00 05/02/2020 12:43
Re:
kubamooon, 18/02/2016 08.54:

Grazie per le testimonianze, faccio solo una piccola puntualizzazione per chiarire meglio il mio quesito: io non penso che laurearsi alla Marconi possa costituire un handicap perchè, soprattutto nel privato, ciò che conta è il grado di preparazione e credo che alla Marconi una laurea si ottiene se si studia.


Nel settore pubblico conta il valore legale del titolo di studio per poter accedere ai concorsi; successivamente conta la preparazione per poterli superare (cioè vincerli o quantomeno ottenervi l'idoneità).
È proprio nel privato che i pregiudizi possono agire negativamente. Ma quando parlo di pregiudizi intendo riferirmi a situazioni nelle quali qualcuno è alla ricerca del primo impiego e dunque l'unica cosa che ha da sfoggiare nel CV è il titolo di studio. Col passare degli anni, eventuali discriminazioni dovrebbero attenuarsi sino ad annullarsi.
Poi è chiaro che se noi studenti di corsi in teledidattica siamo tutti lavoratori non intenzionati a lasciare il nostro attuale lavoro il discorso muta completamente.
Secondo me è arrivato il momento che gli atenei nati come telematici comincino a cercare di attrarre neodiplomati non lavoratori alla prima esperienza universitaria; a quel punto si potrà veramente cominciare a vedere la differenza. Differenza che dall'alto dei miei plurimi titoli accademici, conseguiti in diverse università telematiche e tradizionali (tra cui una statale e una non statale), vi assicuro che esiste ma è scarsamente percepita all'esterno, ove la parola "telematica" è tabù (e infatti Unitelma Sapienza e Marconi l'hanno eliminata dalla denominazione ufficiale).