Come diventare criminologo?

Infatti, in realtà le uniche che io ho visto fare in ambito giudiziario (processi) sono quelle date a psichiatri specialisti.
Ma il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria ha una specie di ufficio interno (che però non so descrivere perchè conosco poco quell'amministrazione) che si occupa di "osservare scientificamente la personalità dei detenuti" ai fini di non so che cosa (sconti di pene, permessi ecc), Probabilmente a tali fini non è determinante una conoscenza medico-psichiatrica ma l'osservazione si basa su altri parametri.

A me piacerebbe fare un colloquio con la professoressa Magro per capire gli sbocchi del master in scienze forensi della Marconi che mi sembra molto ben fatto e completo.
Il problema è sempre quello che dite voi: abbiamo iniziato studi giuridici, non possiamo fare gli psichiatri, ma secondo me neanche esperti in balistica, ovviamente ematologi e scienziati di vario tipo, sembra scontato ma c'è chi va in giro in internet a scrivere che si può.
Siamo giuristi, punto e basta.
Ha ragione UniMarconcino a far notare che gli sbocchi del master della Sapienza sembrano esagerati: quale p.m. o il giudice ti va a pescare con un "solo" master?
Secondo me l'unica speranza è poter partecipare al fascicolo della difesa in sede penale e/o farsi prendere da qualche studio legale come consulente (artt. 230 e 121 c.p.p.), in pratica diventare semidei del diritto penale sostanziale e procedurale, anche se a quel punto non penso che gli avvocati ti prenderebbero maggiormente in considerazione di loro stessi.
Nei prossimi mesi avrò bisogno di schiarirmi un po' le idee.

Davide, 16/01/2014 11:39:

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Ha ragione UniMarconcino a far notare che gli sbocchi del master della Sapienza sembrano esagerati: quale p.m. o il giudice ti va a pescare con un "solo" master?
Secondo me l'unica speranza è poter partecipare al fascicolo della difesa in sede penale e/o farsi prendere da qualche studio legale come consulente (artt. 230 e 121 c.p.p.), in pratica diventare semidei del diritto penale sostanziale e procedurale, anche se a quel punto non penso che gli avvocati ti prenderebbero maggiormente in considerazione di loro stessi.

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Mai visto finora un incarico peritale affidato a un criminologo dotato di questi titoli di studio. Anche perchè a dire la verità in ambito giudiziario servono quasi esclusivamente perizie psichiatriche sulle persone e i giudici si fidano solo di medici specialisti in psichiatria forense (branca che esiste ed è molto accreditata e ricercata).
Le perizie criminologiche io non le ho mai viste e pare più roba da caso-limite che capita una volta ogni morte di papa (tipo Cogne, Meredith e compagnia bella).
Quanto alle indagini difensive: è una roba che esiste solo sul codice ma che nella pratica non viene effettuata proprio per svariati motivi.
Primo perchè le indagini difensive sono prese scarsamente in considerazione in ambito processuale appunto perchè troppo partigiane e non sempre attendibili.
Secondo perchè fare un'indagine difensiva costa e costa parecchio e l'80 degli indagati/imputati in ambito penale sono dei morti di fame ed è già tanto se pagano le parcelle degli avvocati

maripos@!, 16/01/2014 17:45:

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Secondo perchè fare un'indagine difensiva costa e costa parecchio e l'80 degli indagati/imputati in ambito penale sono dei morti di fame ed è già tanto se pagano le parcelle degli avvocati

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Mariposa mi hai fatto ridere..
E' purtroppo vero tutto ciò, e lo confermo data la mia esperienza come segretaria in uno studio legale di 3 avvocati penalisti.
Leggendo i vostri post mi vengono 1000 dubbi su come potermi muovere per un (non) futuro!

Io ho scelto la triennale in Scienze giuridiche - indirizzo in scienze dell'Investigazione, non tanto per gli sbocchi lavorativi (nulli) post laurea, ma quanto per un percorso di studi più allettante ed interessante rispetto alla noiosissima triennale tradizionale. Ad ogni modo la mia intenzione sarebbe comunque stata quella di proseguire con la magistrale in giurisprudenza. Poi ci può stare tutto un bel MSF...

