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Gli avvocati a caccia dei 600 euro

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2020 15:02
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20/04/2020 14:55

Oggi il Corriere della Sera parla già di "ex casta" riferendosi agli avvocati che, in massa - la domanda è stata presentata da un iscritto all'albo su due, si parla di circa 130mila pratiche - hanno presentato richiesta per ottenere il "bonus coronavirus" da 600 euro per il mese di marzo. In sostanza, un sussidio statale per far fronte al calo del reddito. In percentuale, gli avvocati l'hanno chiesto più di commercialisti, consulenti del lavoro e altre categorie di professionisti. Che a fare l'avvocato non si guadagni più come 20-30 anni fa è risaputo e lo si è scritto più volte anche in questo forum (per il 2019 il reddito lordo medio è stato di 37mila euro, vuol dire meno di 2mila euro netti al mese). Allora mi chiedo (e su questo sollecito un dibattito) se questo passaggio, sia pure legato ad un'emergenza sanitaria nazionale, non sia un colpo di grazia al prestigio anche economico della professione, soprattutto nell'approccio da parte delle giovani generazioni. Chi invece fa questa professione non per il ritorno economico ma per un "innato senso di giustizia" credo sia stato disilluso già da un po'...
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21/04/2020 11:54

In merito al bonus dei 600€, questo governo ha emanato un D.L. nel quale certe categorie lavorative hanno il titolo a richiedere all'INPS tale somma a prescindere dal calo, del fatturato ovvero dall'ammontare del fatturato del 2019 ovvero del 2020.
Se Pinco Pallo ha avuto ricavi per il 2019 di 10milioni € ed ha fatturato 20milioni nei primi mesi del 2020, ha il titolo per chiedere anche questi 600€.
Da quanto ci riporti, oggi tot. avvocati lo hanno richiesto. Tu lo vedi come un "colpo di grazia al prestigio anche economico della professione" mentre nei fatti è una facoltà di cui ne hanno titolo e nulla più.
Il bello dei nostri tempi è che abbiamo contezza di questi accadimenti per via di una maggior libertà di comunicazione. Se ciò fosse avvenuto negli anni '50 '60 o peggio ancora nel XIX sec. non se ne avrebbe avuto notizia nella popolazione. Penso che ceteris paribus, anche in quegli anni vi si sarebbero fiondati solo che non lo si sarebbe saputo.

Certo che se uno fa questa professione per il ritorno economico, forse dovrebbe avere il buon senso di andarsi a ritagliare spazi laddove tali ritorni siano maggiori rispetto ad altri. Se ritengo che seguendo casi pro bono di separazioni o di rifugiati, possa avere anche delle soddisfazioni economiche, forse c'è qualcosa che non ho capito.
Se poi pensavo che bastava diventare avvocato per essere una persona di prestigio ed agiata, beh il mondo va avanti e l'asticella si alza in tutti gli ambiti e quando ce ne sono troppi, la selezione la fa il mercato in quanto, grazie al cielo, non siamo in uno stato etico.



" ... dove invece è la legge padrona dei magistrati e i magistrati suoi servitori, io vedo salvezza e ogni bene."
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21/04/2020 12:39

Giusto, ma non sottovaluterei l'aspetto "immagine". Tutti i beneficiari di sussidi pubblici sono pubblici. Per farla breve, nulla vieterebbe a qualsiasi altro mezzo di informazione di pubblicare l'elenco degli avvocati richiedenti e beneficiari di sussidio di una certa città. Vero che tutti possono chiederlo, ma credo che nella vulgata popolare un legale che chiede un bonus di 600 euro allo Stato dia l'impressione (magari sbagliata) di non navigare nell'oro. Arriverei a dire che è una mezza pubblicità negativa. Da giornalista, direi che sono le cose che attirano di più i lettori, come quando si pubblicavano tutti i redditi.
[Modificato da Korandax 21/04/2020 12:40]
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21/04/2020 14:58

L'avvocato in questione potrebbe anche volgere a proprio favore anche tale simile circostanza: della serie se l'ordinamento mi consente di pignorare la dentiera d'oro di tua nonna, chiedo al giudice di togliergliela! Ovvero il mostro di Firenze era un boy scout in confronto a me.
Se invece difendo le balene nel mare di Bering, quei soldi mi servono perché le balene sono in pericolo ...
La dialettica e la retorica per un bravo avvocato non dovrebbero essere un problema. Come per gli antichi sofisti che sostenevano a turno ora le tesi di Sparta ora quelle di Atene convincendo sempre il pubblico sulla bontà delle loro alterne argomentazioni.



