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Traghetto in fiamme

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2015 12:31
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29/12/2014 00:24

Sul Norman Atlantic, partito da Patrasso, in Grecia, diretto ad Ancona, alle 4,30 del mattino è divampato un incendio nel garage. Il mare molto mosso complica le operazioni. A bordo 44 italiani, di cui 22 passeggeri. Dal ponte: "La nave si è inclinata. C'è freddo e fumo". Secondo la Guardia Costiera l'incendio è stato domato
ATENE - Sarà una notte d'angoscia per i passeggeri della Norman Atlantic, bloccati sulla nave in fiamme dalle 4,30 di questa domenica mattina. Da bordo, le testimonianze si fanno sempre più drammatiche: "Qui si muore di freddo e di fumo". Le persone messe in salvo sono 190. Nessuno risulta disperso. E i soccorsi, cui stanno partecipando molte navi mercantili, andranno avanti per tutta la notte coordinati dalla nave della Marina Militare italiana San Giorgio. Le condizioni meteo sono terribili: mare forza 8 e vento a cinquanta nodi. Dopo un tentativo fallito un rimorchiatore riesce ad agganciarlo. Due soccorritori a bordo. Ancora duecento ottantasette persone da salvare. Quarantanove in arrivo a Brindisi

Un morto.
Lo conferma Giovanni Pettorino, l'ufficiale che sta coordinando in mare le operazioni di soccorso in mare tra la Grecia e l'Italia. "Una nostra unità sta rientrando con una persona deceduta e un'altra ferita, insieme a un nostro militare che si è infortunato". L'uomo, un passeggero greco, è morto dopo aver tentato di lanciarsi sullo scivolo che portava a una zattera, insieme alla moglie.

Le voci dal ponte.
Il problema maggiore è rappresentato dalle persone che sono ancora sulla nave. Pavimenti resi incandescenti dall'incendio, mare mosso, il freddo che incombe. Dal ponte i messaggi che arrivano raccontano di una situazione che minuto dopo minuto si fa sempre più preoccupante. "Stiamo morendo di freddo e soffochiamo per il fumo". Un cittadino greco, Yorgos Stiliaras, parlando alla Tv Megachannel, ha aggiunto: "I pavimenti sono bollenti, le persone tremano e tossiscono. Non si sa se ce la faremo". "Sembrava il Titanic", il primo commento di due giovani greche ricoverate nell'ospedale di Brindisi. Tra i naufraghi arrivati in Puglia al momento una sola è italiana: si tratta di una bambina di 12 anni, originaria di Molfetta.

L'allerta.
Le autorità italiane, in concorso con quelle greche e albanesi, stanno facendo di tutto. Uno dei rimorchiatori, il Marietta Barretta, partito dal porto di Brindisi, è riuscito ad agganciare la nave e a girarla, portandola con la prua in direzione est, verso la costa albanese. Poi si rompono i cavi. Ma la manovra ha consentito di sgomberare la poppa dal fumo che continua a sprigionarsi dai locali che sono stati invasi dal fuoco. A tredici miglia di distanza, verso l'Albania, i porti di Valona e Durazzo sono in stato d'allerta.

I feriti in Puglia.
Sul versante italiano dell'Adriatico la macchina dei soccorsi gira a pieno regime. L'accolgienza dei feriti è la massima priorità. Il capitano della Norman Atlantic è Argilio Giacomazzi di La Spezia. Le massime cariche dello Stato seguono la vicenda minuto dopo minuto. Il premier Matteo Renzi è rientrato dalla Toscana a Palazzo Chigi. E su Twitter ha annunciato l'istituzione di un'unità di crisi presso la Prefettura di Brindisi. Stando alle cifre fornite dalla Marina militare - in continuo aggiornamento - 165 delle 478 persone imbarcate, di cui 56 membri dell'equipaggio, persone sono state già tratte in salvo.

Gli italiani imbarcati.
A bordo della nave risultano 44 italiani, per metà marittimi. Un 58enne italiano in ipotermia è stato condotto in Puglia. Sempre in Puglia, a Galatina, sono stati portati in elicottero tre bambini assieme alle loro mamme: una di loro è incinta. Le loro condizioni sono buone e ora si sta provvedendo a reperire indumenti perché i piccoli, che probabilmente sono caduti in acqua, sono arrivati semi nudi, bagnati e intirizziti dal freddo. In otto starebbero giungendo in elicottero, si tratterebbe di passeggeri con sintomi da ipotermia.

