Parentopoli, ecco le università in cui si praticano favoritismi di questo tipo, anzi no

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Iuzzolino
00sabato 24 settembre 2016 14:48
www.repubblica.it/cronaca/2016/09/24/news/la_storia_le_inchieste_sugli_atenei_quasi_sempre_prescritte_settemila_casi_di_omonimia_su_61mila_docenti-1...

Repubblica dice "Milano e Palermo" che però non vuol dire molto perchè Milano ha circa 5 università e Palermo 2.
Poi si mette a massacrare Bari, ma vogliamo tirare fuori una buona volta tutti i nomi delle università con nomi e cognomi dei colpevoli?
Criticare tutti è come non criticare nessuno, si faccia giornalismo d'inchiesta vero, pesante e senza paure di denunce!
Davide
00martedì 27 settembre 2016 10:15
Ogni tanto parentopoli sbuca dalle pagine dei giornali per poi scomparire e ritornare a cadenza annuale, che dire?
Mi ha molto colpito questa parte della seguente intervista...

«Si sta diffondendo l’idea che laurearsi non serve, calano le iscrizioni, abbiamo un numero molto basso di laureati, il 20%. Invece, è dimostrato che si trova lavoro prima col pezzo di carta. E, soprattutto, in un mondo globalizzato, un Paese che non ha una classe dirigente preparata combatterà sempre ad armi dispari sugli altri. Mi auguro che si prenda contezza di questo e ci si impegni su una campagna culturale.»

www.iltempo.it/cronache/2016/09/25/il-rettore-gaudio-risponde-a-cantone-parentopoli-alla-sapienza-bah-1...

Naturalmente, oltre alla crisi economica che c'è ancora e di cui bisogna ammettere l'esistenza, l'idea nasce da una falsa percezione che si è sviluppata in internet e che in futuro andrà a favorire proprio i laureati.
Quando leggevo dappertutto che "la laurea non serve" mi sfregavo le mani perché sapevo che con questa pensiero vagante e imperante sempre meno persone si sarebbero iscritte e quindi il mercato si sarebbe liberato.
Forse non saremo noi a giovarne, ma sicuramente la prossima generazione.
L'Italia ha bisogno (anche) di lavori specifici per laureati, ma questo mica si legge nelle discussioni anti-laurea sul web. [SM=g1944738]
Iuzzolino
00martedì 27 settembre 2016 15:57
Quello di sicuro però ti sfugge il punto: chi pubblica articoli deve avere il coraggio di fare nomi di università e nomi e cognomi, altrimenti che informazione è?
Cosa vuol dire che "nell'università italiana c'è parentopoli"? Niente.
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