Continua da tempo il copia-incolla di molti articoli pubblicati in anteprima da questa testata ad opera di un concorrente di carta. Gli articoli, opera di giornalisti e collaboratori del nostro giornale - che lavorano gratuitamente - sono sistematicamente "cannibalizzati" ad uso e consumo di una redazione che preferisce rinunciare a contenuti originali e fa giornalismo con i pezzi degli altri.
Personalmente ho stigmatizzato questo comportamento con alcune telefonate al direttore, che conosco bene, chiedendogli in più di un'occasione di fermare il furto di notizie. Smesso per qualche giorno questo comportamento inqualificabile, é poi ripreso come nulla fosse. Per un periodo mi sono premurato di raccogliere e conservare tutti gli "articoli-copia" pubblicati dal giornale; questo per arrivare poi ad una causa di risarcimento.
Ho poi interrotto la raccolta semplicemente perché schifato dalla pochezza di certi "giornalisti-giornalai" che non hanno nemmeno il pudore di guadagnarsi gli stipendi e gli emolumenti con la fatica del loro lavoro. In tutto questo, la cosa davvero assurda é che la "testata-sciacallo" pretende di imporre il suo copyright anche sugli articoli che copia di sana pianta. In sostanza, rubano gli articoli e ne rivendicano anche la proprietà intellettuale. Roba da psicanalisi. Tant'é.
A questo punto, il mio pensiero va ad una, due persone, veri professionisti che in quel giornale lavorano per davvero, da anni; persone meritevoli, senza peli sulla lingua, capaci di rendere dignità alla parola "giornalismo".
Professionisti spesso relegati a ruoli di secondo piano, perché scomodi e non prezzolati. A loro - per quanto può valere - va la mia stima e solidarietà. Di sicuro in quell'ambiente sono gli unici ad avere una dignità giornalistica. Al direttore della testata reatina, una sola parola: vergogna.
Pietro Bizzoni
www.ilgiornaledirieti.it