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Solo il 58% dei diplomati sceglie l'università

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2014 15:18
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Post: 23.709
Sesso: Maschile
Admin
04/01/2014 23:46

Attrae di meno i giovani per le difficoltà di un impiego anche dopo la laurea

Negli ultimi anni si è ridotta la capacità dell’università di attrarre giovani. Secondo il Rapporto sulla coesione sociale dell’Istat, il tasso di passaggio (ovvero il rapporto percentuale tra immatricolati all’università e diplomati di scuola secondaria superiore dell’anno scolastico precedente) è sceso al 58,2% nell’anno accademico 2011/2012 dal 73% del 2003/2004, anno di avvio della Riforma dei cicli accademici.

Fra coloro che hanno conseguito una laurea nel 2007, nel 2011 risultano occupati quasi sette laureati di primo livello su dieci, otto su dieci in corsi di laurea specialistica/magistrale biennale, e sette su dieci con laurea a ciclo unico. Trovare un impiego dopo la laurea è più difficile per i laureati che vivono abitualmente nel Mezzogiorno e per le donne. Lo svantaggio si riscontra per tutte le tipologie di laurea.

Crescono gli alunni con cittadinanza straniera. Nell’anno scolastico 2011/2012 sono 9,2 ogni 100 iscritti nella scuola dell’infanzia (rispetto ai 5,7 del 2006/2007); 9,5 nella scuola primaria (6,8 nel 2006/2007); 9,3 nella scuola secondaria di primo grado (6,5 nel 2006/2007); 6,2 nella secondaria di secondo grado (3,8 nel 2006/2007).

Tra l’anno scolastico 2006/2007 e quello 2011/2012 il tasso di partecipazione al sistema di istruzione e formazione passa da 93,9% a 99,3% mentre si riduce da 79,9 a 76,2 la percentuale di diplomati tra le persone di 19 anni.

Nel 2012, sono il 37,8% i giovani 18-24enni che hanno conseguito al massimo la licenza media e non stanno seguendo alcun corso di formazione (25,8% nel Mezzogiorno). Fra questi, quasi uno su quattro sta cercando attivamente un lavoro mentre il 38,5% risulta inattivo (49,1% nel Mezzogiorno). Infine, nel 2012 hanno abbandonato gli studi 758 mila giovani tra i 18 e i 24 anni. Si tratta del 17,6% della popolazione di quella fascia di età (percentuale che sale al 41,3% se si considerano solo gli stranieri). Nei paesi dell’Europa a 15 questo valore non arriva al 14% e l’Italia fa meglio solo di Spagna (24,8%) e Portogallo (20,8%).

www.lastampa.it
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Post: 3.375
Città: MILANO
Età: 46
Sesso: Maschile
05/01/2014 12:42

Di questo passo non si combina niente.
E la Marconi conoscerà i suoi potenziali iscritti? Quanti di questi ragazzi farebbero la fila per lavorare e studiare a casa?
Alcune telematiche di secondaria importanza l'hanno capito e stanno facendo pubblicità a tutto spiano.
[Modificato da UniMarconcino 05/01/2014 12:46]
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Post: 218
Sesso: Femminile
05/01/2014 16:38

La situazione politica, la disoccupazione, famiglie che non arrivano a fine mese, aziende che chiudono... i giovani sono demoralizzati e spesso a molti manca il denaro per affrontare un percorso universitario.
Credo che questi aspetti incidano molto.
Se,in passato, si era disposti ad investire, a costo di enormi sacrifici, nell'istruzione e nel conseguimento di una laurea, con la consapevolezza di un lavoro sicuro e un miglioramento economico-sociale, oggi tale prospettiva manca.
Esprimo un parere personale, relativo alla mia situazione, di conseguenza non voglio generalizzare, ma io ho ripreso gli studi per passione personale e per concludere un percorso interrotto, mio malgrado, anni fa, ma mi sento privilegiata perché ho un lavoro che mi ha permesso di investire nello studio, pur dovendo fare dei sacrifici e rinunciare a qualcosa per pagare la retta.
Se oggi fossi nella situazione di molti disoccupati, magari con figli e un mutuo da pagare, forse non mi sarei iscritta e avrei accantonato il mio sogno in attesa di tempi migliori.
Penso quindi, che per molti forse è anche un problema economico, con la differenza suddetta rispetto al passato, ovvero che manca ai giovani una prospettiva, non vedono nessun futuro.
Tuttavia quello che dice Unimarconcino è vero: in molti vorrebbero avere la possibilità di studiare e lavorare, quindi una maggiore pubblicità non sarebbe male.
Io non so se, come dicono molti, l'Italia è un Paese morto, ma ho la certezza che la classe politica si sta impegnando al 100% per distruggerlo.
L'Italia è un Paese con una tradizione culturale enorme,ha partorito grandi menti su svariati campi,eppure ci troviamo nel 2014 con giovani che non credono più nel sistema universitario, nel valore di una laurea.
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Post: 20
Città: ROMA
Età: 37
Sesso: Maschile
05/01/2014 18:39