Ragazzi, leggete qui:

www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_6.wp

Tra i requisiti richiesti nei concorsi per la selezione e assunzione di Criminologi nelle varie regioni si legge:

"Per i candidati criminologi:
1. Laurea (magistrale o vecchio ordinamento) e diploma di specializzazione in criminologia o scienze psichiatriche forensi conseguito presso le Scuole di specializzazione individuate con D.P.C.M., di concerto con il M.I.U.R., o master di II livello in criminologia, conseguito presso Università.
2. Possesso di partita I.V.A. o dichiarazione di apertura della stessa una volta chiamati dall’amministrazione a prestare la propria opera professionale.
3. Dichiarazione di non aver riportato condanne penali o applicazioni di pena ai sensi dell’articolo 444 del Codice di Procedura Penale e di non avere in corso procedimenti penali né procedimenti amministrativi per l’applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione, né che risultino a proprio carico precedenti penali iscrivibili nel casellario giudiziale ai sensi dell’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313. In caso contrario, si indichino le condanne e i procedimenti a carico ed ogni eventuale precedente penale, precisando la data del provvedimento e l’Autorità Giudiziaria che lo ha emanato ovvero quella presso la quale penda un eventuale procedimento penale.
4. Età superiore ad anni 25 ed inferiore ad anni 70.
5. Curriculum vitae."

Dunque il Ministero della Giustizia fà una specifica distinzione tra Psicologi e Criminologi.

[Giuristi Marconiani: "Ho reso il link cliccabile, basta copiaincollarlo così com'è".]

E questi sono appunto gli esperti criminologi di cui parla Filippo che vengono utilizzati solo ed esclusivamente in ambito carcerario per l'osservazione scientifica della personalità dei detenuti.
Non so quanto siano utilizzati effettivamente. Lo può saper solo uno che lavora all'interno dell'Amministrazione Penitenziaria.

PS: Non per scoraggiarti, ma da Scienze Servizi Giuridici - indirizzo investigazioni - a Magistrale ti toccherà comunque integrare millemila esami non dati.
Dovrai sciropparti tutte le materie non date in quell'indirizzo e quindi non so se possa convenire continuare se invece di 11/12 materie ti tocca di darne 20 per compensare le basi mancanti.

Una volta su questo forum ho provato a far notare la stessa cosa a un'iscritta che praticamente ha sbroccato, ehm.
Vi risparmio i soliti discorsi su classe 31, 22/S, L-14, LMG-01, ecc...
Comunque in generale capisco la scelta di Rita visto che io stesso ho scelto l'indirizzo "sicurezza e ordine pubblico" della vecchia scienze giuridiche proprio per studiare criminologia e più penale possibile.
Ringrazio Maripos@ per le sue spiegazioni sempre puntuali e precise, ad ogni modo prossimamente mi informerò meglio anche per dare la possibilità a chi ci legge di farsi un'idea chiara e possibilmente definitiva.

maripos@!, 16/01/2014 21:00:

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PS: Non per scoraggiarti, ma da Scienze Servizi Giuridici - indirizzo investigazioni - a Magistrale ti toccherà comunque integrare millemila esami non dati.
Dovrai sciropparti tutte le materie non date in quell'indirizzo e quindi non so se possa convenire continuare se invece di 11/12 materie ti tocca di darne 20 per compensare le basi mancanti.

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Già, ne ero già al corrente prima di fare il passaggio. Anche perchè avevo letto qui sul forum l'esperienza di Davide che lo sconsigliava vivamente, ma essendo appassionata di diritto penale vale la pena farlo, a costo di rimetterci un annetto. Tanto oramai, vista l'età, sono fuori per i concorsi pubblici nelle forze dell'ordine.

C'è un'alternativa, la magistrale in Cattolica.

www.transcrime.unitn.it/tc/15.php

Poli-Si (LM-63) forma professionisti della sicurezza pubblica e privata. È l'unica laurea ad indirizzo criminologico che in Italia abilita ai concorsi per Commissario di polizia.

Dopo la laurea vai a Milano, fai un colloquio e vedi se ti prendono, anche se forse come età sei fuori tempo massimo.

