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Giusto il termine "femminicidio"? Si moltiplicano i flame in internet fra chi lo usa da sempre e i sostenitori del "no"

Ultimo Aggiornamento: 17/07/2019 21:08
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08/08/2017 16:20

Abbiamo parlato più e più volte sul femminicidio...

unimarconi.freeforumzone.com/d/10435283/-Ergastolo-per-il-femminicidio-proposta-di-legge-Bongiorno-Carfagna/discussi...

... tanto che questa nostra cartella...

unimarconi.freeforumzone.com/a/660444/DIRITTO-PENALE-E-CRIMINOLOGIA/carte...

... sembra quasi interamente dedicata al fenomeno.
Tuttavia da qualche mese nei commenti ad articoli di testate giornalistiche, su Facebook e nei social network si stanno moltiplicando flame fra due diversi punti di vista.
Per alcuni è un termine di uso comune e, vista la diversità fisica della donna, più debole rispetto all'uomo, potrebbe garantire un'aggravante degna di nota.
Secondo altri (tutti uomini) è una parola sessista e oltraggiosa.
Bisogna specificare che spesso i sostenitori del "no" appaiono piuttosto misogini: leggendoli si capisce che hanno avuto delle difficoltà con l'altro sesso per un motivo o per l'altro.
Voi cosa ne pensate?
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14/08/2017 11:30

Definire la parola "femminicidio" sessista ed oltraggiosa mi sembra stupido, personalmente lo definirei "omicidio", senza fare alcuna distinzione sessuale.
Come scrive Davide, oramai tale definizione è entrata nel linguaggio comune e non è colpa nostra se l'italiano non ha il genere neutro, ma solo maschile e femminile :D



Wake the F**k up Samurai
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17/08/2017 09:39

È giusto sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo il problema quotidiano di maschi che ammazzano femmine per motivi sentimentali e affini, però la parola femminicidio non si può leggere. Esiste l'omicidio! Vogliamo dire che l'assassinio di una femmina è più grave di quello di un maschio? Allora dopo il caso di ieri della moglie che ha ucciso il marito bisognerebbe introdurre il reato di maschiocidio? Suvvia, meno ipocrisia!



LAUREA in L14 - Scienze dei Servizi Giuridici
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21/08/2017 21:02

Il fatto è che il fisico della donna è diverso da quello dell'uomo e di conseguenza è più facile avere a che fare con una casistica di femminicidi che di maschicidi.
Quando la donna uccide l'uomo con dolo lo fa per avvelenamento o vestendo il ruolo della mandante, ma si tratta di casi più rari, così sostiene la criminologia.
Il termine "femminicidio" non ha nulla di giuridico: per adesso è solo giornalistico, ma è possibile che in futuro verrà considerato un'aggravante (vedi primo link).
Trasmissioni come "Amore Criminale" (RAI) e "Il Terzo Indizio" (Mediaset) spingolo molto in tal senso.
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21/08/2017 21:12

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21/08/2017 23:00

Il femminicidio nell'immaginario collettivo non è un semplice omicidio fatto da un uomo nei confronti di una donna: è un delitto particolarmente odioso per questioni passionali in cui il soggetto maschile approfittandosi della sua forza fisica e della debolezza femminile uccide la compagna o l'ex.
Io sono abbastanza d'accordo ma con delle riserve: quanti paesi dell'UE usano quel termine e lo considerano un'aggravante?
Ho qualche dubbio.
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23/08/2017 00:04

Secondo me non è un problema di norme bensì di mentalità. Il maschio italiano mammone e maschilista non sa perdere e non accetta che la "sua" donna possa mollarlo, ergo scatta la follia ed arriva l'omicidio.
Dobbiamo renderci che le donne di una volta non ci sono più. È cambiato il mondo



LAUREA in L14 - Scienze dei Servizi Giuridici
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23/08/2017 22:23

E' un termine che uso spesso però non sono d'accordo al 100% con l'utilizzo comune.
Capisco che l'Accademia della Crusca lo abbia approvato ma mica è la Commissione Europea.
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15/02/2018 01:38

