È una questione difficile da affrontare su cui non si dovrebbe generalizzare, perché da una parte c'è l'utilità di un corso di laurea e dall'altra ci sono le passioni.
Comunque da quel punto di vista sono stato abbastanza fortunato in quanto non penso che avrei studiato in una facoltà (ora dipartimento) diversa e l'unica branca che poteva essere vista separatamente (la criminologia) sono riuscito a studiarla durante la triennale e a farci anche una tesi.
Insomma certe volte si è davanti a una scelta difficile, altre volte si può unire l'utile al dilettevole.
In ogni caso bisogna sottolineare che questa classifica non sembrerebbe premiare giurisprudenza come si può pensare inizialmente, semplicemente si fa notare che i laureati in ambito giuridico trovano più facilmente lavoro... ma che tipo di lavoro? 59,6% "autonomo effettivo", sarebbe interessante capire se questa percentuale si riferisce al mondo dell'"avvocatura", perché in quel caso sarebbe tutto fuorché rose e fiori.
Diciamo che in generale giurisprudenza con medicina, ingegneria ed economia offre una laurea (la LMG-01) abilitante, il che, considerando corsi come scienze della comunicazione, scienze dei beni culturali, lingue e via dicendo, non è poco.
Io stesso sono diventato giornalista quando ancora non ero laureato... e allora ci si può tranquillamente domandare a cosa servono alcuni corsi come scienze della comunicazione:
unimarconi.freeforumzone.leonardo.it/d/9608258/Gelmini-contro-Scienze-della-comunicazione-Facolt%C3%A0-inutile-/discussi... (topic del 2011)