Sono fuori tempo. Per accedere al concorso per Commissari l'età massima è 32 anni, ma sono previste delle eccezioni:

"Ai sensi del decreto ministeriale 6 aprile 1999, n. 115, non è soggetta a limiti di età la partecipazione al concorso degli appartenenti ai ruoli degli agenti ed assistenti e dei sovrintendenti, con almeno tre anni di anzianità alla data del bando, nonché degli appartenenti al ruolo degli ispettori in possesso dei prescritti requisiti. Per gli appartenenti ai ruoli dell'Amministrazione Civile dell'Interno, fermi restando gli altri requisiti, il limite d'età è elevato a quaranta anni"

www.poliziadistato.it/articolo/1128/

ratz82, 16/01/2014 23:17:

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avevo letto qui sul forum l'esperienza di Davide che lo sconsigliava vivamente

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Azz', proprio vero che bisogna essere sempre più che precisi...
In realtà non ho mai sconsigliato nessun corso di laurea della Marconi, tutt'altro: ho insistito sul fatto di puntare direttamente a giurisprudenza se l'obiettivo principale è quello, però trovo il tuo indirizzo letteralmente geniale... permette di ampliare molte conoscenze criminologiche, è adattissimo agli addetti ai lavori e può fungere da triennale sia per giurisprudenza (con più esami da fare ma ne vale sempre la pena) sia per lauree criminologiche di altre università che tuttavia sconsiglio per i motivi già trattati nella prima pagina di questo topic.
Ci tengo anche a specificare che l'esperienza di un vecchio triennalista che si è laureato in scienze giuridiche classe 31 (indirizzo "sicurezza e ordine pubblico") è molto diversa dai ragazzi che stanno facendo ora scienze dei servizi giuridici L-14 (indirizzo "scienze delle investigazioni private e pubbliche"): il nostro era un corso studiato per approdare alla specialistica 22/S, si trattava quindi di una specie di mini-giurisprudenza; abbiamo fatto fatica a raggiungere l'LMG-01 (perché ormai la 22/S era stata cancellata), ma neanche tanto.
Il vostro è un corso più fine a se stesso che offre un titolo indubbiamente interessante ma non nato come via "naturale" per arrivare a giurisprudenza LMG-01.
Può darsi che mi sbagli, c'è chi nel forum asserisce (anche quasi flammando) di no, io ho detto quello che so.
L'indirizzo di Rita dell'L-14 indubbiamente è unico in Italia proprio perché inquadrabile nell'ambito di scienze dei servizi giuridici, lo consiglierei a tutti gli appassionati di criminologia del belpaese piuttosto che andare "in tanta malora" (come si dice da noi) a cercare lauree ibride criminologiche sparse per l'Italia.

Sorry, forse mi sono spiegata male. Intendevo infatti che non consigliavi quel corso di laurea fine a se stesso, se si aveva la certezza di voler proseguire con la magistrale. Anche perché quel corso è più indirizzato a chi lavora in quel settore o a chi appartiene già alle forze dell'ordine, visto che, per diventare un investigatore serve la licenza del Prefetto.

Ho chiesto oggi ad alcuni agenti di polizia penitenziaria di questo albo dei criminologi ex art. 80 Ord. Penitenziario e se vengono effettivamente utilizzati.
Mi hanno detto che nella maggioranza degli istituti penitenziari l'osservazione scientifica della personalità viene effettuata dagli agenti stessi, i quali riferiscono poi a una sorta di coordinatore interno. L'UEPE (Ufficio esecuzione penale esterna) che è una specie di ufficio interprovinciale che cura diversi carceri in provincie diverse fa da trait d'union tra carcere e Magistrato di Sorveglianza (unico organo giudiziario demandato a decidere questioni di detenuti) e si avvale ulteriormente di assistenti sociali, educatori, psicologi e medici in generale per il quadro complessivo della personalità dei detenuti.da riferire al Magistrato.
Di criminologi non ne hanno mai vista neanche l'ombra.
Qualcuno ha ipotizzato che forse questa figura esiste e viene chiamata a fare consulenze esterne unicamente nei grandi istituti penitenziari e in casi eclatanti o personalità di detenuti complesse...

i criminologi si vedono dove vi è il presidio "psichiatrico"generalmente nei istituti grandi e anche quando vi sono detenuti protagonisti di casi eclatanti io nella sede dove sono per ora li ho visti un paio di volte cosa diversa all'ucciardone ove vi è da anni un criminologo che viene(che conosco personalmente) chiamato almeno due tre volte a settimana

faccio un copia incolla dell'ordinamento penitenziario di cui all' Art.80 fa riferimento ai criminologi

Personale dell'amministrazione degli istituti di prevenzione e di pena

Presso gli istituti di prevenzione e di pena per adulti, oltre al personale previsto dalle leggi vigenti,
operano gli educatori per adulti e gli assistenti sociali dipendenti dai centri di servizio sociale previsti
dall' articolo 72 .