Le parole hanno un loro significato ben preciso e non bisogna utilizzarle con leggerezza.
Con il termine femminicidio si intende identificare l’omicidio di una donna da parte di un uomo. Nel caso di morte violenta di una donna da parte di una donna, non si parla di femminicidio ma di omicidio. Occorre quindi riflettere sul significato che si è inteso attribuire a tale parola. Il termine sta a significare la violenza dell’uomo, del genere maschile perpetrata sulla donna, genere femminile, fino a procurarne la morte. Non a caso parla in tale ambito di “violenza di genere”.
Non sottovalutiamo questi aspetti, perché essi rivelano ben altri intenti ovvero quelli di, discriminare, creare pregiudizi, colpevolizzare sulla mera appartenenza ad un genere piuttosto che ad un altro.
Nessuno qui vuole negare che vi sia purtroppo il triste fenomeno di violenza cui molte donne hanno subito e subiscono fino alle estreme conseguenze. Questo è un dato di fatto che nessuno può negare.
Quello che si contesta è il modo di porre la questione: dividendo e creando antagonismo tra i generi.
Se utilizzassi il termine “italianicidio” per indicare un omicidio perpetrato da un extracomunitario nei confronti di un italiano, non darei forse una chiara indicazione dell’opinione discriminatoria che avrei nei confronti dell'extracomunitario ?
Se dicessi che c’è stato un “padanicidio” non starei secondo voi calcando sulla questione padania contro meridione ?
La parola femminicidio esprime in pieno un concetto di avversità nei confronti dell’uomo, che in quanto tale, sarebbe violento.
Sulla violenza di genere, per chi ne fosse interessato, vi invito a legger il libro di Glenda Mancini, “Uomini vittime di donne. Quando il sesso forte è debole” giusto per avere un punto di vista diverso da quello che i mass media fanno sentire in maniera univoca. Si badi bene che il libro non è scritto da un uomo misogeno, ma è il frutto del lavoro di una ricercatrice.
Giusto per dare altro materiale sul quale riflettere a tal proposito, i mass media parlano sempre di statistiche sulla violenza subita dalle donne. Violenze che come ribadito prima, innegabili dei quali nessuno ne vuole contestare il fenomeno. Non è il numero che fornisce la gravità della situazione. Le statistiche dicono che 1 donna su 3 ha subito delle violenze nel corso della sua vita. Fosse solo anche una donna sola sarebbe sempre inaccettabile.
Ma torniamo all’indagine dell’ISTAT condotta nel 2006 “Violenza e maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia”. Tale indagine, è stata condotta mediante l’intervista telefonica fatta a circa 25.000 donne secondo una serie di domande divise per diverse tipologie di violenze (fisiche, sessuali, psicologiche, etc). Rispondere si ad una di queste domande corrisponde per la donna ad aver subito violenza da parte del partner.
Riporto alcune domande dell’interista:
- La umilia o la offende di fronte ad altre persone, ad esempio trattandola da sciocca, mettendo in ridicolo le Sue idee, o raccontando i Suoi fatti personali
- La critica per il suo aspetto, per come si veste o si pettina ad esempio dicendole che è poco attraente, inadeguata
- La critica per come si occupa della casa, per come cucina, oppure per come educa i figli, ad esempio dicendole non è capace ed è una buona a nulla. La ignora, non le parla, non la ascolta, ad esempio non prendendo in considerazione ciò che lei dice o non rispondendo alle sue domande
- La insulta o la prende a male parole in un modo che la fa stare male
Ora, prendiamo queste domande ed anziché rivolgerle solo alle donne, proviamo ad immaginare di rivolgere le stese domande ad un uomo:
- La umilia o la offende di fronte ad altre persone, ad esempio trattandola da sciocco, mettendo in ridicolo le Sue idee, o raccontando i Suoi fatti personali
- La critica per il suo aspetto, per come si veste o si pettina ad esempio dicendole che è poco attraente, inadeguato
- La critica per come si occupa della casa, per come cucina, oppure per come educa i figli, ad esempio dicendole non è capace ed è una buono a nulla. La ignora, non le parla, non la ascolta, ad esempio non prendendo in considerazione ciò che lei dice o non rispondendo alle sue domande
- La insulta o la prende a male parole in un modo che la fa stare male
Ognuno di noi, nella propria coscienza conosce la risposta a queste domande e non c’è bisogno di dirlo qui.
Scusate ma è un tema a me molto caro, del quale in passato mi sono interessato ed ho in parte approfondito.
Sorry se sono stato lungo ma il tema è assolutamente delicato ed importante. Spero solo di aver fatto sorgere qualche dubbio ...

