00 18/02/2012 14:26
All'articolo in questione è poi stata fatta un'aggiunta:

Sarebbe stato meglio «mettere in riga» i due studenti sorpresi nel bagno della scuola a fare sesso «con un semplice rimprovero, è preferibile usare le punizioni più dure, come le sospensioni, per tentare di debellare altre cose, come gli atti di bullismo che spesso avvengono nelle scuole». A pensarla così è Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari (Udu). «Inoltre - aggiunge - non è equo dare, come è stato fatto, una punizione diversa ai due ragazzi: in sostanza alla studentessa è stata data una punizione più dura di 4 volte rispetto allo studente, e questo è veramente assurdo anche perché sembra porre l'accento, più che sul luogo in cui il fatto è avvenuto, ovvero il bagno dei ragazzi, sul fatto che sia una donna».

Sullo stesso tema interviene Sofia Sabatino, coordinatrice della Rete degli studenti. «Non è comprensibile una punizione diversa ai due adolescenti sorpresi in bagno a fare sesso: entrambi erano consci di quello che facevano e andavano puniti alla stessa maniera». «Piuttosto - riflette - il punto è capire perchè accadono questi fatti e come gli adolescenti vivono la propria sessualità. A scuola di questi temi si parla pochissimo, e spesso con insegnanti, come quelli di religione, che non sono preparati per affrontare con "il taglio giusto" questi argomenti con i ragazzi. Insomma, dalla mattina alla sera sentiamo parlare di sesso in televisione ma non se ne parla mai a scuola; sarebbe invece il caso di investire in modo serio su questo tema».


Fonte: corriere.it