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Nucleare, Iran: "Via armi Usa dall'Italia"

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2010 19:45
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03/05/2010 23:01

Il presidente iraniano all'assemblea generale dell'Onu. Escono le delegazioni occidentali

Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha chiesto oggi che le armi nucleari americane "in Italia" e in altri Paesi occidentali, tra cui Germania e Olanda, vengano eliminate. Ahmadinejad, parlando all'assemblea generale dell'Onu, ha detto: "vanno smantellate le armi nucleari nelle basi militari degli Stati Uniti e dei loro alleati in altri Paesi, compresa la Germania, l'Italia, il Giappone e l'Olanda". Le delegazioni occidentali, tra cui quelle di Usa, Francia, Gran Bretagna e Italia, hanno lasciato l'aula durante il discorso del presidente iraniano.

ESCE DELEGAZIONE ITALIANA- Come Usa, Gran Bretagna e Francia, anche la delegazione italiana è uscita dall'Aula dell'assemblea generale dell'Onu mentre stava parlando il presidente dell'Iran, Mahmoud Ahmadinejad.

BAN A AHMADINEAD, CHIARITE DUBBI - Il presidente dell'Iran, Mahmud Ahmadinejad, deve "chiarire dubbi e preoccupazioni", dimostrando che il programma nucleare della repubblica islamica non punta all'arma atomica. Lo ha detto all'Onu il segretario generale Ban Ki-moon, aprendo i lavori della Conferenza internazionale sul Trattato di non proliferazione nucleare.

"Fateci essere chiari - ha detto il segretario generale nel discorso al Palazzo di Vetro - il compito di chiarire dubbi e preoccupazioni sul programma nucleare spetta all'Iran". Ban ha "incoraggiato Teheran ad accettare la proposta dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea)" di trasferire il materiale nucleare iraniano all'estero, in modo da dimostrare che il suo uso sarà soltanto pacifico. Rivolgendosi al presidente Ahmadinejad, arrivato ieri a New York per partecipare alla Conferenza, Ban ha detto che bisogna "impegnarsi in maniera costruttiva" con la comunità internazionale. L'Iran, ha continuato il segretario generale, "deve seguire pienamente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e cooperare pienamente con l'Aiea".

OBAMA, CHI VIOLA OBBLIGHI E' MENO SICURO - Con chiaro riferimento all'Iran e alla mancata collaborazione della repubblica islamica alle richieste dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, ma senza mai fare il nome dell'Iran, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dichiarato oggi a Washington che "i Paesi che non onorano i loro obblighi sulla non-proliferazione si troveranno ad essere meno sicuri". "I Paesi che ignorano i loro obblighi si troveranno meno sicuri, meno prosperi e più isolati. Questa è la scelta che le Nazioni devono fare" ha dichiarato Obama. Il presidente americano, che non ha mai nominato l'Iran, ha diffuso la sua dichiarazione dopo che la delegazione americana aveva lasciato l'aula della conferenza dell'Onu sul Trattato di non proliferazione nel corso dell'intervento del presidente dell'Iran, Mahmud Ahmadinejad.

H.CLINTON, ACCUSE IRAN FALSE E FURIOSE - Sono "accuse stanche, false e furiose" quelle che l'Iran muove nei confronti degli Stati Uniti. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, nel corso del suo intervento alla conferenza dell'Onu sul Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). "L'Iran - ha detto la Clinton - sta facendo di tutto per distrarre l'attenzione da quelle che sono le sue responsabilità. Ma tutti noi saremo giudicati dai fatti". Respingendo le "accuse deliranti" mosse dal presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad nei confronti degli Stati Uniti, il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha sottolineato che con il suo comportamento "l'Iran mette a rischio il futuro della non-proliferazione nucleare". I Paesi che violeranno le regole previste dal Trattato di non proliferazione nucleare sono destinati a pagare "a caro prezzo" il mancato rispetto dei loro obblighi. Questo il monito che il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha rivolto oggi all'Iran alla conferenza all'Onu sul Tnp.