La fonte ISTAT è qui: www3.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/2007...
Le domande sugli abusi psicologici a pag 4: www3.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070221_00/nota_metodolo...




" ... dove invece è la legge padrona dei magistrati e i magistrati suoi servitori, io vedo salvezza e ogni bene."
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15/02/2018 02:26

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17/02/2018 23:36

Re:
BCarlo, 15/02/2018 01.38:

Le parole hanno un loro significato ben preciso e non bisogna utilizzarle con leggerezza...



"Femminicidio" è un termine giornalistico, non ci sono complotti di genere. Se dietro ci fosse una lobby femminista l'avremmo capito subito dall'atteggiamento astioso che caratterizza questo genere di movimenti. La legge indicata da Davide è passata alla storia come "recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonchè in tema di protezione civile e di commissariamento delle province", la parola "femminicidio" non si legge da nessuna parte.
Purtroppo dobbiamo entrare nella mentalità per la quale l'uomo ragiona per categorie: è vero che non si parla mai di "italianicidio" e "padanicidio" ma è anche vero che spessissimo si usano toni inaccettabili quando a fare la "marachella" è qualcuno del Meridione: UN CALABRESE HA ACCOLTELLATO, UN NAPOLETANO HA SPARATO, ecc.
Cosa voglio dire? E' business, puro e semplice marketing giornalistico perchè alcune definizioni sono attira-click.
Riguardo gli uomini deboli possono esistere, per carità, ma viviamo in una società ancora molto maschilista e patriarcale: danno l'illusione alle donne di essere il sesso forte ma poi vengono ridotte a schiavette all'interno della coppia.
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22/02/2018 22:41

Un mesetto fa ascoltavo una trasmissione su Radio24 dove un sindaco parlava a proposito di un episodio ripreso dalle telecamere poste su una piazza dove dei vasi erano stati distrutti da una ragazza che durante un litigio con il suo fidanzato glieli tirò addosso, strattonandolo etc. etc. Orbene, la narrazione dell'accaduto, tra il sindaco ed il conduttore radiofonico, era molto ironica, si descriveva il fidanzato come il poveretto che subiva l'escandescenza della ragazza arrabbiata, si rideva dell'accaduto e si faceva ironia sulla vicenda.

Anche leggendo le considerazioni scritte in questo forum, vedo che si fa fatica ad ammettere la situazione opposta. L'uomo è violento in quanto tale, così mi sembra venga percepito. Così si intravede tra le righe...

Onestà intellettuale vorrebbe che la violenza venga condannata a prescindere dal genere di chi la commette.
Ma in realtà sappiamo bene che non è così, perlomeno nell'opinione comune. Ma anche tra gli addetti ai lavori.

Non volermene UniM ma l'affermazione viviamo in una società ancora molto maschilista e patriarcale sarà il tuo punto di vista, o forse anche il punto di vista della maggioranza degli italiani. Tuttavia ritengo che sia più utile basarsi sui dati piuttosto che su quanto viene percepito poiché in base a quanto un fenomeno viene percepito dall'opinione comune, in passato abbiamo assistito alle seguenti conclusioni:
- le donne sono tutte delle ...
- gli ebrei ...
- i terroni ...
- i negri ...
- i cinesi ...
devo forse andare avanti ?

