UNIVERSITÀ MARCONI - GIURISTI MARCONIANI La comunità per gli studenti della facoltà di giurisprudenza dell'università Guglielmo Marconi.

È giusto mettere in rete le foto dei figli?

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    Davide
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    00 22/09/2014 16:22
    L’irresistibile tentazione dei bimbi sul web. L’esperto: «Così l’identità virtuale si forma prima di quella reale»

    Nel 2008, mentre aspettava sua figlia, Chiara Cecilia Santamaria ha scattato una foto al pancione e l’ha postata online. Poi non ci ha più pensato. Due settimane fa ha scoperto che quell’immagine, a cui è stata aggiunta una scritta in inglese (un innocuo invito ad avere «una gravidanza sana»), è diventata virale ed stata replicata a sua insaputa centinaia di volte su Tumblr, uno dei social network più popolari tra gli adolescenti. «È uno dei motivi per i quali non pòsto mai scatti in cui mia figlia sia riconoscibile: cosa sarebbe successo se quella fosse stata una sua foto? Magari inserita in un contesto poco piacevole?», chiede. Santamaria è una blogger e una scrittrice molto conosciuta in Rete: il suo diario online sulla maternità machedavvero.it è uno dei più cliccati sul tema. Ma la sua domanda vale per tutte le mamme (e i papà) che abbiano un qualsiasi profilo su uno dei tanti social network che usiamo ogni giorno. È giusto pubblicare le foto dei propri figli?

    C’è chi sembra farsi pochi problemi, soprattutto tra i genitori famosi: i profili Instagram (il più noto sito di condivisione immagini) di Sarah Jessica Parker o Shakira, tanto per fare qualche esempio, sono piene delle foto dei rispettivi pargoli. Lo stesso vale per la showgirl nostrana Belén Rodriguez, che litiga spesso con i paparazzi, ma riempie Instagram di selfie con il figlio. Altri sono più accorti: la conduttrice tv Alessia Marcuzzi fotografa volentieri le figlie, ma gli scatti pubblicati online non mostrano mai il loro viso. La scrittrice e conduttrice Selvaggia Lucarelli usa ancora un altro approccio: «Pòsto ogni tanto qualche immagine di mio figlio Leon, che ha nove anni, ma solo dopo avergli chiesto il permesso: lui è molto lucido su questo, è il primo che mi chiede di rispettare la sua privacy. Basta usare un po’ di buon senso», assicura.

    Barbara Volpi, psicologa e autrice di Gli adolescenti e la Rete (Carocci), è convinta che la «genitorialità digitale» richieda moltissima prudenza: «È meglio non pubblicare — consiglia —. Uno dei rischi più ovvi è che queste foto possano essere modificate e inserite in siti pedopornografici: purtroppo succede», spiega. Spesso inoltre le immagini che pubblichiamo contengono molte più informazioni di quanto siamo consapevoli. È il caso della geolocalizzazione di Twitter, Facebook e Instagram, la funzione che registra le coordinate geografiche dei contenuti condivisi.

    Un professore dell’Università della Florida, Owen Mundy, si è divertito a mostrare come funziona con una provocazione: il sito I Know Where Your Cat Lives, «so dove vive il tuo gatto». Owen ha creato un algoritmo che analizza gli scatti pubblici sui social network categorizzati sotto la parola «gatto» (almeno 15 milioni nelle diverse lingue), legge le loro coordinate geografiche e le segnala su una cartina. Per l’Italia, sito individua l’indirizzo di circa quattromila gatti solo a Roma, 10.837 in Lombardia, 52.766 in tutta la Penisola. Se andate a vedere forse c’è anche il vostro. Pensare che al posto dei felini si possano localizzare dei bimbi fa venire i brividi. Il problema su Facebook si può evitare selezionando impostazioni di privacy più strette, che per esempio rendano le foto visibili solo agli «amici».

    Ma c’è un altro piano da tenere in considerazione. Spiega ancora Cecilia Santamaria: «Non so come saranno le cose sul web tra cinque o dieci anni: vorrei lasciare a mia figlia, quando sarà cresciuta, il privilegio di scegliere cosa fare della sua immagine e della sua privacy online». È una preoccupazione più che giustificata. «Queste foto rimarranno in Rete e quando i bambini di oggi saranno cresciuti ci saranno software di riconoscimento facciale che le ricollegheranno in automatico ai loro profili social — concorda Giuseppe Riva, professore di Psicologia dei nuovi media alla Cattolica di Milano —. I genitori che postano le foto dei figli su Facebook, o ancora peggio creano dei profili ai bambini pubblicando a loro nome, creano un’identità digitale che li precede.

