Corona-virus

www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/25/coronavirus-i-medici-di-bergamo-e-lebola-dei-ricchi-qui-epidemia-fuori-controllo-i-pazienti-piu-anziani-muoiono-in-solitudine/...

L'articolo conferma quanto detto nel post QUI SOPRA.
Il 2° comma dell'art. 40 cp è chiarissimo a tal proposito e penso che tutti i professionisti/lavoratori con un minimo di buon senso, si guardino bene dal trovarsi in simili situazioni. L'evidenza dei fatti mostra invece che ciò non è avvenuto.
Un ordinamento giuridico serio, perseguirebbe coloro che non hanno impedito l'evento di cagionare il contagio sia per coloro che vi lavorano in virtù di un rapporto di lavoro subordinato, sia per coloro che vi prestano la propria opera gratuitamente, ma soprattutto per tutti quelli che si sono rivolti al servizio sanitario confidando di rivolgersi ad una struttura il cui compito è la tutela della salute pubblica e non quella di fungere da veicolo del contagio!
Ripeto, massimo rispetto, gratitudine ed infinita riconoscenza a tutti i medici, infermieri, operatori della sanità e del settore pubblico che rischiano la loro pelle per tutti noi, ma sdegno e biasimo per coloro che erano preposti a funzioni di controllo ed organizzazione ad ogni livello, in quanto se ti trovi ad affrontare una situazione in cui per 1000 motivi ti viene impedito di operare secondo scienza e coscienza, hai a disposizione uno strumento fantastico: LE DIMISSIONI.
Ma siccome il problema è di dimensioni gigantesche e noi siamo specialisti nel mettere 1 milione di norme ma non nel fare i controlli o farle osservare, non ho dubbi che il nostro ordinamento giuridico troverà 2 milioni di scuse per non fare nulla se non denunciare quella coppia di anziani che era andata in cerca di asparagi in violazione della incontenibile emanazione di DPCM ed atti normativi vari da parte del nostro governo, che per tentare di arginare la situazione disastrosa in cui ci troviamo, altro di meglio non trovi che dare prova della propria incapacità attraverso disposizioni così chiare da richiedere una apposita sezione di domande sul proprio SITO ISTITUZIONALE.