00 16/08/2016 00:56
D'accordo con Francesca però secondo me ci sono delle precisazioni che è meglio fare.

- Il CNF non ha specificato che test sarà necessario per l'accesso alla scuola forense, non sappiamo se sarà a crocette. Inoltre Iuzzolino ha fatto riferimento a orali, quindi sembra che sarà un esame molto serio. Non scordiamoci che questo test non sarà organizzato da un ateneo ma dall'ordine degli avvocati e dal CNF, non sarà per entrare all'università (studiare) ma per l'accesso a una pratica professionale (da dottori).
Ovviamente il paragone con medicina non calza perchè il loro è un mondo a parte in cui si fa una pratica massiccia da studenti.
Quindi cosa sto dicendo? Si darà per scontato di avere a che fare con laureati, non con giovani ragazzi appena usciti dalle superiori, in quell'ottica escluderei le crocette.

- Le scuole forensi sono una realtà già consolidata in alcune città e in base alle voci che mi sono giunte sembra che qualche ragazzo sia già stato bloccato dopo delle prove scritte (atti e pareri). Quest'anno è stata applicata una disciplina transitoria inquietante che fortunatamente non vedremo più, rimangono tanti dubbi su questo test d'accesso e soprattutto l'incognita sull'esame senza codici commentati del 2017.
Ogni tanto mi domando se i giuristi marconiani si chiedono queste cose, lo spero per loro.

- Il numero chiuso può essere una soluzione, i problemi però diventano due. Prima di tutto in campo lavorativo vedremo qualcosa di buono come minimo fra 30 anni perchè sappiamo che la professione forense porta a lavorare fino alla tomba e in secondo luogo rimane la questione del tirocinio: se vuoi organizzare delle scuole forensi così difficili devi togliere pressione dai doveri del praticante (ad es. farsi mettere a verbale in tot udienze).

Rispondo a Salvatore: onestamente non ne ho la più pallida idea. Ho pensato che non essendo un esame di abilitazione non sia necessario ricorrere al TAR, però le vie del diritto sono infinite e spesso incomprensibili. [SM=g1944682]