    Quando quei bimbi, da adolescenti, arriveranno online si troveranno una storia che non hanno scelto». A quell’età non è poca cosa: «Il tema dell’identità è fondamentale per gli adolescenti, che devono scoprire chi sono. Sappiamo che nelle relazioni a tu per tu hanno bisogno di staccarsi dai genitori — avverte Riva —. Ma cosa può succedere se i rapporti si polarizzano online?». Prepariamoci alle ribellioni adolescenziali digitali.

    Elena Tebano

    27esimaora.corriere.it
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    Davide
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    00 29/06/2016 18:25
    Articolo segnalato da Salvatore in un altro topic:

    www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2015/04/07/news/non_pubblicate_su_facebook_le_foto_dei_vostri_figli_un_pubblico_ministero_svela_i_rischi-1...

    Bambini su Facebook, no! Pedopornografia, diritto alla privacy e carattere debole dei genitori:

    www.linkiesta.it/it/blog-post/2016/06/25/bambini-su-facebook-no-pedopornografia-diritto-alla-privacy-e-caratt...

    Cito alcuni passaggi importanti...

    "Il primo invito alla prudenza viene banalmente dalla diffusività del mezzo. Pubblicare su internet la foto dei propri bambini è di per sé atto che potenzialmente può raggiungere un numero di persone, conosciute e non, indiscutibilmente più ampio che non il semplice gesto di mettere la foto dei propri figli più o meno in mostra sulla propria scrivania", sottolinea il PM Sellaroli.
    "Significa, cioè, esporli realisticamente ad un numero esponenzialmente maggiore di persone che possono anche non avere buone intenzioni e magari interessarsi a loro in maniera poco ortodossa. Non è così frequente ma neppure irrealistico il rischio che persone di questo genere (genericamente pedofili o persone comunque interessate in modi non del tutto lecite ai bambini) possano avvicinarsi ai nostri bambini dopo averli magari visti più volte in foto online".
    Esiste anche una seconda preoccupazione che nasce da condotte criminose anche più frequenti. "Quelle di soggetti che taggano le foto di bambini online e, con procedimenti di fotomontaggio più o meno avanzati, ne traggono materiale pedopornografico di vario genere, da smerciare e far circolare tra gli appassionati", prosegue il sostituo procuratore della Repubblica, Valentina Sellaroli.
    "Questo genere di condotta non è affatto così infrequente nella realtà, specie se parliamo non di singoli appassionati del genere ma di circoli e giri di pedopornografici che producono immagini di questo tipo per uno scopo di lucro o comunque per un interesse personale di scambio su larga scala. Si pensi infatti al valore aggiunto che hanno immagini moltiplicate più e più volte a partire dagli stessi bambini reali (e dunque senza troppi rischi materiali) ma giungendo ad ottenere un numero assai significativo di immagini pedopornografiche che sembrano 'nuove' e dunque più appetibili". Da sottolineare che anche la pratica del fotomontaggio è punita come quella di coloro che producono queste foto con bambini reali e "non sempre serve che le pose siano sessualmente lascive o esplicite, come veniva richiesto un tempo".

    [...] in Francia, questo tipo di azione - postare cioe` foto dei propri figli su Facebook - e` gia` diventata un reato. I figli possono infatti denunciare i genitori per questo gesto effettuato senza il loro consenso, con una pena che raggiunge un massimo di 35mila euro o 1 anno di detenzione, e la cosa non e` affatto uno scherzo oppure un post su Lercio, ma e` davvero la realta`.
    Come scritto anche su Mammastyle, d`altronde, ricordiamoci che questi piccoli hanno gia` una loro identita` anche se spesso non chiaramente ancora riconoscibile. Cerchiamo quindi di accordargli il diritto di decidere di non esserci, e di farlo quando potranno capirne davvero rischi e benefici.
    [...] Nostro compito e` farlo crescere nel migliore dei modi, e farlo stare bene. Non mostrarlo come un trofeo. Per rendere forte il nostro carattere agli occhi del prossimo non serve usare dei bambini, bastiamo noi, se valiamo davvero.
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    Davide
    Post: 23.709
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    00 09/02/2017 22:25
    Tribunale Foggia: no foto minori suI social senza consenso entrambi genitori

    Un solo genitore non può pubblicare immagini del minore senza il consenso dell'altro genitore