Le difficili condizioni di soccorso.
I Vigili del Fuoco lo comunicano subito. Ci sono "enormi difficoltà per via di onde alte e grosse". Tutti i mezzi disponibili vengono mobilitati: molte navi mercantili che si trovavano nel basso Adriatico sono state subito dirottate nella zona. Poi, sotto la gestione del Mrcc di Roma, dall'Italia sono partite motovedette della Guardia Costiera ed elicotteri della Marina e dell'Aeronautica. In mare anche la nave San Giorgio, prima imbarcazione militare italiana a raggiungere la zona delle operazioni, intorno alle 17,30. Al telefono, il comandante Antonino Lo Duca, ha spiegato che la San Giorgio farà immediatamente da appoggio per gli elicotteri che stanno proseguendo nel lavoro di soccorso dei naufraghi.

Le testimonianze.
"Stavo dormendo, siamo stati svegliati dalla sirena dell'allarme ed è stato un fuggi fuggi generale" racconta ancora con la paura negli occhi una ragazzina di 12 anni di Molfetta (Bari), ora ricoverata nel reparto di pediatria dell'ospedale di Copertino. Con lei una 13enne di nazionalità greca. La dodicenne è preoccupata perché non riesce a contattare i genitori: madre e il fratello sono stati tratti in salvo e sono a bordo di un mercantile, il padre è rimasto a bordo della nave perché ci lavora. "Ho sentito che il fuoco si è sprigionato da un camion - ha raccontato ancora la dodicenne - e poi si è propagato alla nave".

La nave.
Il traghetto è gestito dall'operatore marchigiano Agenzia Archibugi e sostituiva il traghetto Ellenic Spirit della compagnia greca Anek Lines, in rimessaggio. Proprio l'agenzia Archibugi precisa che la Norman Atlantic era stata noleggiata a tempo dalla Anek Lines e il contratto sarebbe scaduto il 17 o 22 gennaio. A bordo, riferisce Archibugi, oltre ai passeggeri ci sono 128 camion, 90 auto, due autobus e una moto.
La scheda nel registro navale riporta che il Norman Atlantic, lungo 186 metri per una stazza lorda di 26.904 tonnellate e una stazza netta di 7800 tonnellate, ha una portata massima di 880 passeggeri. L'ultima ispezione della nave risulta compiuta il 19 dicembre scorso, nel porto di Patrasso. Dove, sul sito dell'organizzazione internazionale 'Paris Mou', che ha eseguito i controlli, sono state rilevate "sei carenze" (deficiencies), che non hanno portato evidentemente al fermo del traghetto. In particolare, proprio le porte taglia fuoco ("Fire doors/openings in fire-resisting divisions") risultavano "malfunzionanti".
Il traghetto era stato completato nel novembre 2009 dai Cantieri Navali Visentini a Porto Viro, in provincia di Rovigo. In soli cinque anni la nave ha già cambiato tre nomi: al momento del varo, infatti, il suo nome era Akeman Street, poi divenuto Scintu, e infine assumere (nel gennaio scorso) la denominazione attuale. Di proprietà di Visemar di Navigazione, la nave è stata prima noleggiata alla società T-Link, quindi a Siremar, poi a Gnv e a Moby, quindi a LD Lines e più di recente a Caronte and Tourist.

Le nazionalità dei passeggeri.
Il ministero della Marina Mercantile greca, ha comunicato la lista dei 422 passeggeri a bordo della Norman Atlantic. Gli italiani sono 22, pare si tratti di 18 uomini e 4 donne. A bordo anche 234 greci, 1 rumeno, 2 russi, 6 austriaci, 2 ungheresi 10 svizzeri, 1 croato 8 georgiani, 5 siriani, 1 svedese, 1 canadese, 2 ucraini, 1 egiziano, 18 tedeschi 54 turchi, 2 afgani, 22 albanesi 1 maltese, 7 bulgari, 3 cittadini del Fyrom, 2 inglesi, 3 olandesi, 3 belgi, 9 francesi, 2 iracheni.

Contatti tra Italia, Grecia e Albania.
Il premier Matteo Renzi, in assiduo contatto telefonico col primo ministro greco Antonis Samaras, è intervenuto stamani via Twitter parlando di "massimo coinvolgimento della Marina" italiana. Palazzo Chigi ha poi reso noto che le operazioni di soccorso sono guidate dall'Italia.