Provate ad andare in caserma dai Carabinieri ed esporre una denuncia per aggressione subita da una donna ed osservate la faccia dell'appuntato se non si mette a ridere.
Quando ho sentito il presidente del Senato dire che noi uomini dobbiamo chiedere scusa alle donne per le violenze che subiscono, allora forse domani dovrò anche chiedere scusa al mondo perché in quanto italiano sono senz'altro un mafioso, che suona il mandolino e mangia solo spaghetti. Ed anche un mariuolo ... che non guasta mai ...

Ah già che sbadato: esiste la violenza di genere ... io faccio parte del genere umano ma vedo che si vuole perseguire la violenza dell'uomo contro la donna in quanto essere debole.

E' per questo che tutti sappiamo chi è Lucia Annibali ma nessuno conosce chi è Walter Pezzullo. I giornali non ne hanno parlato, le TV non lo hanno mostrato: non faceva notizia.

Siamo in un forum di universitari che studiano diritto e come tali dovremmo ponderare questi fenomeni non tanto con l'opinione dell'uomo della strada ma dello studioso della società in quanto lo studio del diritto è anche lo studio della società: Ubi ius, ibi societas.

Dobbiamo domandarci che società vogliamo: se quella che per condannare le persone violente le vuole dividere in uomini e donne; oppure se vuole unire tutte le persone che combattono la violenza sotto ogni sua esternazione dividendole unicamente dai violenti. Guardate che questi temi, hanno un impatto notevolissimo nella vita di tutti le persone: uomini e donne senza distinzione alcuna.
Quello che vedo, che ho visto e che ho potuto constatare è che purtroppo esistono dei pregiudizi così forti, delle convinzioni così radicate nella nostra cultura, delle opinioni così ampiamente diffuse ed accettate che per combatterle pensiamo che sia sufficiente cambiare solamente il segno davanti ai fattori della formula per riequilibrare il risultato. E mi spiace se la maggior parte la pensa in un certo modo in quanto esiste anche chi la pensa e si comporta diversamente ma per il solo fatto di appartenere all'uno o all'altro genere, viene discriminato in un senso o nell'altro perché l'unica cosa che sappiamo fare è discriminare in base al genere di appartenenza.

Immaginate di trovarvi in un'aula di tribunale, di essere un uomo e di essere accusato di uno di questi comportamenti violenti contro una donna. Io preferirei essere accusato di contrabbando di uranio con un paese sotto embargo militare perché sotto sotto, se sono un uomo ed una donna mi accusa di averla aggredita, vuoi che il o la giudice sia così imparziale ? Io il dubbio l'avrei. Avete idea di quante di queste denunce strumentali vengano fatte nei procedimenti civili e penali ? Non serve una legge ad hoc per questo: basta già la mentalità corrente. Se poi un giorno dovreste incontrare una persona del genere che utilizza certe strategie, con dei minori in ballo, beh allora dite addio alla tranquillità vostra e dell'intera famiglia. Ancora a parlare di uomini e donne contro: stiamo tornando al medio evo...



" ... dove invece è la legge padrona dei magistrati e i magistrati suoi servitori, io vedo salvezza e ogni bene."
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22/02/2018 23:12

Faccio un paio di precisazioni.
Su William Pezzullo si è parlato eccome: non solo ha incontrato la stessa Lucia Annibali, ma è stato protagonista (suo malgrado) dell'ultima puntata di "Amore Criminale"...