COREA NORD: BAN, SI TORNI A NEGOZIATI - La Corea del Nord deve tornare "al più presto" e "senza precondizioni" ai negoziati a sei (tra Usa, Russia, Cina, Giappone e le due Coree) sul programma nucleare di Pyongyang, sospesi l'anno scorso. L'appello arriva dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ha aperto i lavori della Conferenza dell'Onu per la revisione del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Durante il suo intervento, Ban ha detto che "dovrebbe essere inaccettabile che i Paesi usino il Trattato come copertura per sviluppare armi nucleari, e poi ritirare la firma". Era un riferimento, pur se indiretto, a quanto ha fatto la Corea del Nord nel 2003, uscendo dal Tnp. Pyongyang ha successivamente condotto diversi test missilistici, alzando la tensione per la possibilità di un attacco ai Paesi confinanti come il Giappone.

APPELLO BAN, ELIMINARE TUTTE LE ARMI ATOMICHE - Il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) deve essere sottoscritto "il prima possibile" dai Paesi che non lo hanno ancora fatto, con l'obiettivo di "eliminare tutte le armi atomiche". Lo ha detto oggi il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, nel corso del suo intervento di apertura alla Conferenza per la revisione del Tnp. Pur senza nominarli direttamente, Ban ha lanciato un appello ad Israele, India, Pakistan e Corea del Nord, che non hanno aderito al Trattato. Il segretario generale ha anche sottolineato che, dopo la firma, è fondamentale ratificare il documento internazionale, cosa che non tutti i Paesi hanno fatto. Ban ha inoltre ribadito la richiesta di "iniziare immediatamente i negoziati per un trattato che vieti la produzione di materiale fissile usato per gli armamenti". Il segretario generale si è detto pronto a dare "un impeto più forte" sul dossier relativo al materiale fissile, convocando una riunione ministeriale della Conferenza sul disarmo, a margine della prossima Assemblea Generale dell'Onu, in settembre.

AHMADINEJAD, IRAN HA ACCETTATO SCAMBIO AIEA - L'Iran "ha accettato lo scambio" di materiale nucleare da trasferire all'estero, come proposto a suo tempo dall'Aiea, e in materia nucleare "ha passato la palla ad altri". Lo ha detto il presidente Mahmud Ahmadinejad, rispondendo in questi termini oggi alle Nazioni Unite al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon che aveva chiesto all'Iran di accettare la proposta dell'agenzia nazionale per l'energia atomica (Aiea). "Quello scambio noi l'abbiamo accettato fin dall'inizio, per noi è un affare fatto - ha detto il presidente all'inizio del suo intervento alle Nazioni Unite -. Abbiamo passato la palla, ora tocca ad altri". Gli Stati Uniti "usano la minaccia nucleare contro altri Paesi, compreso l'Iran", ha detto Ahmadinejad.

Alcune delegazioni occidentali, tra le quali quella degli Usa, hanno lasciato la sala del Palazzo dell'Onu durante la conferenza per la revisione del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) mentre parlava il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. Come Usa, Gran Bretagna e Francia, anche la delegazione italiana è uscita dall'Aula dell'assemblea generale dell'Onu mentre stava parlando il presidente dell'Iran, Mahmoud Ahmadinejad.

PENTAGONO PRONTO A SVELARE COMPOSIZIONE ARSENALE - Il Pentagono dovrebbe svelare oggi la composizione dettagliata del suo arsenale nucleare, proprio il giorno in cui si apre al Palazzo di Vetro di New York la conferenza sul Tnp, il trattato di non proliferazione. Lo ha annunciato un portavoce del Dipartimento di difesa americano. L'impegno americano a rendere pubblici i dati sulle sue testate nucleari, scrive il New York Times, sarà contenuto nel discorso che Hillary Clinton terrà oggi nel primo giorno della conferenza al Palazzo di Vetro sul Tnp, trattato di non proliferazione. Nella stessa occasione, Clinton annuncerà anche lo stanziamento dei fondi destinati all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Il Pentagono renderà nota la distribuzione delle testate atomiche suddivise attualmente in tre categorie: quelle schierate, quelle 'in fase di riserva attiva' e infine quelle inattive, nei depositi.

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04/05/2010 19:45

Mi dispiace dirlo ma Ahmadinejad ha ragione.
La Guerra Fredda è finita, se le testate nucleari sono rimaste in Italia è perchè si prevedono aggressioni all'Iran.
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