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Missile N.Corea, Usa:"Lo fermeremo"

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2013 23:26
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01/06/2009 12:38

Pyongyang prepara razzo a lunga gittata

Tensione attorno alla Corea del Nord. Dopo l'annuncio di un probabile lancio da parte di Pyongyang di un missile a lunga gittata, scendono in campo gli Stati Uniti. Una fonte del Pentagono fa sapere che l'America è pronta ad intercettare il missile. Intanto la Corea del Nord ha bloccato la navigazione nell'area centro-settentrionale del mar Giallo e gli Usa hanno già schierato alcuni supercaccia nell'isola giapponese di Okinawa.

La tensione è palpabile e rischia di provocare un'escalation militare nel giro di poche ore. D'altra parte tutti gli osservatori internazionali si sono accorti che qualcosa di grave sta succedendo. A lanciare l'allarme è il Giappone che non esclude l'ipotesi che la Corea del Nord voglia effettivamente lanciare un missile intercontinentale a lunga gittata.

Commentando le indiscrezioni emerse sulla stampa sudcoreana nel corso del weekend in merito ai preparativi di Pyongyang per un nuovo test balistico, il portavoce del governo nipponico Takeo Kawamura ha spiegato che "non possiamo escludere la possibilità che la Corea del Nord possa provare un missile intercontinentale, considerato anche il suo secondo esperimento nucleare del 25 maggio".

Subito è arrivata la risposta degli Stati Uniti. Una fonte del Pentagono non ha escluso che contro questo nuovo missile, l'America sia intenzionata ad usare le sue tecnologie più avanzate. Non si esclude l'idea di intercettare e distruggere il razzo. Intanto però la Casa Bianca si porta avanti. Il primo di 12 F-22 Raptor, i caccia-bombardieri invisibili (stealth) Usa di ultima generazione, è atterrato nell'isola giapponese di Okinawa, alcuni giorni dopo il test nucleare nordcoreano. L'arrivo in Giappone, a circa mezz'ora di volo dalla Corea del Nord, di una pattuglia del più avanzato caccia americano rappresenta un primo chiaro avvertimento a Pyongyang.
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17/06/2009 15:36

Corea Nord: ipotesi missile per raggiungere Alaska e Hawaii

La Corea del Nord avrebbe posizionato di recente un missile multistadio a lunga gittata nel sito di lancio di Musudan-ri, nel nordest del Paese. E' quanto riporta il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, citando fonti vicine al governo di Seul, secondo cui si tratterebbe presumibilmente di una versione più evoluta del temuto Taepodong-2, capace di raggiungere anche Alaska e Hawaii con propellente arricchito. Un treno speciale, che lo scorso mese aveva trasportato un missile a lungo raggio presso la base di Dongchang-ri (costa occidentale), avrebbe riposizionato un altro vettore dal centro ricerche di Sanum-dong (periferia di Pyongyang) a Musudan-ri. In base ai rapporti dei servizi di intelligence sudcoreani e americani, Pyongyang potrebbe aver quindi sistemato un secondo vettore intercontinentale presso la stessa base da dove fu testato il missile-satellite lo scorso 5 aprile.

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03/04/2013 23:26

COREA DEL NORD: "PRONTI ALL'ATTACCO NUCLEARE". GLI USA: "BASI DIFENSIVE A GUAM"

Pericolosa escalation di provocazioni dalla Corea del Nord: in serata l'esercito di Pyongyang, citato dall'agenzia nordcoreana Kcna, ha dichiarato di aver ricevuto il «via libera definitivo» per un attacco nucleare contro le basi Usa. Dall'altro lato del Pacifico, Casa Bianca e Pentagono, che hanno nel frattempo inviato un sistema di difesa antimissile a Guam, nel Pacifico, al largo delle Filippine, secondo la stessa Kcna, sono stati informati direttamente da Pyongyang che un attacco nucleare nordcoreano «è possibile» e che le minacce americane saranno «distrutte» anche con mezzi nucleari, che sono state «esaminate e ratificate». «Nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea e se esploderà oggi o domani», dice ancora la Kcna. Questo l'epilogo di una giornata turbolenta all'altezza del 38/mo parallelo, in cui sono stati evocati venti di guerra sempre più forti. Una giornata cominciata con un'altra provocazione di Pyongyang: la chiusura ai lavoratori del Sud del distretto industriale «a sviluppo congiunto» di Kaesong. Un gesto riportato dai media di Seul con stupore, perchè mai finora il più riuscito esempio della cooperazione tra i due Paesi. Non a caso, con l'impennata della tensione, che arriva dopo giorni di minacce crescenti nordcoreani all'indirizzo di Seul e Washington che non hanno risparmiato il tabù nucleare, il ministro della Difesa di Seul, Kim Kwan-jin, ha assicurato l'esame di tutte le opzioni possibili, anche di quella militare nel caso di scenario peggiore, qualora la sicurezza dei propri lavoratori nell' enclave nordcoreano dovesse risultare a rischio. E in serata, dopo che il segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel aveva affermato che le minacce nucleari di Pyongyang costituiscono un «pericolo grave e reale» ma prima del sinistro ultimatum atomico di Pyongyang, il Pentagono ha comunicato che nelle «prossime settimane» sarà inviato e dispiegato a titolo «precauzionale» a Guam (una delle principali basi americane nel Pacifico) un avanzato sistema di difesa missilistico, denominato THAAD (Terminal High-Altitude Area Defense).

CRITICHE DAGLI ALTRI PAESI - Dure anche le critiche da Cina e Russia. Pechino ha espresso «seria preoccupazione» e condannato tutte le «azioni e le parole provocatorie» che minacciano «la pace e la stabilità nella penisola coreana e nella regione». Mosca ha definito «esplosiva» la situazione. E la Francia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. I margini d'azione della Cina, tra la necessità di frenare l'imprevedibile alleato e di evitare il collasso del regime del 'giovane generalè Kim Jong-un, sembrano sempre più sotto pressione. Lo scontro intercoreano ha abbattuto «la barriera psicologica che nessuno pensava potesse essere superata», ha detto all'ANSA un'autorevole fonte vicina alle complicate vicende della penisola, parlando di «oggettiva criticità». Finora, il distretto di Kaesong non era stato tirato in ballo nello scontro in modo tanto violento anche perchè, hanno detto altre fonti, «tutti gli avvertimenti possibili» del Nord, incluse minacce di guerra nucleare e rafforzamento delle armi atomiche, si sono pressochè esauriti: i prossimi eventuali passi potrebbero essere provocazioni «di tipo più pratico». Prima del blocco dei visti, a Kaesong risultavano esserci 861 sudcoreani: questa mattina, nei piani originari, 484 lavoratori e 371 veicoli di Seul avrebbero dovuto raggiungere il distretto. A fine giornata, ha riportato l'agenzia Yonhap, solo 33 hanno avuto il permesso di partire facendo scendere a quota 822 il numero complessivo di lavoratori nel complesso. Il calo drastico dei rientri, rispetto ai 466 ipotizzati, è legato alle esigenze delle 123 aziende attive di garantire operatività. Tuttavia, il problema della loro sicurezza è il primo nella scala delle priorità del governo di Seul, perchè il timore mal dissimulato è che, con un altro colpo di mano o un'ipotesi di incidente, possano trasformarsi in possibili ostaggi.

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