00 11/03/2015 16:32
Sono 2 discorsi diversi: le troppe università statali sono nate per dare lustro ad alcune città nonchè promuovere il turismo "da studio" e comunque spesso si tratta di sedi distaccate di atenei più grandi, le telematiche sono nate in un periodo in cui l'Italia nella classifica dei laureati d'Europa era agli ultimi posti e si è sentita l'esigenza non tanto di facilitare gli studi bensì di aprire nuovi percorsi anche grazie alla famosa risoluzione sull'elearning emanata il 13 luglio 2001 dal Consiglio dei ministri dell'istruzione dell'Unione Europea.
Il problema è che mentre negli altri paesi dell'UE abbiamo telematiche serie come l'UNED spagnola che è statale e ha 150.000 studenti (eh sì, i discorsi della Briganti alla fine mi hanno convinto) in Italia abbiamo 2 telematiche valutate positivamente dall'ANVUR (Marconi e UniNettuno) e le altre che sono pallide imitazioni che si fanno pubblicità 24 ore al giorno e continuano a fare edit war su Wikipedia per assicurarsi qualche studentello in più.
Già la Carrozza aveva capito il problema ma non ha fatto abbastanza, ora è arrivato il momento che il MIUR prenda delle decisioni importanti perchè non è possibile che alcune università offrano un titolo dello stesso valore legale di Bologna (un esempio) dopo essere state valutate negativamente dall'ANVUR e dalla commissione per le telematiche.
Il problema sta diventando politico e sociale perchè un conto era laureare gli italiani (soprattutto i lavoratori e ancora di più quelli statali), un altro è parificare tutto quello che c'è in nome della Costituzione, dei tarallucci e del vino.