Premesso che si tratta di una questione molto vecchia e che non dovrebbe interessarci più di tanto (altrimenti c'è il rischio di fare disinformazione), sull'argomento c'è molta confusione, è palese.
Ho dato una spulciata alla Gazzetta Ufficiale e tutto ciò che ho trovato è questo:
www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticoloDefault/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1978-01-10&atto.codiceRedazionale=077U0991&atto.tipoProvvedimento=DECRETO%20DEL%20PRESIDENTE%20DELLA%20RE...
In effetti quel genere di corso non solo non era a norma, ma era stato proprio concepito male: in pratica un dottore in lettere poteva "specializzarsi" in psicologia forense.
Sarebbe un po' come permettere a laureato in scienze della comunicazione di patrocinare una causa come avvocato.
La domanda è, tenendo presente che a quei tempi le scienze forensi non erano molto sviluppate: ci voleva tanto a capire che le perizie psichiatriche erano di competenza degli psichiatri e degli psicologi?
Io se fossi stato quel docente non avrei rilasciato le dichiarazioni succitate perché ha solo dimostrato che la sua preparazione universitaria nella fase di "specializzazione" non era consona rispetto alle attuali norme.