io.
La notizia che Siffredi era stato allontanato da un locale, riportata da diverse testate giornalistiche "importanti", mi ha fatto credere fosse vero.
Anche gli addetti ai lavori ci cascano.
Il mestiere del giornalista è un po' cambiata. Un tempo si alzavano dalle scrivanie e andavano a verificare oggi, in molti, fanno copia incolla.

Sono d'accordo però la stessa cosa vale anche per il lettore perchè a volte la notizia ce l'hanno davanti al muso ma preferiscono guardarla sul cellulare.
Le notizie sono tutte un copiaincolla dall'ANSA e Repubblica, prima si copiaincollava anche dal Corriere ma è diventato a pagamento.
Se vai su alcune testate giornalistiche e guardi due pagine con la stessa notizia puoi vedere che spesso i giornalisti non cambiano nemmeno la punteggiatura.
Poi si lamentano che il lavoro da giornalista è inflazionato e non si guadagna niente, se mettessero la qualità magari si farebbero un minimo di carriera.

L'ultima avventura di Lapo sembra una balla, invece è vera

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Se vai su alcune testate giornalistiche e guardi due pagine con la stessa notizia puoi vedere che spesso i giornalisti non cambiano nemmeno la punteggiatura.

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Mi è capitato oggi con la storia di Lapo.
Su due testate stile tgcom e il secolo non di certo su quelle che cercano i click con titoloni fasullli

Secondo me basterebbe dare alle notizie pubblicate su Facebook un peso minore, già quello farebbe una scrematura fra le vaccate e le notizie serie.

Iuzzolino, 12/02/2017 07.59:

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Secondo me basterebbe dare alle notizie pubblicate su Facebook un peso minore, già quello farebbe una scrematura fra le vaccate e le notizie serie.

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Vallo a dire alla marea di soggetti per cui Facebook è diventata un'estensione della propria vita

Iuzzolino, 29/11/2016 02.13:

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Poi si lamentano che il lavoro da giornalista è inflazionato e non si guadagna niente, se mettessero la qualità magari si farebbero un minimo di carriera.

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Vorrei tanto che fosse così.

Detto da uno che poi ha lasciato il forum non è il massimo.