Tra l'altro episodio al limite del trash in cui è venuto fuori che da giovane si scambiava ragazze con l'amico e che l'amico stesso aveva avuto un rapporto sessuale con la carnefice di William per "dimostrare quanto fosse una persona poco affidabile". [SM=g1944736]
Seconda precisazione: questo forum non è "schierato" in tal senso. Mi sembra, anzi, che si siano analizzati molti casi di donne criminali:

unimarconi.freeforumzone.com/d/9991674/Giovane-dottoressa-uccide-a-coltellate-la-moglie-58enne-del-suo-amante/discussi...

unimarconi.freeforumzone.com/d/8920813/Daniela-Cecchin/discussi...

unimarconi.freeforumzone.com/d/10312820/Omicidio-suicidio-a-ciel-sereno-morta-una-ragazza-salva-l-amica/discussi...

unimarconi.freeforumzone.com/d/10846601/Massacra-la-migliore-amica-con-45-coltellate-dopo-una-lite-su-Facebook-arrestata-al-suo-funerale/discussi...

unimarconi.freeforumzone.com/d/9454687/Sarah-Scazzi-il-mistero-della-sua-scomparsa/discussi...

unimarconi.freeforumzone.com/d/11251028/L-omicidio-di-Isabella-Noventa/discussi...

unimarconi.freeforumzone.com/d/10995188/Giovane-ustionato-con-l-acido-arrestati-un-uomo-e-una-donna/discussi...

unimarconi.freeforumzone.com/d/11331283/Morti-in-corsia-arrestati-medico-e-infermiera-amanti-Lui-diceva-Sono-l-angelo-della-morte-/discussi...

E così via.
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23/02/2018 13:37

Carlo, sono d'accordo in parte con quello che sostieni ma la tua è una china pericolosa.
Nascondersi dietro il "non esiste la violenza di genere perchè siamo il genere umano" è un qualunquismo che non rispecchia la realtà dei fatti.
Tu dici che siamo un forum di studiosi e che dovremmo vedere queste vicende in modo tecnico. Se guardi il numero dei miei post vedrai che si aggira intorno ai 3.000 perchè sono qui dalla fondazione del forum e ritengo di aver discusso correttamente su molti fenomeni criminologici. Uno di questi è il femminicidio che in effetti è molto frequente e purtroppo esiste, lo dico senza timore di essere smentito.
Hai fatto l'esempio di William Pezzullo.
William Pezzullo è stato ridotto in quel modo da una donna disturbata che è cresciuta senza padre, che faceva boxe e che si è fatta aiutare da un energumeno vicino ad ambienti di estrema destra.
Devi ammettere che la donna quando viene aggredita dall'uomo (specie se insistente e stalker) non ha difese e spesso diventa un morto che cammina.
Comunque siamo entrambi d'accordo sul fatto che se qualcuno di sesso maschile si comporta in modo criminale nessuno di noi uomini deve chiedere scusa perchè la responsabilità penale è personale, non "di genere".
Quando durante le dirette delle trasmissioni di cronaca nera leggo gente su Facebook che scrive "mi vergogno di essere uomo" io rispondo sempre fra me e me "e allora tagliati l'uccello, idiota!". [SM=g1944682]
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24/02/2018 00:32

Vedo assai poco la televisione e vedo dal post di Davide che 3 giorni prima del mio precedente intervento è andata in onda la sua storia che risale al 2012. La sua storia non è di certo stata tratta con la stessa attenzione delle altre dove sono coinvolte delle donne.
La questione non è poi tanto complicata: si tratta di giudicare se gli stessi avvenimenti che capitano a Tizio o Filomena debbano essere trattati diversamente unicamente dal fatto che il malcapitato/a sia Filomena oppure Tizio. Orbene questo si chiama fare una discriminazione. Significa avere un pregiudizio.

UniM hai virgolettato una affermazione che io non ho fatto ed hai poi scritto che è fare del qualunquismo. Già è poco educato e carino dare del qualunquista ad un tuo interlocutore, ma se proprio devi farlo per lo meno fallo e virgoletta quello che scrivo io e non quello che ti pare piace ! [SM=g1944701]

"Ah già che sbadato: esiste la violenza di genere ... io faccio parte del genere umano ma vedo che si vuole perseguire la violenza dell'uomo contro la donna in quanto essere debole."