Articolo tratto da:www.repubblica.it

[Modificato da salvatore @ 29/12/2014 00:34]
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29/12/2014 11:48

Incendio sul traghetto: i primi supestiti raccontano l'accaduto.
ROMA - "E' stato spaventoso, sembrava il Titanic". Così i primi sopravvissuti hanno raccontato i momenti di terrore vissuti a bordo della Norman Atlantic, il traghetto italiano partito dalla Grecia e diretto ad Ancona con 478 persone a bordo, e andato in fiamme alle 4.30 di domenica mattina. "Ho visto morire mio marito", ha raccontato Teodora Douli, 56 anni, greca, moglie del 62enne morto dopo l'incendio divampato a bordo. "Eravamo sullo scivolo della nave - ha continuato dall'ospedale di Galatina, dove si trova -, lui era davanti, io dietro. A un certo punto è rimasto impigliato ad un telo di plastica. Alla fine siamo scesi, sia io che mio marito, in acqua. C'era una nave ma era troppo lontana per poterci soccorrere. Siamo rimasti così più di quattro ore, nuotavo, per fortuna non avevo gli stivali. A mio marito usciva sangue dal naso, forse perché aveva battuto la testa alla nave. A un certo punto - ha continuato - è arrivato un soccorritore, ha tentato di tagliare il telo in plastica in cui era rimasto intrappolato mio marito e quando al secondo tentativo c'è riuscito, mio marito è morto tra le sue braccia".

Sono racconti di un inferno.
"Ho visto quattro persone morte, con i miei occhi, sono sicurissimo, erano davanti a me", ha detto ai giornalisti un uomo di nazionalità turca, appena sceso dalla nave mercantile che lo ha portato, insieme con altri 48 naufraghi, nel porto di Bari. "Sulla lancia - ha raccontato il sopravvissuto ai giornalisti - avevamo quattro morti, due uomini e due donne, credo, perché al buio non si vedeva bene". "Molta gente - ha continuato l'uomo - è caduta in mare purtroppo. Ho visto anche una decina di persone che erano a bordo di una lancia che poi sono finite in mare e non so proprio che fine abbiano fatto". "Sentivamo urlare 'fire', 'fire', fuoco fuoco e in cinque minuti - ha aggiunto l'uomo - tutta la nave era tra le fiamme. Era buio e c'era molto fumo. C'è stato poco da fare: molta gente è svenuta, siamo rimasti isolati".

Il bilancio, giallo sui numeri.
Secondo la Guardia costiera sono 356 le persone al momento tratte in salvo mentre continua il ponte aereo per soccorrere i 121 passeggeri ancora a bordo della Norman Atlantic. Diversi i numeri della Marina Militare, che non conferma le quattro vittime riferite dal testimone turco e parla di 363 passeggeri di cui 115 ancora a bordo. Ma è giallo sul numero effettivo delle persone presenti sul traghetto. Tra i superstiti già arrivati a Bari, infatti, ci sarebbero anche due clandestini. Inoltre la Marina non conteggia l'unica vittima sicura.

La difesa dell'armatore.
L'armatore Carlo Visentini, si è detto "estremamente addolorato per la morte del passeggero greco". "La società confida nel lavoro delle autorità investigative - ha aggiunto - che dovranno trovare le esatte cause dell'incidente, ma è certa della piena efficienza della nave, una nave di recente costruzione, con tutte le certificazioni necessarie ad operare".

Articolo tratto da: www.repubblica.it


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29/12/2014 15:01

"L'Italia fa schifo", "l'Italia è inadeguata" ma chissà perchè quando succede una tragedia in mare si muovono solo la nostra guardia costiera e il nostro esercito.
[Modificato da Iuzzolino 29/12/2014 15:01]
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30/12/2014 16:41

Credo che in seguito a questa tragedia ci saranno numerosi strascichi giudiziari:

www.corriere.it/cronache/14_dicembre_29/passeggero-bordo-caos-panico-uomini-picchiavano-donne-598615ca-8f57-11e4-b2e8-757fd60bcf...

