La realtà è che l'Italia è il paese della bandieruole.
Quando Balotelli ha segnato contro la Germania agli europei erano tutti pronti a incensarlo, adesso tutti lo massacrano.
Il razzismo è solo una scusa per farsi più pubblicità: non c'è un solo giocatore di un certo livello nel campionato italiano a cui nessuno ha detto peste e corna, lui è l'unico che si lamenta perché evidentemente avrà la sua strategia di marketing ("WHY ALWAYS ME?").
Nel frattempo il mondiale è andato avanti, passano il Brasile dopo un ottavo molto travagliato e finito ai rigori contro il Cile e la Colombia che supera senza troppi problemi l'Uruguay, compagine che, onestamente, è stata piuttosto deludente per tutta la competizione. E meno male che questi dovevano fare il "Maracanazo 2".