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UNIVERSITÀ MARCONI - GIURISTI MARCONIANI La comunità per gli studenti della facoltà di giurisprudenza dell'università Guglielmo Marconi.

Arrestato Cesare Battisti

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    salvatore @
    Post: 4.476
    Città: TERZIGNO
    Età: 47
    Sesso: Maschile
    00 14/01/2019 12:07
    È atterrato alle 11.30 a Campino il Falcon 900 del Governo italiano, che ha riportato in Italia dalla Bolivia Cesare Battisti, l'ex terrorista arrestato due giorni fa dall'Interpol e subito estradato in Italia.

    Battisti, appena sceso dall'aereo, senza manette, è stato preso in consegna dal Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria e portato a Rebibbia (la destinazione definitiva spetterà poi al Dap, il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria). Nel carcere romano sarà in cella da solo, con sei mesi di isolamento diurno, nel circuito di alta sicurezza riservato ai terroristi. Ad attendere il suo arrivo all'aeroporto di Ciampino ci saranno anche Salvini e Bonafede. "Sconterà l'ergastolo", per i quattro omicidi per cui è stato condannato, assicura il ministro della Giustizia. Anche il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, ha spiegato che Battisti sconterà l'ergastolo senza la possibilità di ottenere benefici. E ha aggiunto che le indagini stanno proseguendo per individurare la rete di fiancheggiatori dell'ex terrorista.

    "Che vuole che le dica. Cesare, mio fratello, rientra a Roma e così abbiamo risolto tutti i problemi dell'Italia, le pensioni, il debito, tutto risolto con Battisti...". Così Vincenzo, il fratello dell'ex terrorista. "Non aggiungo altro, ha già detto tutto il ministro Salvini.." Mentre Adriano Sabbadin, figlio del macellaio ucciso dai Pac nel '79, in lacrime davanti alla televisione ha commentato: "Papà ora riposa in pace".

    Battisti è stato preso a Santa Cruz, una città della Bolivia centrale, rintracciato grazie a un intenso lavoro di pedinamenti, geolocalizzazioni, 15 telefoni, pc e tablet intestati a prestanome sotto controllo. "È stata la tecnologia", hanno confermato il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna. E stata usata "una tecnologia molto avanzata, è stata seguita la scia internet, la localizzazione".

    Ad eseguire l'arresto è stata una squadra speciale dell'Interpol, con agenti boliviani, italiani e brasiliani. Al momento dell'arresto Battisti aveva barba e baffi, non era armato e non ha opposto resistenza. Ha parlato in portoghese per rispondere alla polizia e ha mostrato un documento brasiliano che confermava la sua identità.

    Proprio in considerazioni delle modalità dell'arresto i ministro dell'Interno, Matteo Salvini ha ringraziato ancora una volta il presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro. "Se non ci fosse stato un cambio di passo in Brasile oggi non saremmo qua".

    www.repubblica.it
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    S@yaka
    Post: 970
    Città: TRENTO
    Età: 33
    Sesso: Femminile
    00 14/01/2019 13:44
    Ma Repubblica non si vergogna di ciò che scrivono i suoi giornalisti? Non prende provvedimenti?
    Perchè mette propaganda pro PD anche in un articolo simile dando spazio al fratello di Battisti?
    E poi: ex terrorista? Un serial killer che smette di uccidere diventa "ex serial killer"?
    Io boh, sbigottita.
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    UniMarconcino
    Post: 3.375
    Città: MILANO
    Età: 46
    Sesso: Maschile
    00 14/01/2019 13:54
    Quoto Sayaka.
    Io non sono leghista e grillino ma Repubblica ormai passa così tanto tempo a screditare Salvini e Di Maio che ha perso di vista la vera informazione.
    In questo articolo non solo ha usato un termine sbagliato (in modo grave), ma ha anche cercato di passare a un improbabile contrattacco verso la Lega.
    Questa è la vittoria della polizia italiana e degli inquirenti che si sono fatti il mazzo per anni.
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    salvatore @
    Post: 4.476
    Città: TERZIGNO
    Età: 47
    Sesso: Maschile
    00 14/01/2019 17:21
    Chi è Cesare Battisti
    Cesare Battisti nasce nel 1954 a Cisterna di Latina, in una famiglia contadina. A 18 anni viene arrestato per la prima volta per una rapina a Frascati, poi qualche mese dopo finisce ancora in manette per un sequestro di persona. Da un reato all’altro, Battisti nel 1977 è nel carcere di Udine per aver aggredito un sottufficiale dell’Esercito. In cella conosce Arrigo Cavallina, ideologo dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo). Una volta libero, Battisti inizia a partecipare a una serie di azioni di eversione dei Pac.