Il genere umano è si anche violento, ma non esiste la violenza di genere anche se in vedo che i media non fanno altro che battere su quel tasto.
Esistono le persone violente. Se pensate che invece la violenza sia insita nel cromosoma XY maschile, quella è e rimane una opinione che guarda caso segue lo stesso filo di quella che i mass media ci vanno proponendo quotidianamente.

Fa niente se poi scopriamo che i dati che vengono oramai dati per acquisiti (la ricerca ISTAT di cui ho lasciato i link è tutto fuorché obbiettiva). Signori penso non abbiate letto la metodologia con la quale tale indagine è stata condotta. Se qualche ragazzo o uomo ha mai ricevuto una critica per la propria pettinatura, aspetto o robe simili, secondo l'indagine risulta che è stato vittima di violenze sessuali: ma vi rendete conto di questo si o no ?

Ma più chiaro di così si muore. Andate a leggere.

Questo vuol dire che la violenza sulle donne non esiste?
Mai detto ciò e purtroppo devo sempre continuare a ripeterlo perché è ovvio, se nego la violenza di genere nego anche che vi sia la violenza sulle donne. SBAGLIATO !
Nego che la violenza sulle donne sia una violenza di genere.

E mi fa paura una società che anziché affrontare il problema della violenza perpetrata ad opera di violenti, la voglia far passare come il frutto di una appartenenza al genere maschile.
Mi fa orrore una società che pensa di risolvere la questione ponendola in quei termini perché quelli non sono altro che atti prodromici a produrre una nuova discriminazione in base al genere.

L'alterna onnipotenza delle umani sorti ... e dato che in passato noi uomini (io comunque non c'ero...) abbiamo trattato male ed infierito sulle donne, è arrivato ora il turno loro. Ovvero cambia solo chi dirige l'orchestra ma la musica che si suona è sempre quella, ci vuole per forza il capro espiatorio ovvero l'uomo violento.
Presumo che poi una bella terapia rieducativa non la si possa negare al soggetto di genere violento: giusto ?

Comunque, a scanso di equivoci, non ho mai detto ne è mia intenzione voler dire che questo forum è pro o contro la tesi "femminicidio" (che brutta parola) ma sto solo cercando di discuterne.

UniM hai perfettamente ragione quando dici "sono d'accordo in parte con quello che sostieni ma la tua è una china pericolosa." perché purtroppo, come tu stesso scrivi, è già stato acquisito come un dato di fatto dalla società che esista la violenza di genere.
Dire il contrario è come andare contro un tabù.
Se facessi questi discorsi al bar, con la gente di strada o durante un dibattito televisivo, finirei passare io da violento che sotto sotto, in fin dei conti magari le picchio pure le donne.

E' un tabù.

Se siamo intellettualmente onesti, e non ho dubbi a tal proposito, vista la situazione estremamente delicata sul tema della violenza subita da parte delle donne, pensate che sia forse possibile parlare ed esporre situazioni in cui sia l'uomo la vittima che subisce violenze ? Data l'aria che si respira ed il clima che c'è, pensate che se ne possa parlare ? Che si possa far presente di situazioni in cui l'uomo è vittima ?
Non c'è bisogno che mi rispondiate perché ognuno di noi conosce in cuor suo la risposta.

P.S. spero che nessuno si senta risentito di quello che ho scritto: se così fosse, non era mia intenzione mancare di riguardo ad alcuno ma l'ora è tarda e la tastiera è stanca ed un po' scorbutica ...
[Modificato da BCarlo 24/02/2018 00:35]



