| | | OFFLINE | | Post: 133 | Età: 17 | Sesso: Maschile | |
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10/04/2019 23:19 | |
Quello che intendevo io lo dice anche Wikipedia citando una sentenza della Cassazione:
"La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 256 del 2 aprile 1971, ha definito con precisione la differenza tra "giornalista professionista" e "giornalista pubblicista": il primo è un operatore a tempo pieno del mondo dell'informazione mentre il giornalista pubblicista, pur svolgendo attività continuativa e retribuita, è un operatore non professionale a tempo parziale (cioè svolge un'altra professione come attività principale). Di conseguenza, i pubblicisti non possono ricoprire le qualifiche previste dal contratto di lavoro giornalistico (redattore ordinario, capo servizio, inviato, capo redattore e vice direttore)".
I pubblicisti, appunto, NON possono fare i redattori. Poi bisogna intendersi sul concetto di assunzione, ovvero sulla tipologia di contratto. Io intendevo l'assunzione come lavoratore dipendente a tempo indeterminato (quindi rapporto di lavoro subordinato). E' vero che esistono contratti di collaborazione per i pubblicisti, che però rimangono lavoratori autonomi (senza tutta una serie di tutele e indennità). |
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