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Scommesse, retata nel calcio: 16 arresti

Ultimo Aggiornamento: 19/06/2011 11:54
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01/06/2011 17:57

Tra i fermati anche Beppe Signori. Indagati pure Doni e Bettarini. Sonnifero ai giocatori per indirizzare una gara


Ritorna l'ombra del calcio-scommesse. Sedici persone, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie B e Lega Pro ancora in attività e dirigenti di società di Lega Pro, sono stati arrestati dalla polizia a conclusione di un'indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo. Dall'inchiesta è emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari. Per tutti l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode in competizioni sportive. Secondo gli investigatori l'organizzazione criminale si assicurava affari fino a diverse centinaia di migliaia di euro a partita. Ma gli illeciti non riguardavano solo partite di B e Lega pro. Nel mirino degli investigatori infatti anche due gare di serie A: Inter-Lecce e Brescia-Bologna.

I FERMATI - Tra gli arrestati vi sono anche titolari di agenzie di scommesse e liberi professionisti, mentre gli indagati a piede libero sono in tutto 28. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della polizia a Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in alcune ricevitorie e presso uno studio di commercialisti che avrebbero consentito di acquisire ulteriori elementi utili alle indagini.

GIP - Il gip di Cremona Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, spiega che «la frequenza delle manipolazioni è impressionante» e si giunge «a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare». Dalle intercettazioni, inoltre, emerge «l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite». Il gip spiega che l'attività dell'organizzazione «rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l'Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte» nella vicenda che vede la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, quale quello degli "zingari", a capo del quale c'era Almir Gegic detto lo zingaro, slovacco arrestato nell'operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che «sono investiti da questi gruppi per ogni partita truccata capitali dell'ordine delle centinaia di migliaia di euro» di cui non è nota la «provenienza», dunque non si possono «escludere fatti di riciclaggio».

I NOMI - Cominciano intanto a emergere i nomi dei fermati. Tra di loro c''è anche l'ex capitano della Lazio ed ex attaccante della nazionale, Beppe Signori che è stato posto ai domiciliari. Secondo il gip Salvini, Beppe Signori era il «leader indiscusso» dell'organizzazione. Arrestati anche il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci, il centrocampista della stessa squadra Vincenzo Sommese (finiti ai domiciliari) e Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio (che è in carcere). Nell'ambito dell'inchiesta risulta indagato anche Stefano Bettarini, ex marito della conduttrice tv Simona Ventura e commentatore della trasmissione di Raidue «Quelli che il calcio». Bettarini era stato condannato dalla giustizia sportiva a 5 mesi di squalifica per aver truccato delle partite nel 2004. Indagato anche il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni che è il vicepresidente del nuovo sindacato dei calciatori (il presidente è Buffon), alternativo all'Aic.
È stato arrestato anche Mauro Bressan ex calciatore di Fiorentina, Genoa, Venezia, Foggia, Bari, Cagliari e Como. Bressan vinse nel 2001 la Coppa Italia con la Fiorentina. In manette anche Antonio Bellavista, ex capitano del Bari. Due arresti anche in Abruzzo. Si tratta di Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino (Chieti) e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l'altra ad Ancona. Con lui in manette anche il portiere del calcio a 5 Cus Chieti Gianluca Tuccella, impegnato anche come allenatore nelle minori del calcio locale. Insieme a Beppe Signori il Gip ha emesso ordinanza di custodia cautelare anche per Francesco Giannone e Manlio Bruni, titolari di uno studio di commercialisti dove il 15 marzo si sarebbe svolto un incontro per pianificare le azioni del gruppo dei bolognesi, tra i quali Signori, Bellavista e Erodiani.
Arrestato anche Marco Paoloni, di 27 anni, originario di Civitavecchia, portiere titolare del Benevento che sta disputando i play off per l'accesso in serie B.

ORGANIZZAZIONE CRIMINALE - I calciatori e gli ex giocatori professionisti arrestati dalla polizia erano, secondo l'accusa, parte integrante di una vera e propria «organizzazione criminale» nella quale ognuno aveva specifici compiti e ruoli, il cui obiettivo era quello di manipolare gli incontri a loro vantaggio. Gli indagati, secondo l'indagine, sarebbero anche riusciti a condizionare alcune partite, attraverso accordi verbali e impegni di carattere pecuniario. Nei confronti dei sedici arrestati, sostengono gli investigatori, ci sono prove «importanti ed inconfutabili». Secondo il capo della mobile di Cremona Sergio Lo Presti nel novembre del 2010 5 giocatori e un massaggiatore della Cremonese sarebbero stati intossicati a causa dell'assunzione di alcune bevande. Per il dirigente della polizia il fatto sarebbe stato intenzionale: si voleva modificare il risultato della partita. Quanto avvenuto in occasione di quell'incontro ha permesso ai poliziotti di cominciare l'indagine allargata poi a diversi soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, grazie ai contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all'estero.

CALMANTI AI GIOCATORI - Come detto i risultati degli incontri sarebbero stati truccati anche dando anche dei calmanti ai calciatori, in modo che giocassero al di sotto delle loro possibilità. Un episodio, come spiegato, si sarebbe verificato durante la partita Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010 finita comunque 2-0 per la squadra di casa. Secondo quanto accertato dalle indagini, un calciatore della squadra di casa durante l'intervallo, avrebbe somministrato ai suoi compagni un sedativo per peggiorarne le prestazioni. Cinque di essi sarebbero rimasti intossicati. Uno di questi sarebbe poi uscito di strada con la sua auto, altri due avrebbero avuto malori. Da quell'episodio è partita l'inchiesta.

INTER-LECCE - Come emerge dall'ordinanza firmata dal gip di Cremona, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese attualmente al Benevento, arrestato nell'inchiesta della Procura di Cremona, aveva fatto credere ad altre persone che sarebbe riuscito a contattare alcuni giocatori del Lecce per «combinare» la partita. Tra gli scommettitori nell'ordinanza viene indicato anche Stefano Bettarini. Sulla partita era stato scommesso che l'Inter avrebbe dovuto vincere segnando almeno tre gol, ma il match terminò «con il risultato finale di 1-0». Su questa partita alcuni degli arrestati, fra cui Signori, hanno investito, secondo le indagini, circa 150 mila euro.

FIGC - La Procura federale della Figc ha aperto immediatamente un fascicolo in merito all'indagine. Il procuratore Stefano Palazzi nelle prossime ore prenderà contatto con la magistratura di Cremona e chiederà la trasmissione degli atti. «La Figc - ha detto il direttore generale Antonello Valentini secondo quanto fa sapere la Federcalcio - si costituirà parte civile a tutela dell'immagine del calcio e in difesa della trasparenza e della correttezza dell'organizzazione calcistica».

LEGA PRO - «Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli - si legge in una nota - ha dato mandato ai propri legali di costituirsi parte civile nei confronti di tutti i responsabili per il danno di immagine subito e a tutela della regolarità dei campionati».

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