Insomma non finisce qui.
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30/12/2014 17:04

e sì, lo credo anch'io... probabilmente la sposteremo nella cartella di penale e criminologia in modo da seguire tutto l'iter giudiziario.
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31/12/2014 16:38

News di oggi: 11 vittime accertate, ma è giallo su 98 dispersi. Indagati il comandante e l'armatore.
Giallo sui 98 dispersi che non risultano all'appello dopo il rogo e le operazioni di salvataggio sulla Norman Atlantic. "Ci sono 98 persone di cui non si hanno notizie", ha detto il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe. Volpe ha precisato che solo 80 naufraghi sono arrivati in Grecia nelle ultime ore su un elicottero e un mercantile e non si hanno notizie di un secondo mercantile intervenuto nei soccorsi. La Norman Atlantic è stata agganciata, è stata messa in sicurezza ma le condizioni meteo non consentono di trainarla in Puglia. Si sta quindi muovendo in direzione dell'Albania. Il traghetto sarà ricoverato nella baia di Valona.
Il bilancio provvisorio della tragedia è di 11 vittime. Ieri nelle operazioni di rimorchio hanno perso la vita due marinai albanesi. Sono stati formalmente riconosciuti i due autotrasportatori napoletani Michele Liccardi di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34 anni vittime del naufragio della Norman Atlantic. Riconosciute anche il sacerdote georgiano. I parenti del terzo campano disperso, il 57enne Carmine Balzano, non hanno invece riconosciuto il proprio caro. La moglie lancia un appello: 'Mio marito è in Albania, cercate là".

Articolo tratto da: www.ansa.it

BARI - Sono tre le procure pugliesi che indagano sul naufragio del traghetto Norman Atlantic in avaria con un incendio a bordo al largo delle coste albanesi. La nave è stata posta sotto sequestro e la magistratura italiana, insieme a quella albanese, sta decidendo dove rimorchiarla. Dopo l'arrivo in tre province pugliesi dei naufraghi e dei corpi delle prime vittime, ad attivarsi sono state le procure di Bari, Brindisi e Lecce che indagano per naufragio, omicidio e lesioni colposi.
Al momento sono indagati per i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose il comandante della Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi, e l'armatore della nave, Carlo Visentini. Un atto dovuto per compiere le prime indagini.

Articolo tratto da: www.repubblica.it
[Modificato da salvatore @ 31/12/2014 16:42]
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04/01/2015 12:31

Ispezione a bordo: tra le 11 vittime accertate, anche una minorenne albanese.
BRINDISI - C'è anche una minorenne albanese con permesso di soggiorno tedesco tra le undici vittime accertate fino a questo momento nel naufragio della Norman Atlantic, anche se due corpi non sono mai stati recuperati. Si tratta della 15enne Racha Charif.
Ieri sera è stata identificata anche l'ultima salma delle nove che si trovano in attesa delle autopsie nell'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. È quella di Gerasimos Kazantzidis, autotrasportatore greco. Il figlio e i nipoti dell'uomo hanno riconosciuto il corpo e questa mattina si sono recati negli uffici della Capitaneria di Porto.
Le altre sette salme appartengono ai due autotrasportatori campani Michele Liccardo di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34, al sacerdote georgiano 27enne Omar Kartozia, alla donna turca Havise Savas, ai greci Sasentis Nikolaus Paraschis e Kostantinos Koufopuolos, e ad un'altra donna tedesca, Muller Afroditi. Il conferimento dell'incarico per le autopsie, affidate ai medici legali Alessandro Dell'Erba e Biagio Solarino, è fissato per lunedì mattina.
E' in corso una ispezione a bordo del traghetto Norman Atlantic, attraccato nel porto di Brindisi e naufragato domenica scorsa al largo delle coste albanesi, da parte del magistrato inquirente della Procura di Bari, il pm Ettore Cardinali, e della polizia giudiziaria. Saliti a bordo anche tre uomini della Commissione ministeriale per i sinistri in mare che fa parte della direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che - a quanto apprende l'Ansa - ha avviato un'inchiesta per risalire alle cause del disastro in mare. La Commissione è composta da militari del Corpo centrale delle Capitanerie di Porto.
«Nel locale garage della nave la temperatura è ancora elevatissima». Così il comandante della capitaneria di porto di Brindisi, Mario Valente, che spiega che probabilmente oggi non sarà possibile ancora accedere nelle stive e nei garage della Norman Atlantic, ormeggiata da ieri nel porto di Brindisi dove è possibile che ci siano altri corpi di passeggeri che erano a bordo del Norman Atlantic. «A bordo - ha detto Valente - c'è il pm della procura di Bari che sta coordinando tutto il pool ispettivo della guardia costiera, dei carabinieri e della polizia. I vigili del fuoco ci stanno dando una grande mano per salire a bordo. Vorremmo spingerci sia nella parte dell'incendio, ma nei locali ispezionabili, sia verificare le dotazioni di sicurezza e il funzionamento del piano antincendio». «All'interno della nave ci sono locali che sono andati completamente distrutti dalle fiamme», ha concluso Valente. Dai boccaporti della Norman Atlantic si vede ancora fuoriuscire del fumo.
L'obiettivo dell'ispezione è quello di verificare le cause dell'incendio che ha causato 11 morti accertati e un numero indefinito di dispersi, oltre che di individuare o escludere la presenza di possibili altri cadaveri, specie nella stiva e nel garage dell'imbarcazione. Ieri è stata recuperata la cosiddetta scatola nera, che rappresenta il primo elemento fondamentale per accertare le cause dell'incendio e la dinamica dei fatti.