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24/02/2018 01:05

Vorrei specificare che non ti ho dato del qualunquista e se ho dato quell'impressione mi dispiace.
Se ti dico che hai fatto una scemata non vuol dire che ti stia dando dello scemo proprio come se ti dico che hai detto un qualunquismo non vuol dire che per me sei un qualunquista.
Comunque confrontiamoci sui fatti.
Tu hai detto: "Provate ad andare in caserma dai carabinieri ed esporre una denuncia per aggressione subita da una donna e osservate la faccia dell'appuntato se non si mette a ridere".
Facciamo subito chiarezza: se un carabiniere si mette a ridere durante una denuncia è da segnalare ai superiori prima e se non si ottengono riscontri direttamente al Ministero della Difesa con carte alla mano. Vedrai che all'ufficiale passerà subito la voglia di scherzare anche perchè ci sono tanti giovani che aspettano l'occasione di avere il suo posto e di lavorare correttamente.
In secondo luogo secondo me ci sono strategie difensive e da parte civile in casi come questi che ormai gli avvocati col passare degli anni hanno sicuramente affinato. Non esiste che nel 2018 un uomo venga completamente colto alla sprovvista da una donna violenta o che punta all'estorsione.
Secondo me se il pressappochismo delle forze dell'ordine c'è è nei confronti di tutti.
Per concludere ti invito a fare un'indagine sulla vicenda di Anna Rosa Fontana e a farmi un esempio di situazione simile vissuta da un uomo.
In quel caso non solo i carabinieri non le hanno creduto, ma non sono intervenuti nonostante la richiesta di lei pochi minuti prima dell'omicidio.
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24/02/2018 19:02

Intervengo solo per dire che ormai tantissimi seminari dedicati ai giornalisti per crediti professionali sono sul femminicidio, quindi in ambito giornalistico come abbiamo già detto è una definizione pienamente accettata.
Tra l'altro oggi ce n'è stato un altro, anche se io come giornalista continuerò a chiamare questi tragici eventi perlopiù "omicidi": per la precisione quello di Irene Rizzo.
Per me il problema sociale del femmincidio esiste e bisognerebbe parlarne seriamente, più difficile dire, come ha sostenuto la Boldrini, che bisognerebbe impartire un'"educazione sentimentale" (parole sue) ai bambini fin dalle elementari.
In ogni caso capita di rado che usi quel termine per i miei articoli, soprattutto nei titoli.
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25/02/2018 01:02

Sono d'accordo con Davide: il problema in effetti c'è ma anch'io sono molto restia ad usare quel termine.
Di solito le donne che vengono uccise sono legate al proprio uomo da sentimenti malati o situazioni familiari che le obbligano a restare col partner (violenza, figli o entrambi).
Per quello io consiglio sempre a tutte di essere indipendenti, perchè se si lascia lo spiraglio il partner troverà sempre il modo di trarre vantaggio da te, chi più chi meno.
In questo topic

unimarconi.freeforumzone.com/d/11363390/Rovigo-si-getta-sotto-il-treno-a-22-anni-Oggi-mi-laureo-ma-non-era-vero/discussion...

una certa Stefania ha lasciato un messaggio che dal mio punto di vista è agghiacciante, in pratica: "ho detto balle sulla laurea ma ho incontrato un signore che mi ha sposata. Mi ha fatto capire che ero un falimento e mi ha levato l'impiccio". [SM=g1944682]
Ecco, quella è la classica mentalità femminile che porta ad essere ipercritiche nei propri confronti e a dipendere anima e corpo dagli uomini.
E a lungo andare... coltellata in pieno petto.
"O mia o di nessun altro".
La coppia dev'essere costruita su un piano di parità assoluta e i compiti devono essere divisi sulla base della necessità, non sul sesso.
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25/02/2018 14:08

S@yaka, 25/02/2018 01.02:

Di solito le donne che vengono uccise sono legate al proprio uomo da sentimenti malati o situazioni familiari che le obbligano a restare col partner (violenza, figli o entrambi).


E infatti...



Ad ogni modo la situazione è molto variegata, non c'è una spiegazione per tutti i "femminicidi".
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27/02/2018 12:02

Re:
S@yaka, 25/02/2018 01.02:

La coppia dev'essere costruita su un piano di parità assoluta e i compiti devono essere divisi sulla base della necessità, non sul sesso.



Totalmente d'accordo.

Che il termine "in ambito giornalistico come abbiamo già detto è una definizione pienamente accettata." non mi conforta e casomai è vero esattamente il contrario ovvero che i media spingono in tal senso alimentando un sentimento, una sensazione, un sentire comune che fa notizia. Chi si occupa di tali questioni viene investito da un'aura di santo protettore del bene supremo della povera ed indifesa donna.

