Il magazine Campus dà i voti alle università italiane e propone la classifica delle classifiche dei 77 atenei italiani. Padova sempre tra le prime, Trieste a metà classifica, Bocconi in testa agli atenei “economici” e non solo.
La graduatoria, pubblicata dal numero del mensile in edicola, assomma alla classifica Campus quelle di Repubblica-Censis, del Sole 24 Ore e i principali ranking stranieri, dai celebri Times Higher Education e Shanghai, a quelli dell’Università di Leiden (Olanda), Heeact di Taiwan e lo spagnolo Webometrics.
La superclassifica premia, come lo scorso anno, fra le più popolose, l’Università di Padova . La seguono la Statale di Torino. Terza piazzata l’Alma Mater di Bologna. Nella superclassifica, Firenze (quarta) supera la Statale di Milano e la Sapienza di Roma (sesta).
Forte il ritardo degli atenei del Mezzogiorno, nell’ordine Napoli Federico II, Catania, Palermo e Bari. Quest’ultima ha 422,07 punti contro i 745,90 punti di Padova.
In valori assoluti - cioè non tenendo conto della suddivisione per popolazione e area - il miglior ateneo italiano risulta la Bocconi (923,54), seguita dai politecnici di Torino (852) e Milano (818), seguiti da un ateneo generalista di medie dimensioni: Trieste, con 799,38.
«Questa come altre classifiche è un lavoro giornalistico e come tale - spiega Giampaolo Cerri, direttore di Campus - va considerata ma ricorda come, ancora oggi, il sistema universitario, dopo anni ed anni di dibattito, non abbia un sistema di valutazione». Peraltro - si fa notare - gli atenei italiani non brillano per trasparenza. «L’articolo 2 del Dm 544/2007 impone alle università - ricorda Cerri - di comunicare informazione utili alla scelta, come, tra le altre, il tasso di occupazione dei singoli corsi o la valutazione della didattica degli studenti». Informazioni spesso introvabili così come introvabile è la valutazione dei corsi da parte degli studenti: su 77 università solo una decina la riporta.
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