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21/04/2020 21:58

Cassa Forense sta provvedendo ad accreditare (una prima tranche è stata già accreditata, la seconda si attende per i prossimi giorni ) il bonus di 600 euro sul conto corrente dei colleghi che, avendone i requisiti, hanno perfezionato la domanda telematica per ottenere tale bonus a sostegno del reddito, in questa situazione di emergenza sanitaria e dunque lavorativa, ma alcuni “ingegnosi colleghi” hanno pensato di utilizzare per differenti scopi tale somma.
Ci sono giunte infatti numerose segnalazioni in merito a titolari di grossi studi che hanno interpretato la misura di sostegno al reddito quale “aiuto” agli introiti che gli stessi ottengono grazie al lavoro di una moltitudine di colleghi che per qualcuno si chiamano ancora monocommittenti, ma che sono in realtà dipendenti di fatto.
Che i colleghi in regime di “monocommittenza” abbiano chiesto ed ottenuto il bonus di 600 euro - anticipato da Cassa forense e a carico della fiscalità generale - pur non subendo in questo periodo alcuna contrazione del reddito perché “stipendiati” dai titolari degli studi cui afferiscono è legittimo, in quanto gli stessi sono dei dipendenti di fatto che partecipano dei rischi dei lavoratori autonomi e non hanno le tutele dei subordinati.
Così è verosimile che a seguito di una contrazione del mercato i grossi studi decidano di riorganizzare (e molti lo hanno già fatto) il proprio lavoro con la conseguenza che i monocommessi potrebbero veder interrotta improvvisamente la propria “collaborazione” con gli studi e, non avendo clienti propri né ammortizzatori sociali perché partite iva figurative, si ritroverebbero improvvisamente senza alcun reddito. In ogni caso i monocommessi in questo momento devono continuare a garantire il proprio orario di lavoro in smart working, con propri mezzi e organizzazione domestica.
Ebbene, ci sono giunte diverse segnalazioni, di cui garantiamo l’assoluto anonimato perché le ritorsioni lavorative sarebbero immediate e devastanti, in base alle quali pare che alcuni datori di lavoro abbiano deciso di decurtare il compenso del mese di aprile di 600 euro, somma che l’avvocato dipendente “recupererebbe” da Cassa forense grazie al reddito di ultima istanza.
In questo modo il bonus erogato in favore di tanti colleghi finisce per essere un “aiuto” per i ricchi titolari di studio che, laddove costui abbia diversi avvocati monocommittenti alle proprie dipendenze, può raggiungere cifre importanti.
Non finiremo mai di stupirci per l’inesistente spessore etico e la mancanza di dignità di taluni componenti della categoria forense. E, accanto al comportamento dei titolari di studio di cui si è appena detto, non possiamo esimerci dallo stigmatizzare tutti i vertici forensi, che da molti anni a questa parte e fino ad oggi si sono rifiutati di pervenire ad una regolamentazione della situazione degli avvocati di fatto dipendenti da altro avvocato.
Per tale ragione MGA sta provvedendo, in queste ore, a denunciare la situazione al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, all’Ispettorato nazionale del lavoro, al Ministero dell’economia e delle finanze, al Ministero della Giustizia, alla Guardia di Finanza, all’OCF, al CNF e alla Cassa Forense, chiedendo l’esecuzione delle ispezioni e degli opportuni accertamenti.

MGA sindacato nazionale forense

Fonte: www.facebook.com/groups/MobilitazioneGeneraleAvvocati
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Post: 198
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21/04/2020 23:00

Re:
Davide, 21/04/2020 21:58:


Ebbene, ci sono giunte diverse segnalazioni, di cui garantiamo l’assoluto anonimato perché le ritorsioni lavorative sarebbero immediate e devastanti, in base alle quali pare che alcuni datori di lavoro abbiano deciso di decurtare il compenso del mese di aprile di 600 euro, somma che l’avvocato dipendente “recupererebbe” da Cassa forense grazie al reddito di ultima istanza.
In questo modo il bonus erogato in favore di tanti colleghi finisce per essere un “aiuto” per i ricchi titolari di studio che, laddove costui abbia diversi avvocati monocommittenti alle proprie dipendenze, può raggiungere cifre importanti.



Ecco un uso distorto della normativa che mi auguro venga sanzionato con un giro di chiglia.

[Davide: "Ho sistemato il quote. Il codice parziale aveva creato un difetto di visualizzazione".]
[Modificato da Davide 21/05/2020 22:12]



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Post: 23.709
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Admin
21/05/2020 22:13

Comunque di fatto i 600 euro sono arrivati: confermo per sentito dire da avvocati. [SM=g1944725]
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Post: 23.709
Sesso: Maschile
Admin
08/07/2020 11:45

Premesso che non vuole essere una provocazione...

www.inpgi.it/?q=node/1487

... Franco che ci dice sull'argomento?
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Post: 3.375
Città: MILANO
Età: 46
Sesso: Maschile
10/11/2020 15:02

E fu così che Franco sparì dal forum. [SM=g1944682]
Franco, si scherza, eh?
Su con la vita!
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