    Vi siete mai posti la questione se si possano “postare” le foto dei propri figli sui social network come “Facebook”? Sicuramente , infatti, la maggior parte di voi ha postato, almeno una volta nella vita, su Facebook o su Instagram o su Twitter qualche foto dei propri figli da soli o in compagnia, vostra o insieme a qualche amichetto magari di scuola.
    Ma si può? E’ lecito? Oppure, nel caso di minori, si viola la loro privacy?
    E’ una scelta personale del singolo genitore o deve essere condivisa da entrambi i genitori?
    Di questa interessante ed attualissima questione giuridica si è occupata recentemente proprio il Tribunale civile di Foggia.
    Nello specifico, volendo fare il riassunto del caso sottoposto al vaglio dei magistrati pugliesi, un padre separato aveva chiesto l’affido esclusivo della figlia minorenne perché riteneva la madre impossibilitata ad occuparsi della piccola a causa della sua eccessiva dipendenza dai social network.
    Il padre considerava eccessive, dal suo punto di vista, le ore trascorse dalla sua ex coniuge sui vari device (smartphone, tablet…) ed era, soprattutto, contrario alla pubblicazioni delle foto di sua figlia sui social, Facebook in primis, e ne chiedeva, conseguentemente la immediata rimozione.
    Ed il Tribunale di Foggia ha accolto la sua richiesta in relazione alla cancellazione e rimozione delle foto della figlia minorenne dalle pagine Facebook dell’ ex moglie, così argomentando in sentenza:

    “Attualmente non esiste una regolamentazione specifica sulla pubblicazione dei dati personali riferiti ai minori, né un divieto per i genitori per la suddetta pubblicazione che pertanto va ritenuta lecita. Ma ciò non vuol dire che il genitore può fare un uso smodato e indiscriminato delle immagini che ritraggono i loro figli. Il consenso alle esposizioni delle loro immagini deve essere espresso da entrambi i genitori esercenti la responsabilità fino al compimento del sedicesimo compleanno del minore medesimo. Ed è necessario l’accordo dei genitori per la pubblicazione online delle foto dei figli perché trattasi di una decisione che non ha carattere ordinario, ma straordinario.”

    Ed ancora: “Il genitore che unilateralmente decide di pubblicare le foto del figlio (o della figlia) online, senza preventivamente acquisire il consenso dell’altro genitore viola perciò le norme sull’esercizio della responsabilità genitoriale. La pubblicazione di foto di figli minori, sebbene in sé lecita, potrebbe per le modalità e l’intensità con cui viene praticata, essere considerata pregiudizievole per il minore ed in quanto tale avere rilevanza giuridica sia al fine di una eventuale decisione di rimozione, sia in termini di corretto esercizio della capacità genitoriale.”
    Tutto ciò premesso, il Tribunale ha “sentenziato” che un solo genitore non può pubblicare immagini del minore senza il consenso dell’altro genitore.
    Difatti, il combinato disposto dell’articolo 10 del Codice Civile sull’abuso all’immagine e dell’articolo 316 del codice civile che affida la responsabilità del minore ad entrambi i genitori, impone al giudice di prescrivere al genitore che posta le foto, la rimozione delle stesse dal sito e di non pubblicare più foto ritraenti il solo minore, ma esclusivamente foto di gruppo in cui il minore è presente.”
    Nel caso specifico il giudice ha imposto alla mamma della piccola , ed ex moglie del coniuge ricorrente, di rimuovere tutte le foto postate su Facebook in cui la bambina è ritratta da sola e non in gruppo. E , di contro, ha dato il consenso a lasciare esclusivamente quelle foto di gruppo che immortalano feste di Natale, di compleanno, feste scolastiche, gite, etc…
    Sull’argomento e sulla sentenza in esame è altresì intervenuto l’avvocato foggiano Eugenio Gargiulo, già noto per essere stato recentemente proclamato dalla Google Zeitgeist come “il legale italiano più cliccato sul web” nell’anno 2016.

    Avvocato, è possibile innanzitutto pubblicare le foto di minori su internet?

    In generale il nostro ordinamento vieta ogni pubblicazione di immagini o video altrui, in mancanza di preventivo consenso della persona ritratta; ciò vale per qualsiasi tipo di diffusione al pubblico, compresa la pubblicazione in internet, anche sul proprio profilo di un social network. Quanto ai minori, almeno sino al sedicesimo anno di età, il consenso deve essere espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale.

    Cos’è la responsabilità genitoriale?