TESTIMONIANZE CHOC.
«Abbiamo visto morire persone asfissiate, i loro corpi sono nella nave. Quando una porta tagliafuoco si è chiusa, molti sono rimasti bloccati dietro di noi, non l'hanno superata. Battevano con le mani perchè riaprissimo lo sbarramento, ma non ce l'abbiamo fatta. Due li abbiamo visti chiaramente dagli oblò cadere e morire soffocati». Così il racconto di tre superstiti greco-albanesi della Norman Atlantic fatto ai loro avvocati, che lo hanno riferito. I tre naufraghi - una giovane donna con i due futuri suoceri - abitano in Grecia e dovevano raggiungere la zona di Faenza (Ravenna) per andare in visita ad alcuni parenti. Un altro episodio riferito dagli stessi tre naufraghi ai loro avvocati riguarda la fase dell'evacuazione: «Abbiamo visto che un uomo già imbracato su un verricello, mentre veniva issato su un elicottero, si è staccato ed è caduto sul ponte. C'era sangue, non sappiamo se quella persona è sopravvissuta o no». Anche questi tre superstiti greco-albanesi hanno di non esser stati assistiti dall'equipaggio, di essere rimasti abbandonati a se stessi e che, per procurarsi i giubbotti salvagente, hanno dovuto forzare i cassoni sul ponte. Inoltre hanno sempre riferito ai loro legali Alessandra Guarini, Cesare Bulgheroni e Massimiliano Gabrielli, già impegnati a Grosseto per il pool "Giustizia per la Concordia", di aver visto membri dell'equipaggio salire su una scialuppa e lasciare la nave in fiamme.
«La più ottimistica delle previsioni è di una decina di dispersi». Il numero comunque «non supera le 10-15 unità», ha quindi spiegato il procuratore di Bari Giuseppe Volpe. «I numeri ufficiali sui dispersi - ha aggiunto - si potranno sapere quando la Grecia si deciderà a darci una lista d'imbarco attendibile, perché la Grecia ha tempi molto molto lunghi». I calcoli del procuratore partono sempre - ha detto - «dai 499 che sembravano all'inizio gli imbarcati, compresi i 18 overbooking e i tre clandestini accertati». «Se si tolgono i 477 che sono stati salvati e gli 11 deceduti - ha aggiunto - si arriva a un numero di dispersi che non supera le 10-15 unità a seconda dell'attendibilità che si attribuisce alla lista d'imbarco in nostro possesso».

APPLAUSI PER I VIGILI DEL FUOCO.
Sono scesi, accolti dagli applausi dei colleghi e dei parenti che erano sulla banchina, dopo sei giorni trascorsi in mezzo al mare in burrasca a bordo dei rimorchiatori, gli otto vigili del fuoco brindisini che hanno contribuito alle operazioni di salvataggio dei passeggeri del Norman Atlantic, senza mai essere sostituiti. Per gli otto vigili del fuoco si erano mobilitati rappresentanti sindacali che avevano chiesto il loro rientro. I vigili del fuoco appaiono provati e, non appena scesi, hanno abbracciato i colleghi; i famigliari li hanno attesi a distanza, dietro le transenne.

Articolo tratto da: www.quotidianodiPuglia.it
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