La amministrazione penitenziaria può avvalersi, per lo svolgimento delle attività di osservazione e di
trattamento, di personale incaricato giornaliero, entro limiti numerici da concordare annualmente, con
il ministero del tesoro.

Al personale incaricato giornaliero é attribuito lo stesso trattamento ragguagliato a giornata previsto
per il corrispondente personale incaricato.

Per lo svolgimento delle attività di osservazione e di trattamento, l'amministrazione penitenziaria può
avvalersi di professionisti esperti in psicologia, servizio sociale, pedagogia, psichiatria e criminologia
clinica, corrispondendo ad essi onorari proporzionati alle singole prestazioni effettuate.

Il servizio infermieristico degli istituti penitenziari, previsti dall'art.59,é assicurato mediante operai
specializzati con la qualifica di infermieri

A tal fine la dotazione organica degli operai dell'amministrazione degli istituti di prevenzione e di pena,
di cui al decreto del presidente della repubblica 31 marzo 1971,n.275 ,emanato a norma dell' articolo 17 della legge 28 ottobre 1970,n.775 ,é incrementata di 800 unità riservate alla suddetta categoria.
Tali unità sono attribuite nella misura di 640 agli operai specializzati e di 160 ai capi operai.

Le modalità relative all'assunzione di detto personale saranno stabilite dal regolamento di esecuzione.

All'Ucciardone e te credo!

Filippo, vorrei precisare che io non sto mettendo in dubbio nè l'art. 80 O.P. nè le tue informazioni, anzi ti ringrazio per le precisazioni.
Siccome però intorno a questa figura del criminologo ruota una sorta di mitizzazione in Italia, si cerca di capire soltanto quali sono gli effettivi sbocchi lavorativi e quanto invece sia tutta una invenzione alla CSI fornita da Università che pur di vendere il titolo si inventerebbero sbocchi occupazionali esistenti solo sulla carta ma poi concretamente inaccessibili.
Io faccio questo lavoro nella giustizia da circa 13 anni e non ho mai visto in aula neanche la lontana ombra di un criminologo. Psichiatri e medici vari a valanghe.

cmq è chiaro che si parla sempre di consulenze e che di certo attualmente non si può "campare" solo di quelle !

lo so che non stai mettendo in dubbio le mie informazioni! e ti do ragione del fatto del mito che stanno creando i mass media infatti come hai potuto vedere dall'ultimo post ho precisato che di certo non si "campa" solo di consulenze e quindi non si hanno sbocchi occupazionali e che di fatto è una passione che può avere al massimo qualche riconoscibilità economica ausiliaria e come tale non deve sopravalutata anche perché come abbiamo ben visto attualmente salvo qualche talk show il criminologo esiste solo in ausilio per l'osservazione scientifica

Vorrei rispondere a maripos@! Qui negli Usa la valutazione e l'assessment dei detenuti quando entrano in prigione viene condotta da "correctional counselors" che tipicamente hanno una laurea Master in Criminal Justice, Psicologia, o Social Work. La figura del criminologo, almeno qui negli Usa, esamina tutti gli aspetti di un crimine e sviluppa modi per prevenire comportamenti criminali e ridurre la recidiva. Il criminologo compila statistiche e identifica certi "patterns" e valuta i tipi di crimine, la demografia e localita' dove il crimine e' accaduto. Diciamo che il criminologo e' per lo piu' un ricercatore. Il criminologo intervista criminali per capire le motivazioni a commettere crimine. Di solito collabora con le forze dell'ordine, leaders della comunita', e politici per poi sviluppare "policies" per la riduzione del crimine e per il trattamento umano nei confronti dei detenuti secondo la costituzione.

La valutazione dello stato mentale di un detenuto viene di solito fatta da un "forensic psychologist" che fornisce testimonianza in aula di tribunale come esperto. Lo psicologo forense possiede il PhD in psicologia clinica con studi successivi in psicologia forense. Lo psicologo deve superare un esame di stato per ottenere la licenza di psicologo.