00 26/06/2009 12:39
Si rafforzano i rapporti tra la Fondazione Renzo Piano e l’università di Harvard, già legate dal 2001 da un accordo di collaborazione. All’orizzonte, ha annunciato oggi l’architetto genovese, c’è la prospettiva che proprio la Fondazione, la cui sede si affaccia sul mare di Vesima, tra Voltri ed Arenzano, diventi sede permanente in Italia del più antico ateneo degli Stati Uniti.

«Alla fine dell’anno ci sarà un’accelerazione del programma di collaborazione che ci lega ad Harvard, così come ad altre 12 università del mondo e nella seconda fase del programma si prospetta questa possibilità. Harvard ha già una sede in Italia, a Firenze, dedicata ad attività umanistiche. Quella di Genova sarebbe incentrata sulla `poetica del costruire´».

Piano ha fatto questo annuncio nel corso di un sopralluogo alla Fondazione da parte del sindaco Marta Vincenzi e di diverse commissioni consiliari. Piano ha infatti proposto che un esponente del Comune di Genova entri a far parte della sua Fondazione. L’architetto genovese, ormai `cittadino del mondo´, ha anche auspicato che la Fondazione si apra alla visita di studenti delle scuole elementari genovesi affinché «questo luogo serva ad inseminare in città la voglia di architettura».

Non c’è da meravigliarsi, ha detto Piano, se Harvard sceglie Genova. «Innanzitutto perché ci sono io», ironizza, ma anche perché «Genova ha una dimensione riflessiva», una qualità che corrisponde «ai tempi lunghi dell’arte del fare» elemento fondamentale dell’architettura. Genova, secondo Piano, «non è una città morente come pensano alcuni. Magari è silenziosa, restia, introversa, ma non è morente».

«È una città straordinaria che va vista da dentro, una città per estimatori. Qualcuno addirittura dice che è la più bella del mondo». Genova poi è nel Mediterraneo, che Piano definisce un consommè di culture, «sorgente inesauribile di ispirazione come lo ha dimostrato anche Fabrizio De Andrè».

L’anno prossimo, con l’avvio a Genova della Biennale del Mediterraneo, il Festival della Scienza sarà allargato ai paesi che si affacciano sul Mare Nostrum e non si esclude, come auspicato dal sindaco Vincenzi, che in futuro la biennale possa essere legata ai temi dell’architettura e della sostenibilità ambientale, un tema caro a Renzo Piano.

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