Franco Allegranzi, 4/1/2019 12:45 AM:
In realtà era pura curiosità. Per quanto riguarda me è solo un discorso in prospettiva, molto ipotetica, peraltro. Sì, essendo giornalista professionista, dipendente di un'azienda che guida una serie di quotidiani, sono incompatibile. Il DM 70/2016 ha introdotto alcune novità sul tirocinio legale, escludendo, tra l'altro, la sua incompatibilità con lo svolgimento di attività lavorativa nel settore pubblico o privato. Sembrava un punto a mio favore che lavoro nel settore privato. In sé, inutile negarlo, la norma è anche un modo per giustificare lo sfruttamento dei tirocinanti: se lo Stato dice che il tirocinio legale si può fare anche contemporaneamente ad un lavoro a tempo pieno o quasi (e soprattutto retribuito) allora vuol dire che i praticanti non devono stare negli uffici legali e in tribunale 30-40 ore la settimana e soprattutto non devono lagnarsi se non sono pagati, questo è il messaggio neanche tanto recondito della riforma (d'accordo, adesso si parla di una proposta di legge in senso contrario, tipo equo compenso, ma vedrete che non se ne farà nulla): bastano 20 ore di pratica la settimana. Poi è vero, il Consiglio dell'Ordine deve valutare eventuali conflitti d'interesse tra pratica legale e attività lavorativa. L'incompatibilità del tirocinio legale con il ruolo di giornalista professionista, risalente a un r.d. del 1933, è invece rimasta, ed è assoluta. Gli avvocati però possono fare i giornalisti pubblicisti. Chi sono i pubblicisti? Sono gli articolisti. Sono i cronisti che scrivono e firmano gli articoli, e ne scelgono i contenuti, e vengono pagati per i loro articoli. Qui però, visto che il Legislatore in questa materia è superficiale (o male informato, o in mala fede), l'incompatibilità non c'è. Quindi, non mi resta che aspettare un'altra riforma (l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti? Basterà?) o il pensionamento.
In realtà che io sappia non c'è una grande differenza fra giornalisti professionisti e pubblicisti, credo, ma correggimi se sbaglio, che i professionisti siano quelli che hanno superato l'esame di abilitazione a Roma e che poi vengono pagati non a pezzo ma a stipendio dagli editori.
La differenza sta solo nello stipendio ai professionisti (ma mi sono sempre chiesta come trovano il lavoro visto che non ce n'è) e nel pagamento ad articolo ai pubblicisti, anche perchè i pubblicisti non sono obbligati per legge a definirsi tali: un giornalista è un giornalista.
Il motivo per cui gli avvocati possono fare i giornalisti pubblicisti è perchè
devono esserlo: in testate giornalistiche come Altalex se continuassero a pubblicare periodicamente senza essere giornalisti e senza avere fondato una testata giornalistica violerebbero la
L. 62/2001 e infatti il direttore di Altalex è Alessandro Buralli, avvocato iscritto all'ordine di Pistoia e, logicamente, giornalista pubblicista.
Il punto è che le leggi vengono fatte dai più forti e attualmente la scala gerarchica è questa (dal basso all'alto): ordine dei giornalisti, ordine degli avvocati, ordine nazionale magistrati, politici influenti, Governo.
Mi rendo conto che questo violi completamente la separazione dei poteri, ma siamo in Italia e le leggi vengono fatte dalle corporazioni tipo Star Wars old Republic.