La pubblicità migliore che deve fare la Marconi e' diventare una tradizionale con la possibilità e-Learning lasciando la scelta allo studente, se seguire attraverso il web o in presenza ma per fare questo deve trovare una sede che può ospitare queste situazioni.
poi dovrebbe aggiungere alla dicitura attuale università degli studi di Roma Guglielmo Marconi , altro fattore molto più stimolante delle pubblicità radiotelevisive e coinvolgere gli studenti a 360° gradi con l'elezione per i rappresentanti degli studenti e non solo quanto si deve lottare per essere statalizzati. questo e' quello che mi sento di suggerire alla Marconi.
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Post: 3.375
Città: MILANO
Età: 46
Sesso: Maschile
05/01/2014 19:43

Il problema è che la Marconi è una grande università ma non fa parlare di sè, ultimamente stanno circolando voci di progetti importanti, speriamo che vengano fuori presto e che si faccia qualcosa.
Negli ultimi anni c'è stata una telematica che si è pubblicizzata dappertutto che prometteva "laureati facendo la mamma" e "laureati lavorando" al "modico" prezzo di 3.900 € più tasse, più costo dei tutor legati a un centro studi, più costo pernottamenti nel "campus" e così via.
Se tanti ragazzi conoscessero la Marconi che costa un pò di più di una statale ad alto reddito farebbero una fila lunga come gli Appennini.

@Manuele: d'accordo su tutto, complimenti, l'unico punto su cui dissento è il "Roma" nel nome e non lo dico per stupido campanilismo italiota ma perchè ci sono già 2 telematiche che l'hanno fatto, una perchè aveva copiato il nome di un ospedale universitario di Milano e l'altra per darsi più importanza (che non ha) cercando di mascherare la dicitura "telematica". Secondo me anche se il nome "Roma" è altisonante è comunque un andare a mendicare attenzione, cosa di cui non abbiamo bisogno. Un'altra cosa per cui secondo me "Roma" è inutile è che anche se è la capitale la Marconi ha studenti da tutta Italia e quindi il motore della Marconi non è Roma ma tutta Italia. Comunque pareri personali, per me rimarrà sempre "la Marconi".
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Post: 20
Città: ROMA
Età: 37
Sesso: Maschile
05/01/2014 20:04

UniMarconcino dicevo Roma non perché e' meglio di altre città o perché vera patria del diritto ma solo in quanto la Marconi ha deputato a Roma la sua sede principale, ma potrebbe anche mettere università degli studi d'Italia ma L'importante e' che faccia iniziative affinché assomigli ad una tradizionale e allo stesso tempo la superi. Il punto su cui batto molto e su cui ha battuto molto anche Davide è quello di indire subito le elezioni per i rappresentanti degli studenti.
Poi allora Possiamo anche fare una lotta per statalizzarla
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Post: 23.709
Sesso: Maschile
Admin
06/01/2014 00:29

Ci tenevo a ringraziare Martina per aver postato la sua personale esperienza, è sempre molto interessante leggere le varie storie che confluiscono e "si mescolano" in questo forum, spesso sono molto simili. [SM=g1944740]
Sui rappresentanti abbiamo parlato addirittura dal 2009:

unimarconi.freeforumzone.leonardo.it/d/8980620/Si-discute-sui-rappresentanti/discussi...

Comunque penso che presto tutti quei discorsi diventeranno obsoleti e che nel giro di poco tempo ne vedremo davvero delle belle. [SM=g2566930]
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Post: 12
Città: VELLETRI
Età: 41
Sesso: Maschile
10/01/2014 19:29

Di che ci si lamenta in italia non ci sono più soldi, perché bisogna darli tutti all'europa e per pagare il debito pubblico fatto dai nostri cari politici, votati dai nostri genitori (almeno per chi ha meno di 35 anni), quindi niente rimane per le università, che non ostante quello che si dice non godono di buona fama tra i giovani, sopratutto perché in italia già uno che esce dalle nostre scuole superiori ormai tutte licealizzate e poco pratiche, si rende conto che non è stato preparato minimamente al lavoro, quindi ci pensa due volte prima di chiudersi in un’università, dove come minimo visto anche i ritardi burocratici dovrà passarci cinque anni per farne tre di studio.
Questo dimostra ancora di più come un’istruzione telematica è l'unico antidoto al problema, dove un ragazzo può studiare e lavorare (sempre se trova lavoro), questo l'hanno capito in tutto il mondo tranne che in italia, anche per via delle varie lobby che vogliono che nulla cambi in italia.
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Post: 218
Sesso: Femminile
11/01/2014 15:18

Grazie a te Davide !
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