NEW YORK - Nel mondo della moda è un terremoto. V Magazine, la rivista di fashion più d’avanguardia d’America ha deciso di dedicare un servizio di ben 12 pagine più la copertina alle modelle prosperose.
Le immagini, scattate dal fotografo di moda norvegese Solve Sundsbo, sono una celebrazione della bellezza extra-large. Nelle foto, le modelle sono ritratte nude, in costume, in jeans attillati e biancheria sexy, e mostrano con orgoglio rotolini, fianchi e seni abbondanti, pancette e braccia non esattamente tornite.
“Sono queste le vere ragazze sane e normali della porta accanto”, decretano i media americani. Dal canto suo l'autore degli scatti dichiara in un'intervista di "aver molto apprezzato l’opportunità di mostrare che si può essere belle e sexy al di fuori dei canoni restrittivi imposti dalla nostra società”.
“La mia musa ispiratrice è stata la modella taglie-forti Crystal Renn”, spiega il direttore creativo di V Magazine, Stephen Gan. Anche lei immortalata nel servizio, la Renn è autrice del memoir “Hungry” (Affamata), uscito nel 2009 in cui racconta di aver rischiato di morire a causa delle diete massacranti imposte dal suo agente.
Crystal Renn (prima)
Crystal Renn (dopo)
Gli ultimi anni hanno visto un’escalation delle morti per anoressia tra modelle poco più che adolescenti. I tragici casi della brasiliana Ana Carolina Reston, delle sorelle uruguaiane Luisel ed Eliana Ramos e dell’israeliana Hila Elmalich, hanno addirittura spinto Spagna, Francia e Inghilterra ad imporre una taglia minima per sfilare sulle passerelle, pari ad una massa corporea di 18 (suggerita come standard di “normalità” dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità).
Secondo la Renn il servizio di V Magazine segna il tramonto della modella filiforme: persino Glamour ha pubblicato di recente una foto non ritoccata della modella Lizze Miller, dove si vede chiaramente la pancetta.
Siamo quindi alla vigilia di una rivoluzione all’insegna del “grasso è bello”?” La speranza è che non si tratti di un fenomeno passeggero, ma di una svolta davvero epocale.
Scritto da: Alessandra Farkas
Fonte: corriere.it