    Cosa ha fatto
    Battisti è accusato di aver preso parte o fornito “copertura armata” anche a quattro omicidi sul finire degli anni Settanta. Il 6 giugno 1978, Andrea Santoro è il primo a cadere sotto i colpi dei Pac. A 52 anni vive con la moglie e i tre figli, a Udine, dove è a capo con il grado di maresciallo del carcere di via Spalato. A sparare, secondo gli inquirenti, sono Battisti e una complice. Per i Pac quello è il battesimo del fuoco. Nel 1979, arrivano gli altri tre omicidi: due a Milano e uno vicino a Mestre. Il 16 febbraio, nel giro di poche ore, vengono uccisi nel capoluogo lombardo il gioielliere Pierluigi Torregiani e a Mestre il macellaio Lino Sabbadin. Le due vittime avevano in comune una cosa: in precedenza avevano sparato e ucciso un rapinatore. Per il delitto di Torregiani, Cesare Battisti è stato poi condannato in quanto mandante e ideatore. Due ore dopo il delitto Torregiani, alle 18 viene assassinato Lino Sabbadin. In questo secondo omicidio, Battisti viene accusato di aver fornito "copertura armata”. Il 19 aprile 1978, Andrea Campagna, agente della Digos milanese, viene ucciso con cinque colpi di pistola nella zona della Barona. Due telefonate al Secolo XIX e a Vita rivendicano l'omicidio a nome dei Proletari armati per il comunismo. Di questo delitto Battisti viene accusato di essere stato l'esecutore materiale.

    La fuga in Francia e il periodo in Messico
    Cesare Battisti viene arrestato nuovamente, ma stavolta per banda armata, nel 1979. Detenuto nel carcere di Frosinone, mentre è in corso l'istruttoria, il 4 ottobre 1981 riesce a evadere e a fuggire in Francia. Per un anno vive da clandestino a Parigi, dove conosce la sua futura moglie. Poi si trasferisce con la compagna in Messico dove nasce la sua prima figlia. Durante il soggiorno messicano, i giudici italiani lo condannano in contumacia all'ergastolo per quattro omicidi. Battisti torna a Parigi dove, nel frattempo, sono andate a vivere la moglie e la figlia. Nella capitale francese fa il portiere di uno stabile, ma frequenta una comunità di rifugiati italiani. Battisti inizia a scrivere romanzi noir. Resta in Francia fino al 2004, quando viene concessa l'estradizione. In agosto, però, Battisti fugge e torna latitante.

    La cattura in Brasile e l’estradizione mai concessa
    Per qualche anno non si hanno notizie di Battisti, fino a quando il 18 marzo 2007 viene arrestato in Brasile. L’ex esponente dei Pac, però, si rivolge allo Stato sudamericano e chiede lo status di rifugiato politico, che ottiene all’inizio del 2009, dopo una prima richiesta respinta a novembre 2008. La concessione dello status di rifugiato politico ha creato forti dissapori tra Italia e Brasile. Il Tribunale supremo federale (Stf) brasiliano, il 18 novembre 2009, dichiara illegittimo lo status di rifugiato politico concesso dal governo, ma la decisione definitiva spetta al presidente Lula da Silva che il 31 dicembre 2010, nell'ultimo giorno del suo mandato presidenziale, decide di non concedere l'estradizione.

    La revoca dello status di rifugiato nel 2017
    Nell'ottobre del 2017, il caso Battisti fa ancora discutere. L’ex terrorista viene arrestato all'inizio del mese mentre sta fuggendo in Bolivia dal Brasile, pochi giorni dopo che il presidente brasiliano Michel Temer si era espresso sull'estradizione in Italia. Lo stesso Temer, sempre a ottobre 2017, revoca lo status di rifugiato a Battisti e dà ordine di estradarlo in Italia. Ma l’ex terrorista fa ricorso ai giudici del Tribunale Supremo Federale che rinviano la decisione e concedono misure alternative agli arresti in carcere.

    L'era Bolsonaro e l'arresto in Bolivia
    Di Battisti si torna a parlare nell’ottobre 2018: Jair Bolsonaro, candidato di estrema destra a presidente del Paese, promette al ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini l’estradizione dell'ex terrorista. Dopo la vittoria alle presidenziali di Bolsonaro, alla fine di ottobre 2018, Cesare Battisti fa perdere le sue tracce, finché il suo legale non precisa: si è semplicemente spostato da Cananeia - dove risiede - a San Paolo, dove si è riunito con i suoi rappresentati legali. Due mesi dopo, nel dicembre 2018, il Brasile annuncia: "Cesare Battisti deve essere arrestato per evitare il pericolo di fuga in vista di un'eventuale estradizione". A ordinare l’arresto, con un provvedimento immediatamente esecutivo, è un magistrato del Supremo tribunale federale, lo stesso che nell'ottobre dell'anno precedente gli aveva concesso misure alternative al carcere. Il presidente uscente Temer firma il decreto, e Battisti sparisce. Il Brasile ammette che "potrebbe aver lasciato il Paese" e diffonde le foto di possibili travestimenti. Battisti risulta latitante fino alla cattura avvenuta in Bolivia il 12 gennaio 2019.

    www.tg.sky.it
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    Davide
    Post: 23.709
    Sesso: Maschile
    Admin
    00 15/01/2019 02:12