Non mi pare che esistano ostacoli posti dall'ordinamento a difesa della donna, casomai mi pare esista una spiccata sensibilità in tal senso. Esiste certamente una parte di persone che non rispettano altre persone e tra queste c'è chi non rispetta le donne, chi gli immigrati, prima i terroni, i comunisti, i fascisti etc. etc.

UniM più in su scrive "... ti invito a fare un'indagine sulla vicenda di Anna Rosa Fontana e a farmi un esempio di situazione simile vissuta da un uomo". Scusa ma stiamo parlando sul termine terribile termine FEMMINICIDIO e non su casi efferati. Non mi è chiaro perché hai citato quel caso dove un uomo ha accoltellato ed ucciso brutalmente una donna. Usando lo stesso metro allora una persona potrebbe argomentare che le donne sono violente nei confronti dei bambini vedi il caso della Franzoni, della Panarello ma sarebbe una speculazione al pari di quella che io contesto. E' una mera congettura quella di far in modo che un caso particolare diventi il comportamento generale. E' una manipolazione ed è anche intellettualmente poco onesta anche se può essere efficace dal punto di vista della comunicazione.

Vedo con dispiacere che nessuno si è soffermato sui dati ISTAT che sono stati raccolti con criteri che farebbero trasalire qualsiasi ricercatore e che già questo è per me sufficiente a far comprendere cosa stia dietro il fenomeno del "femminicidio".

Aggiungo DUE ulteriori elementi sui quale riflettere. Ovvero su come mai questo argomento abbia suscitato una tale enfasi mediatica quando fenomeni che per valore hanno lo stesso peso, oppure simile, ma che per altri versi non ritenuto degno della stessa attenzione.

UNO
Forse mi sbaglio ma penso che nessuno possa dire che la vita di un uomo vale di più della vita di una donna. Per la proprietà transitiva, la vita di una donna non vale di più della vita di un uomo. Vi invito a riflettere su coloro che in un modo o nell'altro cercano di far passare il concetto che una vita di taluni vale di più della vita di talaltri. Possiamo forse pesare il valore delle vite umane ? Quanto vale un uomo, una donna, un uomo nero, una donna bianca, un italiano, una nigeriana etc. etc. ?

DUE
Anziché porre attenzione sul genere di appartenenza della vitta sopra descritto, vi sottopongo un ambito che per numeri può accostarsi al triste fenomeno delle morti violente delle donne.
Se la vita ha lo stesso valore a prescindere dalle diverse categorie o ambiti di appartenenza, come mai non si sente l'esigenza di parlare di TRATTORICIDIO ?
Sapete quanto morti ogni anno ci sono in Italia perché schiacciate dal proprio trattore ?

TRATTORICIDIO 2016

Questi sono i fatti, i dati, i numeri su cui dovremmo basare l'analisi del fenomeno anziché correre dietro alle emozioni che vengono dipanate dai mass media.

E come dice sopra S@yaka "La coppia dev'essere costruita su un piano di parità assoluta e i compiti devono essere divisi sulla base della necessità, non sul sesso.", io aggiungo che è ora che ci si svegli da questo torpore da parte di tutti, uomini e donne comprese !
I genitori devono insegnare ai loro figli, FIGLIE COMPRESE, autodeterminazione, consapevolezza, autostima: bisogna brillare di luce propria e non della luce dell'uomo e della donna che ti guarda perché altrimenti non si prenderà mai in mano il proprio destino ma si sarà sempre vittima di quello che riterremo debba essere il nostro salvatore!
E' un fenomeno esclusivamente culturale ... che dir se ne voglia.
[Modificato da BCarlo 27/02/2018 12:06]



" ... dove invece è la legge padrona dei magistrati e i magistrati suoi servitori, io vedo salvezza e ogni bene."
Platone, Leggi
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