    La responsabilità genitoriale è sostanzialmente la ben nota potestà genitoriale, che è stata riformata nel 2013. Potremmo definirla come l’insieme dei diritti e doveri, riguardanti un minore, che vengono esercitati (di norma) dai genitori. La differenza semantica fra potestà e responsabilità non è di poco conto: il legislatore ha voluto sottolineare che il genitore non ha nei confronti del figlio solo dei diritti ma soprattutto dei doveri; dalla procreazione non derivano tanto poteri quanto piuttosto responsabilità.

    Quindi bisogna pubblicare le foto dei propri figli sui social network con responsabilità?

    No, personalmente ritengo che le foto dei minori non vadano affatto pubblicate su internet. Ciascuno è libero di condividere sulle piattaforme multimediali ciò che vuole della propria esistenza, ma decidere di pubblicare dati e informazioni sui propri figli è una scelta irresponsabile. Bisogna partire dal presupposto – tuttora da pochi compreso – che i c.d. social network non sono dei diari, ma delle società a scopo di lucro che traggono profitti dal trattamento e dalla cessione dei dati condivisi dagli utenti. Quanti sanno che fine fanno i dati che condividono sui social network, ad esempio? Ecco, condividere le foto dei propri figli minori sui social network significa consegnarle a totali sconosciuti. Non solo, condividere le foto dei propri figli minori significa rischiare che queste vengano viste e salvate da pedofili, che poi le fanno circolare modificate.

    Cosa succede se qualcuno pubblica la foto di nostro figlio senza il nostro consenso?

    In tal caso può configurarsi una vera e propria lesione del diritto di immagine del minore, con conseguenze sia civili che penali nei casi più gravi. A colui il quale si renda artefice di una pubblicazione dell’immagine di un minore senza il consenso dei genitori esercenti la responsabilità genitoriale, questi ultimi possono chiedere innanzitutto la rimozione della foto o del video, come pure il risarcimento dei danni non patrimoniali e, nel caso vi siano, anche di quelli patrimoniali.

    Cosa succede nel caso di genitori separati?

    Fra genitori separati o divorziati, normalmente, la responsabilità genitoriale viene esercitata separatamente per le questioni ordinarie e congiuntamente per le decisioni di carattere straordinario: pubblicare immagini dei propri figli minori su determinate piattaforme non può e non deve essere considerata come una decisione di carattere ordinario. Il genitore che unilateralmente decide di pubblicare immagini dei propri figli su internet senza l’espresso consenso dell’altro genitore, oltre a porre in pericolo e ad arrecare un potenziale danno ai propri figli, viola le norme sull’esercizio della responsabilità genitoriale!

    www.statoquotidiano.it
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    Davide
    Post: 23.709
    Sesso: Maschile
    Admin
    00 08/01/2018 14:05
    Anche sanzioni pecuniarie al genitore che pubblica foto del figlio sul web:

    www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2018-01-08/anche-sanzioni-pecuniarie-genitore-che-pubblica-foto-figlio-web-0732...
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    S.Alessio
    Post: 2.083
    Città: CHIARI
    Età: 32
    Sesso: Maschile
    00 08/01/2018 15:17
    Posso farlo con mia madre, allora? Soprattutto quando ti trovi 12908 notifiche e conseguenti vibrazioni, mentre vuoi dormire xD

    Parlando seriamente, è un argomento molto delicato e molto difficile da valutare, visto che ogni caso può essere unico.




    Wake the F**k up Samurai
    We've got a city to burn
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    S@yaka
    Post: 970
    Città: TRENTO
    Età: 33
    Sesso: Femminile
    00 20/01/2018 00:05
    Re:
    S.Alessio, 1/8/2018 3:17 PM:

    Posso farlo con mia madre, allora? Soprattutto quando ti trovi 12908 notifiche e conseguenti vibrazioni, mentre vuoi dormire xD



    Haha i genitori su Facebook sono il pericolo più grande per la stabilità dell'intero pianeta! [SM=g1944682]
    Comunque chi pubblica compulsivamente foto dei propri figli in internet ha qualche problema. Hanno inventato una malattia mentale per i selfie, non vedo perchè non possono farlo anche per quello. [SM=g2481215]
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    S.Alessio
    Post: 2.083
    Città: CHIARI
    Età: 32
    Sesso: Maschile
    00 21/01/2018 22:11
    Re: Re:
    S@yaka, 20/01/2018 00.05:



    Haha i genitori su Facebook sono il pericolo più grande per la stabilità dell'intero pianeta! [SM=g1944682]
    Comunque chi pubblica compulsivamente foto dei propri figli in internet ha qualche problema. Hanno inventato una malattia mentale per i selfie, non vedo perchè non possono farlo anche per quello. [SM=g2481215]




    "KAFFEH BUONGIORNISSIMO"



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